Ferrari 412 T1
monoposto di Formula 1 realizzata dalla scuderia Ferrari per il campionato di Formula 1 1994
Citazioni sulla Ferrari 412 T1 e T1B.
Citazioni
modifica- Circa due terzi del flusso passavano attraverso il piccolo radiatore e un terzo attraverso quello più grande. Non avevano regolato i tubi del motore per distribuire l'acqua, quindi eravamo in crisi per il raffreddamento. Abbiamo finito per tagliare delle parti della zona d'ingresso delle pance per renderle più grandi e ricordo di aver volato in Canada con dei pezzi in carbonio nella valigia. Quello che mi fa incazzare ancora oggi è quel maledetto motore. (John Barnard)
Citazioni in ordine temporale.
- Venivamo da tre stagioni, '89-'90-'91, con vetture ottime [...], ma purtroppo riuscimmo a conquistare solo nove vittorie e nessun campionato. Nel '92 si decise di puntare su di un progetto completamente innovativo che, pur se come idea si dimostrò azzeccata, in quell'anno il connubio vettura e motore si dimostrarono molto poco competitivi. Questa situazione [...] convinse la [...] Ferrari ad affidare la gestione del reparto telaio a John Barnard e a trasferire la progettazione, la ricerca e lo sviluppo in una nuova struttura in Inghilterra, dove oramai da anni i migliori ingegneri e squadre avevano fatto razzie di vittorie e campionati. [...] Insieme ad altri tre giovani colleghi, ad inizio '93 ho avuto la fortuna di essere tra gli unici che [...] hanno avuto la possibilità di continuare sul progetto Formula 1. Una volta trasferiti in Ferrari Design and Development (FDD) con base a Shalford, era chiaro che il nostro sarebbe stato solo un ruolo di supporto. Venendo da stagioni non molto fortunate, ed essendo abituati ad una metodologia di lavoro molto più latina, trovammo almeno nei primi mesi, un ambiente anglosassone piuttosto freddo e un poco diffidente nei nostri confronti. In questo contesto personalmente ero ben felice di poter essere coinvolto nella 412 T1 a cui John, dal punto di vista aerodinamico voleva introdurre delle soluzioni che riducessero le perdite di carico attraverso le masse radianti e una sagoma dei fianchetti che migliorassero la penetrazione a tutto vantaggio dell'efficienza globale della vettura. Insomma, capii subito, che, se anche c'era da stringere i denti in quanto per un italiano come me, era difficile abituarsi alla vita e alle abitudini inglesi, senz'altro vi era molto da imparare.
- La 412 T1 che gareggiò nel '94, era una vettura innovativa e quindi, come dimostrava l'esperienza passata, molti sistemi richiedevano di essere migliorati se non altro dal punto di vista dell'affidabilità. Vi era però un filo conduttore di questo progetto in quanto faceva parte della terza generazione delle vetture di John, a partire dalla Ferrari 640 del '89, per poi passare alla Benetton B191. [...] L'impressione era che eravamo sulla strada giusta, ma gli sforzi che avremmo dovuto compiere prima di essere competitivi con compagini blasonate quali la McLaren e la Williams avrebbero dovuto essere ancora tanti.
- [«Cosa ricorda del mondiale 94 e quanto è stato difficile "ripartire" dopo le tragedie di Imola con anche un cambio di regolamento in corso d'opera?»] Dal punto di vista tecnico diversi incidenti come quello di Ayrton [Senna], di Ratzenberger e di Barrichello ad Imola e di Alesi nei test al Mugello qualche settimana prima, ci indicarono che le vetture col fondo completamente piatto ed il diffusore di generose dimensioni, avevano raggiunto un livello di competitività che non era più proporzionato alla robustezza e quindi sicurezza delle vetture. Noi avevamo investito molto tempo nello sviluppare un innovativo diffusore [...]. Purtroppo, la Federazione decise di ridurre drasticamente la lunghezza del diffusore, che praticamente ci costrinse ad eliminare quanto di nuovo avevamo introdotto ad inizio stagione. Fu un vero peccato, non saprei giudicare quanto le altre vetture siano state penalizzate dalle regole introdotte a stagione iniziata, ma senz'altro noi, in termini di prestazione pura della vettura, ne soffrimmo moltissimo.
- Fino al GP di Germania avevamo ottenuto quattro terzi posti, tre secondi, ma la Ferrari doveva vincere e ad Hockenheim, con una vettura evoluta ed aggiornata con le drastiche modifiche imposte dal regolamento, riuscire a vincere meritatamente fu soddisfazione vera. Erano trascorsi quattro anni senza una vittoria e da solo un annetto la FDD aveva incominciato a funzionare. In Formula 1 è difficilissimo fare previsioni, ma in noi c'era proprio la sensazione che stesse iniziando una nuova era.
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