Giorgio Cremaschi

sindacalista e politico italiano

Giorgio Cremaschi (1948 – vivente), sindacalista italiano.

Giorgio Cremaschi

Citazioni di Giorgio Cremaschi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • La ragioni per le quali ho restituito dopo 44 anni la tessera della Cgil sono semplici e brutali. Oramai mi sento totalmente estraneo a ciò che realmente è questa organizzazione e non sono in grado minimamente di fare sì che essa cambi. [...] Il corpo burocratico della Cgil è più rassegnato dei lavoratori posti di fronte ai ricatti del mercato e delle imprese, come può comunicare coraggio se non ne possiede? Certo ci sono tante compagne e compagni che non si arrendono, che fanno il loro dovere, che rischiano, ma la struttura portante dell'organizzazione va da un'altra parte, è dominata dalla paura di perdere il residuo ruolo istituzionale e quando ci sono occasioni di rovesciare i giochi, volge lo sguardo da un'altra parte.[fonte 1]
  • Insieme a Romiti voglio ricordare le centinaia di lavoratori che purtroppo si sono suicidati durante gli anni 80 per le discriminazioni e la cassa integrazione. La nostra sconfitta e la vittoria di Romiti hanno rappresentato il punto di svolta affinché l'Italia divenisse quella che è oggi: un Paese liberista dove vige il dominio totale del mercato e delle imprese, dove il lavoratore è continuamente schiacciato in nome del profitto. Il successo di Romiti è stato un passaggio di restaurazione come quello della Thatcher in Gran Bretagna e di Reagan negli Usa.[1][fonte 2]
  • [Su Cesare Romiti] Lui non è mai stato un uomo di destra. Era un uomo del potere delle élite di centro sinistra. La svolta liberista sia nei gruppi dirigenti dei sindacati sia in quelli della sinistra ha avuto in lui un suo artefice. Prodi, D'Alema e compagnia sono discepoli e non nemici di Romiti. Negli Usa e in Gran Bretagna fu la destra classica a fare la restaurazione liberista, da noi nacque anche all'interno di una parte della sinistra invece, quella che veniva chiamata riformista o migliorista.[fonte 2]
  • Con Franco Marini segretario della CISL eravamo agli estremi opposti del sindacalismo confederale. Lui era a destra di Carniti, io contestavo da sinistra Trentin. [...] Franco Marini rappresentava quella parte della Cisl che aveva subito la radicalizzazione degli anni settanta e che con la restaurazione capitalista degli anni ottanta un poco alla volta aveva ripreso il controllo dell'organizzazione, mettendo progressivamente ai margini i carnitiani e normalizzando in particolare la Fim, l'organizzazione dei metalmeccanici. Era un democristiano vero, neppure particolarmente di sinistra nel partito, anzi abbastanza inviso all'area di De Mita e di Martinazzoli. Ma era anche espressione di un'idea popolare e di massa del sindacato e della politica, che non ha nulla a che vedere con ciò che accade oggi. Per questo nella politica attuale poteva finire quasi all'estrema sinistra. Non perché egli fosse cambiato, era sempre quello, ma perché tutta la politica era franata a destra verso l'impresa ed il mercato.[fonte 3]

Europa, Stati Uniti e la "stupida avidità del capitalismo" modifica

Incipit modifica

Il primo ministro britannico Johnson ha affermato che il successo (relativo) del suo paese nei vaccini è frutto dell'avidità del capitalismo. Naturalmente subito dopo ha corretto e si è scusato, come quando un anno fa aveva dichiarato che il suo popolo doveva prepararsi a perdere i propri cari e accettarlo.
In realtà ora come allora Johnson ha spifferato brutalmente ciò che le classi dirigenti fanno senza dire, anzi nascondendosi tra ipocrite affermazioni di segno opposto.
L'Europa e gli Stati Uniti del capitalismo liberale (cioè avido) hanno già avuto più di un milione e mezzo di morti, sacrificando agli affari ed al profitto tutte le loro generazioni più anziane, in una eugenetica generazionale e sociale che da noi continua anche con i vaccini.

Citazioni modifica

  • In realtà niente mostra la criminale stupidità del capitalismo come la pandemia Covid e le vicenda dei vaccini. La scelta di non chiudere le fabbriche e tutte le grandi attività, e di chiamare lockdown il lavoro obbligatorio senza possibilità di istruzione, cultura, divertimento e socialità in presenza, è stata presentata soprattutto dall'estrema destra come dittatura sanitaria. In realtà è la dittatura dei grandi affari e del PIL sulla sanità e sulla salute.
    A differenza della Cina e di tutti quei paesi che hanno chiuso sul serio quando e dove serviva, Europa e Stati Uniti hanno chiuso in ritardo e a metà e così hanno conseguito una strage. Che non ha neppur evitato la crisi economica, come testimonia la più capitalista delle regioni italiane, la Lombardia con i suoi trenta, forse quarantamila morti mentre si accumula il disastro per interi settori. E ora in Cina c'è la ripresa, in Europa no.
  • Se c’è un momento nel quale l’avidità capitalista ha mostrato non solo la sua infame immoralità, ma la sua inefficienza, è proprio quello attuale.

Explicit modifica

E quando la piccola Cuba socialista, che con gli stessi abitanti della Lombardia ha avuto un centesimo di morti, nonostante sessant'anni di blocco [embargo contro Cuba] avrà il suo vaccino pubblico, che si aggiungerà a quello cinese e russo, sarà ancora più chiaro che i cultori del capitalismo liberale (cioè avido) non solo sono partecipi della sua barbarie, ma della sua stupidità.

Citazioni su Giorgio Cremaschi modifica

  • [Sulla lettera di dimissioni dal Pds] Cremaschi poteva mandarla uno, due, tre anni fa. Mi dispiace che se ne sia andato, ma veniva alle riunioni e ci spiegava quanto era bella Rifondazione… (Sergio Chiamparino)

Note modifica

  1. Rispondendo alla domanda: «Lei su twitter ha scritto: "Riposi in pace Cesare Romiti. Ma se nell’ottobre 1980 avessimo vinto noi e non lui e Agnelli oggi l'Italia sarebbe un paese migliore". Vogliamo ampliare il discorso?»

Fonti modifica

  1. Da Perché lascio la Cgil, HuffingtonPost.it, 15 settembre 2015
  2. a b Citato in Angela Stella, Giorgio Cremaschi: “Per la linea dura di Romiti molti operai si uccisero”, ilRiformista.it, 19 agosto 2020.
  3. Da Addio a Franco Marini, lAntiDiplomatico.it, 9 febbraio 2021.

Bibliografia modifica

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