Guappo

figura della società napoletana

Citazioni sul guappo.

  • Dall'ammirazione per le coraggiose gesta[1]di Rinaldo e dell'Orlando, sia esso Furioso o Innamorato, del Morgante o di Gano di Maganza, dalla poco ortodossa figura del «Bravo» di cui si circondavano i feudatari, si evolve il «guapo» spagnolo, diretto progenitore del guappo napoletano, non necessariamente delinquente ed assassino, ma spesso «guappo» per educare, per difendere il debole, per aiutare chi soffre. Questo nostro tipico personaggio veste a volte l'antica corazza del «cavaliere errante», non è debole come don Chisciotte né di cartone come quello di Raffaele Viviani, ma fermo e deciso sulle orme del cavaliere leggendario. (Vittorio Gleijeses)
Filippo Palizzi, Il guappo, 1853

Note modifica

  1. Narrate al popolo dai cantastorie.

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