Cinderella Man - Una ragione per lottare

film del 2005 diretto da Ron Howard
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Cinderella Man
Una ragione per lottare

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Jim Braddock

Titolo originale

Cinderella Man

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2005
Genere drammatico, biografico
Regia Ron Howard
Soggetto Cliff Hollingsworth
Sceneggiatura Cliff Hollingsworth, Akiva Goldsman
Produttore Brian Grazer, Penny Marshall
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Cinderella Man – Una ragione per lottare, film statunitense del 2005 con Russell Crowe, regia di Ron Howard.

  Citazioni in ordine temporale.

  • La vita non è facile in questo momento, Jay, ma ci sono tante persone che stanno peggio di noi. E anche se la vita non è facile, non è una scusa per prendere quello che non è nostro. Perché sarebbe rubare, giusto? E noi non rubiamo. Qualunque cosa capiti, noi non rubiamo, mai. (Jim)
  • Benedici noi, o Signore, e questi tuoi doni che stiamo per ricevere, per la tua misericordia. (Mae) [preghiera prima del pasto]
  • L'ho steso con lo spezzatino... ma che gli avrei fatto se mi fossi mangiato un paio di bistecche! (Jim)
  • Il mio cuore è per la mia famiglia. Il mio cervello e le mie palle sono per gli affari. (Johnston)
  • Stavolta so per che cosa combatto... per il latte. (Jim)
  • Credi che sia una novità per me, che la boxe sia pericolosa o cose del genere? Non credi che lavorare al porto di notte sulle impalcature ci si possa ammazzare lo stesso? L'altra notte quanti uomini che vivevano in baracche sono morti per risparmiare i soldi dell'affitto? Cercavano solo soldi per far mangiare la famiglia perché gente come te non ha ancora trovato il modo per fare soldi guardando quegli uomini morire. Nella mia professione, ed è la mia professione, sono un po' più fortunato. (Jim)
  • Io devo credere di avere un po' di potere sulla nostra vita! (Jim)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Joe: È un pugile piuttosto lento. Si pianta lì e aspetta, quindi basta che lo tieni fermo, tienilo al centro del ring e ballagli sempre intorno, ok? Bene, sai che cosa fare, conosci il soggetto. Quello è bollito.
    Jim: Per mezzo dollaro uno si compra un biglietto, e può guardarti sanguinare e dire che sei bollito. E io so che devo accettarlo perché lui è uno spettatore e paga.
    Joe: Ah, ho capito... bene, bene, bene... mi perdoni, signorina. Mi permetta di riformulare la mia opinione: il signor Abraham Feldman è un pugile novellino, il cui sedere lei dovrebbe prendere gentilmente a calci finché non vada a incastrarsi tra le di lui scapole. Sempre che questo non offenda la sua natura tanto sensibile. Lo sa Iddio.
  • Joe: Ehi, chi ha battuto Pete Lazlo?
    Jim: Io.
    Joe: Ecco, bravo. Chi ha messo KO Slattery alla nona, mentre tutti sostenevano che neanche con Dio all'angolo avrebbe vinto?
    Jim: Io, anche quella volta.
    Joe: Giusto. E dovremmo stringere il culo per Abe Feldman? Quello se molla una scoreggia si smonta.
    Jim: No.
    Joe: Ehi, Jimmy... vorresti essere in qualche altro posto?
    Jim: No.
  • Mike: Lo sai che c'è gente che vive nelle baracche a Central Park? La chiamano "Hooverville". Questo governo ci ha piantato in asso; dobbiamo organizzarci, sai, in sindacati. Dobbiamo lottare, Braddock!
    Jim: Lottare? Contro cosa? Contro la sfortuna, l'avidità, la siccità? Non serve prendere a pugni cose che non puoi vedere. Troveremo un modo per uscirne.
  • Sporty: È un fantasma quello che vedo? Un'apparizione? O è James J. Braddock, "Il bulldog di Bergen"? Come ti senti, Jimmy? Come va la mano destra?
    Jim: Sporty Lewis. Come stai?
    Sporty: Tu come stai?
    Jim: 18 luglio 1929, "New York Herald": «A dimostrare che era troppo giovane, inesperto e buttato allo sbaraglio. Loughran ha usato la carriera del bulldog come straccio per pavimenti. Un triste e composto funerale, mentre lui ancora respirava».
    Sporty: Io non combatto sul ring, Jimmy, scrivo solo articoli.
    Jim: Sporty, risparmia le cazzate per i lettori.
  • Johnston: Dimmi perché mai dovrei farlo.
    Joe: Hai letto i giornali. Hanno aumentato la tiratura il giorno dopo l'incontro di Braddock. La gente è sentimentale... non tutti, certo.
    Johnston: E dimmi perché mi interessa.
    Joe: Sei ancora seccato perché Braddock ha steso Griffin. Va bene, lo capisco, è stato un dispiacere per molte persone. Ma, senti, hai dei pugili che combatteranno in incontri eliminatori per stabilire chi affronterà Max Baer per il titolo a giugno. John Henry Lewis è il tuo sfidante numero due, e ha già sconfitto Braddock a San Francisco, bene? Allora diciamo che rimetti Braddock sul ring contro Lewis: Lewis vince, tu hai la tua vendetta su Braddock, il tuo pugile si fa una bella messa a punto e una gran pubblicità prima di affrontare Lasky e indovina un po'? Tu guadagni di più. Ora, diciamo che – chissà come, per un caso fortuito, inverosimile, Dio ce ne scampi – Braddock battesse Lewis: allora avresti un pugile amato dalle folle che lo affronta e perde contro Lasky, e indovina un po'? Tu guadagni di più. James, in un modo o nell'altro sarai più ricco se Braddock sale di nuovo sul ring. Allora andiamo, non essere sciocco. Sappiamo entrambi il nome di questo sport. E, poco ma sicuro, non è "pugilato".
  • Jim: So che non è quello che volevi, ma non posso vincere se non sei al mio fianco.
    Mae: Io sono sempre al tuo fianco.
  • Mae: Non puoi vincere se non sono al tuo fianco.
    Jim: È quello che ho cercato di dirti.

Citazioni su Cinderella Man

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  • Campione coraggioso, irriducibile, diventato un simbolo della lotta americana per uscire dalla crisi, Braddock è interpretato davvero bene da un Crowe dimagrito e affinato, con la faccia tonda divenuta triangolare. Cinderella Man è una prova molto interessante di epopea della miseria: l'unico personaggio insopportabile è il solito, la moglie del pugile sempre lagnosa e iettatrice, stavolta Renée Zellweger. (Lietta Tornabuoni)

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