Fiat Panda (1980)

autovettura del 1980 prodotta dalla Fiat, prima generazione della Fiat Panda

Citazioni sulla prima generazione della Fiat Panda.

Fiat Panda (1980)

Citazioni

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  • Avrei voluto fare la prima Panda, che per me rappresenta un trionfo della funzione e il coraggio della semplicità. (Leonardo Fioravanti)
  • Era un'auto frugale con idee geniali. (Olivier François)
  • Però alla fine è uscito il capolavoro, il vero capolavoro, la Panda. [...] Era il 1980, ne hanno vendute più di sei milioni, eh raga. Un successo mostruoso: a un certo punto in Italia c'erano più Panda che italiani. Non s'è mai capito se gli ingegneri della FIAT avessero progettato prima la Panda o prima il rumorino. Bella 'sta vibrazione assurda a trenta all'ora – che figata! – costruiamoci una Panda intorno. È stata un'intuizione straordinaria: far rivivere dopo duemila anni il mito di Sparta, bellissimo. Dentro non c'era niente [...] non c'era il cruscotto. [...] C'era una sacca della spesa, ve lo ricordate? Era una macchina fantastica: mettevi gli occhiali e gli occhiali andavano direttamente nel motore. Consumava più occhiali che benzina. Era bellissima. I sedili, ve li ricordate che erano sdraiette da mare. Sai quelli col perno: era un pezzetto di legno, tiravi giù [il sedile] e mettevi il perno. (Crozza nel Paese delle Meraviglie)

  Citazioni in ordine temporale.

  • Da sempre, chi sospira guardando alla gloriosa storia del Gruppo automobilistico nazionale sospira pronunciando i nomi delle varie Balilla, Topolino, Seicento, Cinquecento. Icone di un passato lontano a cavallo della seconda guerra o del boom economico, simboli di successi duraturi in anni in cui si costruivano pochi modelli differenti, vetture longeve sia per merito che per necessità. La Panda invece no, non viene mai ricordata [...]; eppure è nata che lo yuppismo non esisteva ancora (mentre da un bel pezzo è finito), in grande anticipo su Mani Pulite e la Seconda Repubblica, ha attraversato tutto il grande digiuno Ferrari in F.1 [...]. È, e rimarrà , una delle più grandi parentesi della nostra vita.
  • Il lusso è come il profumo, evapora in fretta. Le cose essenziali, senza troppi fronzoli entrano invece nel sangue, diventano indispensabili. Come il pane appena sfornato, l'olio crudo, le lenzuola di lino. [...] per resistere nel tempo ci vuole una grande idea sposata a una realizzazione senza fronzoli. La Panda, quando nacque, aveva poco e niente di cui vantarsi: un retrotreno ad assale rigido con balestre a due foglie, una sorta di amaca per sedile posteriore, due sdraio per i passeggeri davanti e una mensola portaoggetti sotto una plancia appesa davanti al volante che era un incrocio tra il fai da te di un allievo della Scuola Radio Elettra e un videocitofono. Una vera miseria [...], però era un approccio simpatico ad un'automobile che prima di tutto voleva essere utile, economica, funzionale.
  • Davanti aveva una previsione di durata di un decennio che sembrava viziata da un incrollabile ottimismo, invece si è rivelata [...] uno dei rarissimi casi di vetture che vengono tolte dal mercato quando ancora le loro vendite tirano [...]. Un fenomeno che, senza farsene vanto, ha diffuso anche grande tecnologia. La sua versione 4x4 resta un vero gioiello che ha motorizzato tutto l'arco alpino. Indistruttibile e capace di scalare qualsiasi pendio, la "integrale" è entrata nel paesaggio montano come le mucche nei quadri dell'Ottocento.
  • Caso unico [...] di macchina che si è affrancata dalle etichette: non è mai stata né di sinistra né di destra, per mamme o per architetti, da ricchi o da poveri. È entrata in tutte le case, l'hanno venduta di tutti i colori, non è mai stata oggetto di culto e non ha mai corso in pista o nei rally. Una vita così apparentemente normale che di più non si può, proprio come quelle delle vecchiette ultracentenarie che però, puntualmente, finiscono celebrate sui giornali.
  • Alcuni hanno definito la Panda un oggetto-simbolo "inossidabile", un "mito" capace di conquistare generazioni di consumatori restando insensibile agli attacchi degli anni e degli imitatori. Certamente con la Panda siamo riusciti a centrare il prodotto ma io preferisco definirla una piccola auto intelligente, una ricerca di design e di engineering portata ai massimi livelli. Cioè, la Panda ha ribaltato il concetto tradizionale di vettura economica: non pretende di rendere in miniatura servizi e accessori di modelli più costosi e quindi offrire il massimo servizio nel minimo spazio. La Panda vuole offrire il massimo spazio abitabile in costi contenuti.
  • Avevo due indicazioni, il peso e il costo: la Panda fu progettata pensando a chi non ha possibilità economiche, fu invece apprezzata dal ceto medio-alto, da chi aveva già altre auto in garage. Le racconto questo per dire che a volte facciamo calcoli clamorosamente sbagliati.
  • Carlo De Benedetti mi aveva chiesto di dettare lo stile di un'auto innovativa, compatta ma spaziosa e che venisse a costare poco. Stavo partendo per le vacanze, era l'estate 1976, e la voleva subito. Lavorai giorno e notte, poi cercai De Benedetti ma non mi rispondeva al telefono. Tornai a Torino per scoprire che non faceva più parte della Fiat. Telefonai a Mantovani, dicendogli che avevamo lavorato a vuoto, per niente. [«Ma il nuovo ad Tufarelli salvò il progetto, con la sola condizione di non pesare sui costi. Grande sfida...»] Doveva essere essenziale e... rustica, utilitaria ma spaziosa, economica. Durante lo sviluppo i costi erano aumentati per diversi imprevisti esterni che mi avevano costretto a intervenire sul progetto. Come il lunotto da ingrandire, o la soluzione per i vetri piatti perché non c'erano più attrezzature adeguate per produrli, in particolare per il parabrezza, e di conseguenza servivano nuovi investimenti. [...] Interni funzionali, semplici, sedili ridotti, forma squadrata per avere più spazio interno, soluzioni particolari, per gli alzacristalli e altro, una vettura molto utile, con un peso leggero da rispettare...
  • Credo che la Panda, nonostante fosse una vettura estremamente semplice e sicuramente meno blasonata di tante altre che ho disegnato dopo, sia ancora oggi un buon esempio di utilitaria, con un unico difetto: è stata una vettura pensata con un approccio forse troppo da architetti che non da puristi del design. Inizialmente, infatti, nonostante molte soluzioni fossero all'avanguardia, soprattutto per gli interni, non venne compresa a fondo risultando troppo essenziale e spartana, soprattutto in Italia.
  • Ho sempre detto di aver disegnato un... frigorifero, perché per ottenere il massimo dello spazio Panda era squadrata. [...] A guardarla sembra tutto semplice, ma non è così... Ho pensato più volte che fosse più semplice disegnare una Ferrari piuttosto di questa Panda viste le difficoltà e i tanti vincoli imposti...
  • In fondo la Panda, soprattutto nella sua prima serie è una vettura che ha un forte legame con l'architettura e non sfigurerebbe certo a fianco di molti altri oggetti che hanno fatto la storia del design.
  • La Panda è come un paio di jeans, che sono poi un vestire semplice, pratico, senza fronzoli. L'ho vista come un mezzo di trasporto universale, un oggetto che nella sua essenzialità funzionale permette all'uomo di muoversi. Ho cercato di portare in questa auto lo spirito delle costruzioni militari, in particolare degli elicotteri, ossia di mezzi leggeri, razionali, nati per assolvere nel modo migliore a certi scopi. Per me la Panda è una vettura nata da dentro, uno spazio rivestito. In fondo, di mio come stilista c'è soltanto qualche tocco. È un modello che dimostra l'avvenuta maturazione del gusto, una mentalità più evoluta rispetto a qualche anno fa. Siamo a un punto di partenza: questo è solo un inizio. [...] Secondo me sarà la 500 degli Anni Ottanta, la continuazione logica, adeguata ai tempi, di un modello che è stato fondamentale per l'auto in Italia.
  • Per ciò che riguarda l'interno [...] usai più un approccio da architetto, ispirandomi alle sedie come la chaise-longue che ha una struttura tubolare, per disegnare i sedili e, usando questa configurazione "a tubi" per l'intero abitacolo. Nella mia idea il sedile anteriore doveva essere più spartano di come poi è stato per la produzione in serie, mentre hanno mantenuto la "culla" per il sedile posteriore e per il grande vano portaoggetti anteriore. Per risparmiare peso anche il vetro discendente era stato inizialmente concepito da me con una semplice rotella che scorreva in una guida su e giù, ma poi si preferì optare per la classica manovella alzavetro.
  • Quello della Panda è uno dei progetti a cui sono più legato perché seppur molto radicale e semplice è improntato all'utilità, all'essenzialità e alla versatilità e praticità. La Panda è risultata vincente perché è stata un'auto logica. Siamo partiti con un brief chiaro [...] dove si indicava che doveva essere un'auto alla francese, un'utilitaria per tutti, economica. Doveva pesare e costare poco, sia come produzione che come prezzo finale al pubblico. Ci imponemmo di rispettare i pesi e i costi della 126 di allora e così [...] analizzammo tutte le vetture del medesimo segmento di mercato. Con l'obiettivo di migliorare le numeriche di spazio, abitabilità e capacità di carico. Impostammo uno schemino tecnico con il motore anteriore, che garantiva maggiore spazio per l'abitacolo, adottando vetri piatti, e pesi molto contenuti, la progettammo in meno di un mese. Il primo modello, al momento della presentazione in Fiat, rispecchiava tutte le aspettative. Anche gli interni erano volutamente essenziali, spartani ma estremamente funzionali e versatili. Poi in Fiat decisero di utilizzare anche un altro motore più grande (derivato dalla 127) e i pesi aumentarono un po'. Anche gli interni furono imborghesiti inficiando un po' la logica basic del progetto iniziale, ma la filosofia generale rimase la stessa. È sorprendente poi la longevità del progetto, ma il successo è perché ha sempre rispettato la logica di servizio con un'architettura semplice con le giuste proporzioni.

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