Duello
combattimento organizzato tra due soggetti
Citazioni sul duello.
- «Ah, il duello!», esclamò il conte. «Sull'anima mia, risibile modo di raggiungere il proprio scopo, quando lo scopo è la vendetta! Un uomo vi ha rubato la vostra amante, un uomo ha sedotto vostra moglie, un uomo ha disonorato vostra figlia. Di una vita intera, che aveva il diritto di aspettarsi la parte di felicità che Iddio ha promesso a ogni essere umano nel crearlo, egli ha fatto un'esistenza di dolore, di miseria o d'infamia, e voi vi ritenete vendicato perché a quest'uomo, che vi ha gettato il delirio nella mente e la disperazione nel cuore, voi avete sferrato un fendente in petto o piazzato una pallottola in capo? Suvvia, dunque! Senza contare che spesso è costui a uscire trionfante dalla tenzone, mondato agli occhi del mondo e in qualche modo assolto da Dio. No, no – rincarò il conte – se mai dovessi vendicarmi, non è in questo modo che mi vendicherei». (Alexandre Dumas)
- C'è nulla di più giusto e di più naturale che tagliarsi la gola con qualcuno che vi cammina sui calli, o che si lascia a sfuggir qualche parola pungente in un momento d'ira, o che, infine, ha la disgrazia di piacere alla vostra dama?
Si va in un prato, e lì, come Nicola faceva col Borghese Gentiluomo di Molière, si tenta di tirar di quarta quando egli para di terza; e perché la vendetta sia completa e sicura gli si presenta il petto nudo, correndo il rischio di farsi ammazzare dal nemico per vendicarsi di lui — Come si vede, nulla di più logico; ma c'è della gente che biasima questa lodevole abitudine. Pure il più logico di tutto il resto si è che quelli stessi che la biasimano e che vogliono sia considerata come una colpa grave, tratterebbero senza riguardo alcuno colui che si rifiutasse di commetterla. Più d'un disgraziato ha perduto, per conformarsi al loro avviso, riputazione e impiego, di modo che quando si ha la disgrazia d'aver per le mani una faccenda simile, sarebbe bene ricorrere a un'estrazione a sorte per sapere se si debba rispettar la legge o seguir l'uso; e siccome la legge e l'uso sono in contradizione, anche i giudici potrebbero giocare la loro sentenza ai dadi! (Xavier de Maistre) - Ecco, guarda: in due parole ti rivelo tutto il segreto del duello. Se tu, prima di recarti a duello scrivi tanto di testamento e di lettere commoventi ai genitori, e ti metti a pensare che potresti essere ucciso, allora sei un balordo e, con ogni probabilità, sei bell'e spacciato: se invece tu ci vai con la ferma intenzione d'ammazzare quel tale nel modo più spiccio e più sicuro possibile, allora tutto andrà per il verso giusto, come mi diceva un giorno, là da noi a Kostroma, un cacciatore d'orsi. Anche l'orso, mi diceva, com'è possibile non averne paura? Ma quando l'hai davanti agli occhi, addio paura, badi soltanto che non ti sfugga! Be', proprio così faccio anche io... A demain, mon cher! (Lev Tolstoj, Guerra e pace)
- Ei con tua moglie giacque, | lo sorprendesti in letto, | da ciò una sfida nacque, | fosti ferito al petto. || Del düello la fama | volò pel mondo; ed ecco, | ei gentiluom si chiama, | tutti te chiaman becco. (Antonio Ghislanzoni)
- I duelli si ripetono nella società sotto ogni tipo di forma, tra i preti, tra i magistrati, tra i letterati, tra i filosofi; ogni ceto ha la sua lancia e i suoi cavalieri, e le nostre più rispettabili, più divertenti assemblee, sono solo dei piccoli tornei in cui talvolta si portano le livree dell'amore in fondo al cuore, se non sulla spalla. Più spettatori ci sono, più la giostra è viva; la presenza di donne vi mette calore e ostinazione in misura estrema e la vergogna di aver dovuto cedere dinanzi a loro non si dimentica mai. (Denis Diderot)
- Il duello è il trionfo della moda, il campo dove essa ha esercitato la sua tirannia col più grande scalpore; questo uso ha tolto al codardo la libertà di vivere, portandolo a farsi ammazzare da uno più coraggioso di lui: lo ha confuso con l'uomo di cuore. Ha conferito gloria ed onore ad un atto pazzo e stravagante, è stato approvato dalla presenza dei re. (Jean de La Bruyère)
- – L'unico motivo per cui Lei rifiuta di fare un duello con me è perché lo trova troppo inconsueto. Ma non lo è, sa: è stato accettato fin dal secolo di Davide e Golia.
– Nel ventesimo secolo non è soltanto inconsueto: è inaudito.
– Sciocchezze: si fa continuamente. Cos'è la guerra fredda se non un duello? La lotta politica fra i partiti, le imprese concorrenti, le ditte rivali, le relazioni umane, la Coppa Davis: sono tutte forme di duello. (L'erba del vicino è sempre più verde) - L'uomo che deve avere un duello vive tranquillo ed ha l'animo spavaldo fino a che, pure contro la sua stessa volontà, un poco di speranza di evitarlo gli rimane. Ma quando la cosa è certa, le spavalderie cadono per incanto, e il cuore gli trema. (Giuseppe Lipparini)
- Lo sfidar a duello chi offese è un natural impulso di un animo, che l'educazione seppe rendere moderato e padrone di frenar la brutalità de' primi moti. Un animo barbaro, che una nobil educazione non avvezzò a reprimere i primi impulsi, rispinge offesa con offesa, e tenta, condotto dalla sua passione e da natural disio di vendetta, di privar di vita chi il vilipese, senz'esporsi al rischio di divenir esso medesimo la vittima del suo proprio diritto. (Giacomo Casanova)
- Perocché qualunque villania è, propriamente parlando, un appello all'animalità nel senso che essa dichiara l'incompetenza della lotta delle forze intellettuali o del diritto morale e la surroga con quella delle forze fisiche; nella specie uomo, che Franklin definisce a toolmaking animal (un animale che fabbrica degli arnesi), questa lotta si effettua col duello, per mezzo di arme costruite espressamente allo scopo, e porta una decisione senza appello. (Arthur Schopenhauer)
- Tali havvi ingiurie e audaci modi irsuti, | con cui può il Tristo al Buon far grave breccia, | né legge v'ha che incontro a ciò lo aiuti. | La sola spada ell'è che allora intreccia | una tal salutifera mistura, | che fa mite il Valor, muta la Feccia. | Ogni plebeo scrittor vuol far secura | sua pancia e il tergo, il düellar dannando: | ma di ciò scriva sol chi, da paura | sciolto, impugnò pria della penna il brando. (Vittorio Alfieri)
- Usanze stupide e antiquate che gli uomini qui chiamano cavalleria. A volte li invidio, sapete? Affrontano il proprio nemico, uccidono o vengono uccisi e finisce tutto. Noi donne non possiamo farlo però. (Figlia del vento)