Eleonora Lo Bianco

pallavolista italiana

Eleonora Lo Bianco (1979 – vivente), ex pallavolista italiana.

Eleonora Lo Bianco

Citazioni di Eleonora Lo Bianco

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  • [...] ho affrontato una malattia seria, tra le peggiori. Nel bel mezzo del campionato mi è stato diagnosticato questo tumore al seno e la pallavolo è stata una terapia, una delle mie valvole di sfogo e di salvezza. [...] mi ritengo una fortunata nonostante abbia avuto questa disavventura perché questo tumore mi è stato diagnosticato allo stato iniziale, quando ancora non era in metastasi. Ho subito una piccola operazione parziale e sono riuscita ad andare in campo due mesi dopo. I medici mi avevano consigliato di aspettare un po' di più prima di tornare in campo ma io sono sempre stata testarda e l'amore per la pallavolo ha fatto sì che la mia voglia di giocare abbia prevalso su tutto il resto. Mentre giocavo seguivo anche delle terapie ma io credo che la forza di volontà sia un parametro fondamentale... io volevo tornare a giocare al più presto e quando si ha una certa determinazione si è capaci di fare tutto. In queste situazioni è importante non scoraggiarsi perché altrimenti si finisce in un tunnel, ci si ritrova in un bivio e l'appoggio delle persone care deve essere vicino e costante per non perdere la retta via. Sono queste le dure prove delle vita, quando le superi ti senti ancora più forte e vivo. Dico sempre che un controllo in più è sempre meglio di uno in meno. Avevo trent'anni quando mi è successo questo, farsi controllare ogni tanto è importante... su queste cose bisogna stare attenti e mai sottovalutare questi controlli. Io sono riuscita a scovarlo in tempo ma se non mi fossi accorta davanti allo specchio di questa anomalia le cose magari sarebbero andate diversamente. Un'attenzione particolare al proprio corpo può solo farci del bene perché la prevenzione è importante e può portarti a qualcosa di meno invasivo e semplice da trattare.[1]
  • [«Come vive il rapporto con i suoi tifosi? Molte sue compagne sono attivissime sui social, lei invece...»] Io invece non esisto [ride, ndr]. Del resto, fino a qualche anno fa i social non c'erano. Oggi i mezzi di comunicazione sono tanti, ma non riesco proprio a farmeli piacere. Ho un rapporto diretto con i tifosi e non amo il protagonismo a cui ti spingono i social. Capisco di essere fuori dal mondo, che i social possono essere utili, ma spesso li si usa in maniera sbagliata. Preferisco i rapporti occhi negli occhi.[2]
  • La pallavolo mi ha insegnato tantissime cose. È stata una passione sin da subito... ho cominciato all'età di otto anni e non ho mai smesso. Sono trent'anni di amore incondizionato per questo bellissimo sport e ho appreso tante cose come ad esempio il sacrificio, la tenacia, il giusto modo nel rapportarmi con gli altri, a plasmare il mio carattere, a non mollare mai e anche a rialzarmi... molti pensano che siano solo le vittorie ad insegnarti certi valori ma secondo me, invece, sono le sconfitte che ti permettono di fare una riflessione più attenta e significativa. In tutti questi anni ho vinto tanto ma ho anche perso, anche cose molto importanti e queste cose mi hanno spinto ad andare avanti comunque cercando di raggiungere gli obiettivi prefissati senza fermarsi al primo ostacolo. Per raggiungere gli obiettivi molte volte mi è capitato di fare dei sacrifici e dover tralasciare delle cose importanti per qualcosa in cui credevo. Se uno sportivo decide di vivere appieno la sua carriera deve essere pronto a sacrificare affetti, famiglia, amici, viaggi e divertimento perché secondo me solo vivendo la carriera in questo modo si riesce ad essere sempre concentrati e focalizzati sulle proprie ambizioni. [...] Ovviamente la pallavolo mi ha dato molte altre cose ma, se dovessi elencare tutto ciò che mi ha dato, fra due ore staremmo ancora qui a parlarne. Cosa sto dando io alla pallavolo? Non ci ho mai pensato ma poi mi accorgo di quello che sto dando quando vedo tanti ragazzi che vengono a parlare con me, come mi guardano e anche il modo con cui si avvicinano a me. In questi istanti capisco quanto sia importante... spero di aver dato un'immagine positiva di me stessa, oltre al fatto di essere stata un punto cardine della Nazionale e di aver giocato per molte stagioni in Italia. Penso di aver sempre rispettato la maglia azzurra e tutte quelle dei club con cui ho giocato rispettando ogni regola, tutte le mie compagne e le avversarie. Mi auguro di aver dato molto non solo sotto l'aspetto agonistico ma anche sotto l'aspetto umano... sono abbastanza contenta della mia carriera e dell'approccio che ho avuto nel corso delle stagioni e con la maglia azzurra.[1]
  • Non mi pesa avere tutto il carico su di me. Nelle difficoltà si cresce no? [...] Rimanere in campo ed essere costretta a cercare una soluzione ai problemi è un modo per crescere, me la devo sbrigare da sola. Avere qualcuno più esperto dietro mi darebbe meno stimoli e magari qualche alibi.[3]
  • [«Cos'è cambiato nella pallavolo da quando ha cominciato lei?»] Si sta spesso in squadre con ventenni che non capisco: vedo meno dedizione, caparbietà, capacità di sofferenza. Forse è un problema generazionale: a 18 anni io ero una bambina, a 15 adesso sono belle sveglie. Non so, non vorrei parlare di valori come un'anziana, ma a volte mi sembra che manchino.[4]
  • [«Cosa ricordi con più chiarezza della tua esperienza olimpica?»] Sicuramente la più bella è stata l'Olimpiade di Sydney 2000: ero giovanissima e per me è stato quasi surreale. Ricordo la cerimonia d'apertura, la quotidianità nel villaggio, l'emozione di scendere in campo, quel campo... è incredibile, anche a distanza di anni quando ci ripenso. Non che Atene, Pechino, Londra e Rio siano state da meno. Anzi, per me questa [a Tokyo] è la prima volta da spettatrice ed è strano non essere là. Sono sempre stata molto affezionata alla maglia azzurra, non l'ho mai rifiutata. Neanche ora la rifiuterei [ride, ndr].[5]

Intervista di Gian Luca Pasini, La Gazzetta dello Sport, 1º novembre 2010.

  • [Dopo il record di presenze con la nazionale] È emozionante, negli ultimi giorni non ho avuto tempo di pensarci. Ma se mi fermo un secondo mi sento davvero onorata di aver vestito la maglia azzurra così tante volte. Perché 475 sono davvero molte. [«Ha battuto Giani che ne aveva collezionate 474...»] Considerando che la foto di Andrea era sul mio diario quando andavo a scuola, alle medie, direi che è una bella soddisfazione aver superato un simbolo come lui.
  • Penso di essere cresciuta come persona attraverso la pallavolo. Mi sono anche un po' aperta, perché da piccola ero molto timida... [pausa, e sorriso, ndr]. Non che adesso sia estroversa, ma mi sento differente. Questi anni mi hanno dato tanto: moltissime gioie [...] e anche sofferenze. L'altra faccia dello sport è fatica, sacrificio, stress. Insomma tanto di tutto, grazie alla pallavolo.
  • Sono innamorata di questo sport, mi piace quello che faccio e quando sono obbligata a non giocare mi sembra di impazzire. Ogni tanto penso: questa era la mia passione da piccola, quando giocavo vicino casa, è ancora la mia passione oggi. Non mi stupisco che mi piaccia ancora così tanto. Forse capirò bene cos'è per me quando smetterò. O forse non lo capirò mai, perché sarò costretta a fermarmi per ragioni fisiche.

Citazioni su Eleonora Lo Bianco

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  • Eleonora Lo Bianco è la giocatrice ideale, un punto di riferimento, è stata ed è ancora la migliore. Guardandola si capisce cosa bisogna fare in campo per vincere. (Alessia Orro)
  • La giocatrice con la quale avrei voluto giocare è sicuramente Eleonora Lo Bianco. Una palleggiatrice che sicuramente mi avrebbe reso la vita d'attaccante molto più semplice. (Consuelo Mangifesta)
  • La giocatrice in cui mi rivedo di più è Leo Lo Bianco. Non per caratteristiche tecniche ma perché ha la stessa leadership, la stessa capacità di gestione della squadra. (Manuela Benelli)
  • Una giocatrice incredibile. Eravamo spesso in camera insieme quando vestivamo la maglia azzurra. Un talento innato associato a una capacità unica di gestire le situazioni in campo, anche quelle complicate. Ho cercato di assorbire il più possibile da Leo. (Rachele Sangiuliano)
  1. a b Da Alberto Battimo, L'intervista ad Eleonora Lo Bianco, vanovarava.it.
  2. Dall'intervista «Ho vinto tutto, anche il cancro», primabergamo.it, 2 gennaio 2017.
  3. Dall'intervista di Valeria Benedetti, Italia in mani sicure, La Gazzetta dello Sport, 10 settembre 2002.
  4. Dall'intervista di Alessandra Retico, Eleonora Lo Bianco tra vittorie, siluramenti, malattia e rinascita, le avventure di Leo: "Non sono Mazinga", repubblica.it, 15 settembre 2014.
  5. Dall'intervista Tokyo2020: Lo Bianco, "Sydney2000 la più bella, a Rio non ho capito le scelte. Egonu? Il meglio deve ancora venire...", volleyball.it, 3 agosto 2021.

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