Fausto Maria Martini

poeta, drammaturgo e critico letterario italiano

Fausto Maria Martini (1866 – 1931), poeta italiano.

Citazioni di Fausto Maria Martini modifica

  • Di fronte al passato ci si comporta in due modi diversi, secondo che sia giovani o vecchi. Vecchi, lo si lascia morire; giovani lo si uccide. (da La porta del Paradiso, p. 86)
  • La poesia è sentirsi morire. (da Si sbarca a New York)
  • Mi duole di non essere mutilato, mi duole che non potrò mostrare una ferita alla fronte o alla faccia. (da Appunti di vita di guerra)
  • Qualche traccia lasciò come di brina, | tracce di neve il perfido Gennaio: | onde, se guardi, pensi ad un mugnaio | distratto ch'ha perduto la farina. (da Invito francescano, in Panem Nostrum)
  • Sette d'Aprile! Giorno di partenza, | mattino desolato e pien di sole, | con ripetuti addii senza parole | eppoi la lunga mia convalescenza. (da Anniversario, in Poesie provinciali)

Rapsodia satanica. Poema cinemusicale modifica

Incipit modifica

Prologo
Era Alba d'Oltrevita nel castello | d'illusione, la vestale bianca | della morte. Capelli argento, rughe | sopra la fronte, rughe su la tempia, | parole piene d'un appassimento |d'autunno, urna de la malinconia, | vedeva di sua stessa giovinezza | lontana, fuor dell'ombra rinascente | del suo rimpianto, accese le pupille | delle ospiti occorrenti alla lusinga | grigia del più grigio frai castelli... | non piangeva: invecchiava, sapiente.

Citazioni modifica

  • E il demone: «T'inganni, se tu credi | che il tempo t'abbia inciso sulla fronte | il segno incancellabile: più aspra | è la mano, di più sicura forza, | d'Amore! Ascoltami, Alba d'Oltrevita!» (p. 27)
  • Io t'amo, Estate! (Ed Alba d'Oltrevita canta) | Fiorita appena, anche appassita | ... | Sei tu la danzatrice che morrai | della tua stessa danza folle come | d'un sottile veleno senza nome, | morrai, danzando, Estate, e tu lo sai! (p. 28)
  • Io sono, Estate, | per offrirmi, bionda avida azzurra! (p. 28)
  • Non so d'amore: solo | so di languori musicali, d'aride | ebbrezze dentro il suono chiuse: or ora | io suonava un notturno di Chopin, | poiché tutto silente s'era fatto | il castello più grigio del dicembre: | un mondo di fantasmi avvolgeva | la fronte, scaturiti dalla musica: | onda di sogno, onda d'amore, lenta | onda d'oblio... (p. 29)

Bibliografia modifica

  • Fausto Maria Martini, La porta del Paradiso, A. Mondadori Editore, 1931.
  • Fausto Maria Martini, Rapsodia satanica. Poema cinemusicale, Stagione d'opera 1990-1991, E. A. Teatro San Carlo, Napoli, 1990.

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