Rachele Sangiuliano
pallavolista italiana
Rachele Sangiuliano (1981 – vivente), ex pallavolista italiana.
Intervista di Pietro Razzini, gazzetta.it, 2 novembre 2023.
- [«E pensare che, quando era ancora bambina, la prima scelta fu il nuoto»] Merito dei miei genitori che mi portarono in piscina quando ancora ero all'asilo. Continuai fino all'agonistica: davo il meglio nel dorso. I 200 metri misti, invece, erano il mio incubo. Poi arrivarono le compagne di scuola che giocavano a volley e il cartone Mila e Shiro: affiancai i due sport per un certo periodo fino a quando dovetti fare una scelta.
- Io ero una schiacciatrice: volevo fare l'’attacco laser di Kaori Takigawa. Fu Giuseppe Giannetti (allenatore che aveva scoperto Maurizia Cacciatori e Francesca Piccinini, tra le altre) a vedere in me le capacità per diventare una brava alzatrice. Sfruttando la moda di allora di usare il doppio palleggiatore, sull'esempio della nazionale cubana, riuscii a interpretare entrambi i ruoli fino a 18 anni. Ed ero felice perché mi trovavo sempre nel vivo del gioco. [«Poi la scelta»] Per me fu un vero dramma al momento ma, guardando a lungo termine, presi la decisione giusta.
- [Sul campionato mondiale di pallavolo femminile 2002, «quali sono i primi flash che le tornano in mente?»] Innanzitutto l'attesa in camera con le compagne, davanti al televideo, per sapere se avremmo conquistato i quarti di finale. Perché non dipendeva da noi, purtroppo. Elisa Togut mi disse: "Se ci qualifichiamo, arriviamo in finale e vinciamo". E così fu.
- [Su Eleonora Lo Bianco] Una giocatrice incredibile. Eravamo spesso in camera insieme quando vestivamo la maglia azzurra. Un talento innato associato a una capacità unica di gestire le situazioni in campo, anche quelle complicate. Ho cercato di assorbire il più possibile da Leo.
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