Il presidente - Una storia d'amore

film del 1995 diretto da Rob Reiner

Il presidente - Una storia d'amore

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Titolo originale

The American President

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1995
Genere commedia romantica
Regia Rob Reiner
Sceneggiatura Aaron Sorkin
Produttore Charles Newirth
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Il presidente – Una storia d'amore, film statunitense del 1995 con Michael Douglas e Annette Bening, regia di Rob Reiner.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Non sarebbe lunedì mattina se Lewis non fosse in ansia per qualcosa che io ho fatto la domenica sera. (Andrew)
  • Per ragioni che sfuggono alla comprensione la gente non collega le pistole ai crimini collegate alle pistole. (Andrew)
  • In un posto della Libia in questo momento un custode fa il turno di notte alla centrale informazioni libica, e lui sta lì a fare il suo lavoro perché non può sapere che entro un ora morirà per una potente esplosione. Lui sta lì a fare il suo lavoro perché non può sapere che circa un'ora fa io ho dato l'ordine di farlo ammazzare. Mi avete visto fare la cosa meno presidenziale di tutte. (Andrew)
  • Sì... me lo passi... Lewis, sono le 5 del mattino, devi crearti una tua vita privata bello.... sì... d'accordo. (Andrew si sveglia e risponde al telefono)
  • Fanculo il pullover! Dovrò imparare a vivere con le delusioni! (Sidney Ellen)
  • In quest'ultimo paio di mesi il senatore Rumson ha insinuato che fare il presidente di questo paese ha che vedere in un certo senso col carattere. E, sebbene non mi sia fatto coinvolgere dai suoi attacchi contro di me, io sono qui da tre anni e tre giorni. E posso dirvi, senza esitazioni, che fare il presidente di questo paese ha esclusivamente a che vedere con il carattere. Per la cronaca: sì, sono un membro tesserato delle "Unioni per le Libertà Civili", ma la domanda più importante è: perché non lo sei anche tu, Bob? Questa è un'organizzazione il cui unico scopo è difendere i diritti dei cittadini, naturalmente si pone la domanda perché mai un senatore – il più potente portavoce del suo partito, nonché candidato alla presidenza – ha scelto di rifiutare l'appoggio alla costituzione. Se sapete rispondere a questa domanda ragazzi siete più bravi di me perché non l'avevo capito fino a poche ore fa. L'America non è facile. L'America è di un avanzato civismo, dovete volerla fortemente perché vi farà combattere; vi dirà "vuoi la libertà di parola? Vediamo se accetti un uomo le cui parole ti fanno bollire il sangue, che si piazza al centro della scena sostenendo con quanto fiato ha nei polmoni quello contro cui passeresti una vita ad opporti con quanto fiato hai nei polmoni. Vuoi sostenere che questa è la terra dei liberi? Allora il simbolo del tuo paese non può essere solamente una bandiera, il simbolo deve anche essere uno dei suoi cittadini che esercita il suo diritto di bruciare quella bandiera per protesta. Perciò mostrami questo, difendi questo, esalta questo nelle tue scuole; allora potrai alzarti in piedi e cantare della terra dei liberi". Conosco Bob Rumson da anni e ho sempre avuto la convinzione che il motivo per cui Bob dedica tanto tempo e tanta energia a gridare contro la pioggia è che semplicemente non capisce la cosa. Be', mi sbagliavo: il problema di Bob non è che lui non la capisce, il problema di Bob è che lui non riesce a venderla. Abbiamo problemi seri da risolvere e ci occorrono delle persone serie per risolverli, e qualunque sia il vostro problema personale io vi posso assicurare che Bob Rumson non è minimamente interessato a risolverli. A lui interessano due cose, e due cose soltanto: farvi provare paura e dirvi chi dovete incolpare, è così signore e signori che si vincono le elezioni. Raduni un gruppo di elettori medi per età, reddito, ceto che ricordano con nostalgia i bei tempi andati e gli parli di famiglia, valori americani e carattere. Poi agiti una vecchia foto della fidanzata del presidente, strepiti sul patriottismo e racconti loro che è lei da incolpare se hanno una vita grama. E vai in televisione, e la chiami "sgualdrina". Sydney Ellen Wade non ti ha fatto niente Bob, non ha fatto nient'altro che pagarsi da sola gli studi, rappresentare gli interessi dei professori delle scuole pubbliche e combattere per la salvezza delle nostre risorse naturali. Tu vuoi scatenare un dibattito, Bob? Meglio se vieni da me, Sydney Ellen Wade è lontana da te anni luce. Io ho amato ... due donne nella mia vita: ne ho persa una per il cancro, e ho perso l'altra perché ero così occupato a fare il mio lavoro che ho dimenticato di farlo... ma tutto ciò finisce qui. Domani mattina la Casa Bianca invierà al congresso un progetto di legge perché venga esaminato; è la risoluzione 4-55 della Casa Bianca, riguarda l'energia e chiede la riduzione del 20% dello scarico dei combustibili nell'arco di dieci anni. E' di gran lunga il passo più deciso mai fatto nella lotta per invertire gli effetti del riscaldamento del globo. L'altro progetto legislativo è quello anticrimine: a partire da oggi non ha più ragione di esistere. Voglio gettarlo via, voglio gettarlo via e scrivere una legge che abbia un senso. Non puoi iniziare a parlare di prevenzione se non ti sei sbarazzato delle armi d'assalto e delle pistole. Le considero una minaccia alla sicurezza nazionale, io andrò di porta in porta se sarà necessario, ma voglio convincere gli americani che ho ragione e me le farò consegnare. I nostri sono dei seri problemi, e di persone serie abbiamo bisogno. E, se vuoi discutere di carattere Bob, è meglio che non ti limiti a portare una bandiera bruciata e una mia tessera societaria; se vuoi discutere di carattere e dell'America e dei suoi valori, avanti: dimmi solo dove e quando e subito apparirò. È il momento per persone serie questo Bob, e i tuoi quindici minuti sono passati: io mi chiamo Andrew Sheperd e sono il presidente. (Andrew)

Dialoghi

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  • Janie: L'incontro delle 10:15 si fa nella sala del trattato indiano.
    Andrew: È quello con l'industria americana della pesca?
    Janie: Sissignore. Le consegneranno un tonno di novanta chili.
    Andrew: Janie, prendi subito nota: dobbiamo programmare più incontri in cui mi si regalano pesci di dimensioni notevoli.
    Janie: Sissignore!
    Andrew: Janie, sto scherzando.
    Janie: Ma certo, signore.
  • Andrew: Lewis, qualunque sia la quantità di caffè che bevi la mattina voglio che tu la riduca della metà.
    Lewis: Non bevo caffè signore.
    Andrew: Colpisciti in testa con una mazza da baseball, me lo fai il favore?
  • Lucy: Lo consideri parte dei tuoi compiti torturarmi?
    Andrew: No, solo un vantaggio occasionale.
  • Andrew: A.J. quando non siamo in ufficio e siamo soli puoi chiamarmi Andy.
    A.J.: Come ha detto, scusi?
    Andrew: Sei stato testimone alle mie nozze, per amor del cielo, chiamami Andy.
    A.J.: Come desidera, Signor Presidente.
  • Andrew: Questi qui non sono affari del popolo americano.
    A.J.: Con il dovuto rispetto, gli americani sono un popolo che ha uno strano modo di giudicare cos'è e cosa non è affar suo.
  • Esther MacInerney: Il Presidente mi ha detto come vi siete conosciuti Sydney, lo trovo impagabile.
    Sydney Ellen Wade: Non so cos'è successo, un minuto primo lo chiamavo "scimmiottatura di politico ambientalista" e un minuto dopo ho avuto un invito...
    Esther MacInerney: Agli uomini piace farsi insultare dalle donne, è una cosa che li fa sentire amati. Non mi chieda il perché.
  • Lewis: Chi chiamiamo, signore?
    Andrew: Sto chiamando l'Organizzazione della fratellanza Umana del Non sono cavoli che ti riguardano, Lewis. Sarò da voi tra un istante.
  • Leo. Vedi, il paese ha degli sbalzi d'umore.
    Lewis: Sbalzi d'umore? Hai una marea di specializzazioni in matematica e l'unica spiegazione che dai per il calo dal 63 al 46% in cinque settimane sono gli sbalzi d'umore?
    Leo: Be', potrei spiegarmi meglio ma ci vorrebbero diagrammi, grafici e un cavalletto.
    Robin: Ragazzi, non chiudiamo occhio da tre anni, non possiamo dimenticare il lavoro per una sera e prenderci un momento per stare insieme da amici? È Natale, sapete?
    Lewis: È Natale?
    Leo: Sì, non hai avuto il promemoria?
  • A.J.: Mi scusi, signore, dove sta andando?
    Andrew: Sto andando dritto a casa sua, e resterò impalato davanti alla porta finché non mi avrà lasciato entrare, e non me ne andrò finché non l'avrò riconquistata.
    A.J.: E come intende farlo, signore?
    Andrew: Non ci ho ancora pensato, ma sono sicuro che lo strisciare sarà incluso.

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