Daniele da Volterra

pittore e scultore italiano

Daniele Ricciarelli, meglio noto come Daniele da Volterra o il Braghettone (1509 – 1566), pittore, scultore e stuccatore italiano.

Daniele da Volterra in un'illustrazione dell'edizione del 1568 de Le Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori di Giorgio Vasari

Citazioni su Daniele da Volterra

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  • Ci fu chi sbarcò il lunario a furia di allestire mutande scultoree e pittoriche. Tale fu, per esempio, Daniele Ricciarelli da Volterra, pittore e scultore di buona lana, prolifico e noto, soprattutto, per il suo collegamento con l'ultima produzione di Michelangelo che seguì e imitò. È molto più famoso, suo malgrado, come il "Braghettone" per aver coperto con panneggi e foglie di fico i genitali dell'affresco del Gudizio universale nella Cappella Sistina e, sempre in quella folla, per aver scalpellato e ridipinto gran parte della santa Caterina e l'intero san Biagio, poiché, nell'originale, quest'ultimo sembrava sbirciare il dorso nudo della Santa. E non solo.
    Il povero Braghettone è passato alla popolarità imbracando genitali su disposizione del Concilio di Trento che, tra le altre cose, aveva proibito il nudo nelle opere d'arte di carattere religioso. Come tutto compenso, ha ottenuto che gli altri suoi pur insigni lavori, sono esposti perfino al Louvre, siano ignorati dai più. Ancora una volta, alla Storia passano le mutande. (Michele Mirabella)
  • L'unico vero artista fra quelli che stavano a quell'epoca in maggiore relazione con Michelangelo, si Daniele da Volterra, la cui deposizione dalla Croce nella chiesa della Trinità dei Monti, può essere ritenuta il dipinto il più pregievole che sia stato eseguito a Roma, dopo il giudizio universale. Difatti, appare quell'opera di tanta eccellenza, che l'asserzione di essere stata eseguita secondo un disegno di Michelangelo, tuttoché emessa dal Vasari quale semplice conghiettura, venne ripetuta sempre quasi una verità, ed accettata per tale, senza cercare altro. Ed io pure dovrei concedere, che tutto in quell'opera sembra rivelare la mano di Michelangelo, il quale del resto era solito largheggiare del suo concorso in tali casi, se altre opere di Daniele da Volterra, non fornissero la prova ch' egli non aveva d'uopo dell'aiuto di veruno. Egli era un artista di prim'ordine, e nella stessa chiesa dipinse ancora la cappella che stà di fronte a quella di cui abbiamo fatta parola poc'anzi, rappresentandovi la strage degl'innocenti; ed anche il disegno di questa, si volle attribuire a Michelangelo. Però la è ingiustizia il volere, unicamente per la rassomiglianza di maniera e per la perizia nell'arte che si riscontrano in questo dipinto, torne il merito a chi ne autore. (Herman Grimm)

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