Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

poeta e romanziere russo
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Evgenij Aleksandrovič Evtušenko (1932 – 2017), poeta e romanziere russo.

Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

Citazioni di Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

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  • Essenza del popolo | è la bontà.[1]
  • L'unica cosa che valga sul serio è la tenerezza.[2]
  • Non esistono al mondo uomini non interessanti. I loro destini sono come le storie dei pianeti. (da Uomini)
  • Ricorda, al mondo c'è solo omicidio. Non esiste suicidio. (da Le betulle nane)
  • Sono Gagarin, il figlio della terra | Io sono Gagarin. | Per primo ho volato, | e voi volaste dopo di me. | Sono stato donato/per sempre al cielo, dalla terra, | come il figlio dell'umanità. (da Sono Gagarin, il figlio della terra; citato in Pier Paolo Pasolini, Pagine corsare)

Sulla strage di Beslan, La Repubblica, 9 settembre 2004.

  • La carneficina di parecchie centinaia di scolari innocenti a Beslan è ingiustificabile e per i terroristi non c'è perdono. Ma non c'è perdono neppure per noi se trenta e più terroristi hanno varcato il confine e raggiunto indisturbati la scuola dove hanno alacremente staccato le assi del pavimento sotto le quali fin dall'estate erano lì in attesa gli ordigni premurosamente lasciati dagli operai addetti alla ristrutturazione che poi sono stati appesi nella palestra sopra le teste dei bambini.
  • Un po' di storia: per capire ciò che è avvenuto a Beslan non si può dimenticare l'annessione del Caucaso all'impero zarista e se il presidente Eltsin avesse letto Chadzi Murat di Tolstoj è assai improbabile che si sarebbe imbarcato in un conflitto coi ceceni. Temo che abbia rimosso anche il Kazachstan come vendetta nei confronti di alcuni ceceni che avevano combattuto dalla parte di Hitler. Di gran lunga più numerosi furono i russi e gli ucraini che diventarono collaborazionisti e tuttavia della loro colpa è stato investito un intero popolo. Ma furono molti i ceceni che combatterono fianco a fianco coi russi contro il fascismo e che furono decorati come Eroi dell'Unione Sovietica e insigniti di ordini e medaglie.
  • [Sulla prima guerra cecena] La storia non tollera i se e i forse, ma nondimeno ritengo che se avessero steso a Dudaev un tappeto rosso e l'avessero accolto con l'orchestra e il picchetto d'onore, avessero aggiunto altre stellette alle sue mostrine e gli avessero donato un destriero arabo, e se poi Eltsin dopo aver bevuto forte con lui, al mattino avesse condiviso la sauna e quindi secondo l'usanza caucasica avessero inciso le mani e sfregato i tagli diventando kunak, fratelli di sangue, e nel Caucaso questo è considerato un gesto sacro, non vi sarebbe stata alcuna guerra.
  • Gli atti terroristici in tutto il pianeta si sono trasformati in un ricorrente incubo quotidiano e la Russia non è sfuggita alla stessa sorte. Essere in grado di difendersi è indispensabile, ma un terrorismo al contrario non porterebbe a nulla di buono. Non esistono guerre non crudeli, ma il bilaterale inasprimento della crudeltà significa l'autodistruzione bilaterale. Prendiamo solo gli ultimi avvenimenti: l'attentato alla metropolitana di Mosca, ai due aerei e infine la cattura senza precedenti di ostaggi-bambini all'interno della scuola di Beslan...
  • Non ho nessuna ricetta su quale soluzione si debba adottare in una situazione che pare essere senza vie d'uscita. Ma non ci sono guerre senza soluzione. Ritengo che l'unica via d'uscita tra tutte quelle in apparenza insolubili e inestricabili dai nodi della politica non stia affatto in un approccio di tipo politico, bensì semplicemente in uno umano.

Citazioni su Evgenij Aleksandrovič Evtušenko

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  • Bella Achmadulina e Evgenij Evtušenko, due rappresentanti della generazione poetica degli anni Sessanta, mostri sacri il cui successo di pubblico dura ininterrotto da oltre quarant'anni. (Mirella Meringolo)
  1. Da Di dove siete voi?, in Poesie, traduzione di Alfeo Bertin, Garzanti, Milano, 1970.
  2. Da Autobiografia precoce, traduzione di Maria Olsoufieva e Valerio Riva, Feltrinelli, Milano, 1963, p. 68.

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