Il pianista

film del 2002 diretto da Roman Polański
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Il pianista

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Titolo originale

The Pianist

Lingua originale tedesco, inglese, russo e francese
Paese Francia, Germania, Regno Unito, Polonia, Stati Uniti d’America
Anno 2002
Genere biografico, drammatico, storico
Regia Roman Polański
Soggetto Władysław Szpilman
Sceneggiatura Ronald Harwood
Produttore Roman Polański, Robert Benmussa, Alain Sarde
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Vincitore di 3 premi Oscar (2003):
    • Miglior regia
    • Miglior attore protagonista (Adrien Brody)
    • Miglior sceneggiatura non originale

Il pianista, film del 2002 con Adrien Brody, regia di Roman Polański.

  Citazioni in ordine temporale.

  • Venti zloty. Ecco tutto quello che ci resta: solo venti zloty! Cosa... cosa ci posso comprare con venti zloty? Non ce la faccio più a cucinare sempre patate, patate, patate... (La madre)
  • C'è gente che aspira a essere un nazista migliore di Hitler. (Szpilman)
  • Pagato? Ma con cosa potevo pagare? Con cosa? Tutto quello che guadagno lo spendo per mangiare. (Szpilman)
  • Che cazzo fai ancora qui, Szpilman? Ti ho salvato la vita! Alza il culo e vattene! Vattene! (Itzaz Heller) [non avendo fatto salire Szpilman sul treno destinato al campo di concentramento]
  • Ringrazi Dio, non me. Lui ci ha fatti sopravvivere, almeno è ciò che dovremmo credere. (Hosenfeld)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Regina: Mamma! Wadek è tornato!
    La madre: Oh, grazie a Dio! Wadek... Sei ferito.
    Szpilman: No, no, è solo un taglietto.
    La madre: Ero così in ansia.
    Henryk: Le ho detto di stare calma tanto avevi addosso i documenti. Se ti colpiva una bomba, i pezzi li portavano qui.
  • Szpilman: Facciamo qualcos'altro.
    Dorota: Una passeggiata nel parco?
    Szpilman: No, non possiamo. È un decreto ufficiale: niente ebrei nei parchi.
    Dorota: Mio Dio, ma sta scherzando?
    Szpilman: Non sto scherzando, è vero. Magari potremmo sederci su una panchina, ma un altro decreto vieta agli ebrei di sedersi sulle panchine.
    Dorota: Ma questo è assurdo!
    Szpilman: Quello che possiamo fare è restarcene qui e parlare, non credo che questo ci sia proibito.
  • Szpilman: Non possono metterci lì. È troppo piccolo. A Varsavia ci sono 400mila ebrei.
    Henryk: No, siamo 360 000, quindi sarà più facile.
  • Henryk: E il vostro senso dell'umorismo? Eh? Dov'è andato a finire?
    Szpilman: Non ci fai ridere.
    Henryk: Lo sai chi mi fa ridere? Tu mi fai ridere! Con quella ridicola cravatta.
    Szpilman: Perché tiri in ballo la mia cravatta? Che... che c'entra adesso la mia cravatta, eh? La metto quando vado al lavoro!
    Henryk [prendendolo in giro]: Mmmh, il tuo lavoro!
    Szpilman: Sì, caro! Io lavoro!
    Henryk: Sì, sì, certo, tu "lavori"... Strimpelli il piano per i parassiti del ghetto!
    Szpilman: Parassiti...
    Henryk: Parassiti!
    La madre: Buoni. Buoni!
    Henryk: Non ascoltano te che suoni e se ne fregano delle sofferenze della gente!
    Szpilman: E incolpi me per la loro apatia?
    Henryk: Quell'apatia ce l'ho davanti ogni giorno! Non gli importa niente di quello che sta succedendo!
    Il padre: Io incolpo gli americani...
    Szpilman: Per cosa? Per la mia cravatta?
    Il padre: Gli ebrei americani, e ce ne sono parecchi. Cosa hanno fatto per noi? Cosa credono di fare? Qui la gente muore e non ha niente da mangiare. I banchieri ebrei dovrebbero convincere gli americani a dichiarare guerra alla Germania.
  • Majorek: Come va la schiena?
    Vecchio ebreo: Meglio.
    Majorek: Meglio?
    Vecchio ebreo: Meglio non chiedere.
  • Donna ebrea: Perché l'ho fatto? Perché l'ho fatto? Perché l'ho fatto?
    Halina: Quella sta cominciando a darmi sui nervi. Ma che cosa ha fatto, per l'amor del cielo?
    Vecchio ebreo: Ha soffocato il suo bambino.
  • Szpilman: Che cosa leggi?
    Henryk: Se ci pungete non sanguiniamo, se ci fate il solletico non ridiamo, se ci avvelenate non moriamo e se ci fate un torto non cercheremo di vendicarci.[1]
    Szpilman: Molto appropriato.
    Henryk: Per questo lo tengo con me.
  • Szpilman: Non sparate! Vi prego! Non sparate.
    Soldato polacco: È polacco.
    Soldato polacco: Sì, è polacco. E perché indossi quel cappotto? [da SS]
    Szpilman: Ho freddo.

Citazioni su Il pianista

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  • Uscendo dal cinema dopo aver visto Il pianista di Polanski, ricordo di aver detto che lo avevo trovato un po' lungo. Al che l'amica che mi accompagnava ha risposto ironicamente: «Sai, anche stare nel ghetto di Varsavia dev'essere stata un po' lunga.» (Emmanuel Carrère)
  1. Cfr. William Shakespeare: «Se ci pungete non diamo sangue, noi? Se ci fate il solletico, non ridiamo? Se ci avvelenate non moriamo?».

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