Carlo Gervasoni (musicista)

organista, violinista e compositore italiano

Carlo Gervasoni (1762 – 1819), organista, violinista e compositore italiano.

Carlo Gervasoni (incisione di Aquilino Bigatti, Archivio storico Ricordi)

Nuova teoria di musica modifica

  • Il Contrabbasso (strumento, che più d'ogn'altro in una orchestra aggiugne forza all'armonia; ma che però se non sono bene intonati i suoi suoni disturbano il complesso armonico più di quelli malamente resi da qualsivoglia altro strumento da arco) quale generalmente si praticava in addietro, riusciva di assai incomoda accordatura; ma la maniera presso noi introdotta in questi ultimi tempi di tendere cioè, e rilassare in esso le diverse corde col mezzo di altrettante ben artificiose viti all'opportuno luogo apposte, lo ha reso il più facile ed il più pronto forse di qualunque altro strumento ad accordarsi in orchestra. (pp. 45-46)
  • Questo strumento antichissimo [l'organo a canne] in Italia, ora così vasto e maraviglioso, non contava nella sua prima invenzione che poche canne, alle quali corrispondevano altrettanti tasti larghi a rotondi, ne' quali, per la resistenza, che s'incontrava nell'abbassarli, era d'uopo impiegare le pugna. In progresso di tempo coll'opera di varj ingegnosi artisti aumentandosi il numero de' tasti, e rendendosi i medesimi sempre più agevoli al loro proprio movimento, furono essi impiccioliti, e ridotti finalmente all'uso di adoperare le dita, come in oggi si pratica. (pp. 47-48)
  • [Natale Abbadia] [...] col suo amore per lo studio, col suo gran genio e non ordinario talento giunse ad acquistare non solo tutta la forza e l'espressione, che richiede una finita esecuzione, ma tutte fondatamente eziandio le migliori regole del contrappunto. Alcuni suoi pezzi di contrappunto fugato, ch'io stesso ebbi occasione dì esaminare minutamente, bastano a convincere chiunque del suo profondo sapere nel genere scientifico. (p. 77)
  • [Lucrezia Agujari] Essa ha cantato in qualità di prima donna in tutti i principali teatri d'Italia e di altre province ancora mai sempre col più fortunato incontro. La sua rara abilità nella Musica, l'estensione della sua voce, segnatamente nell'acuto, e la purità della sua intonazione la collocarono fra le prime Virtuose dello scorso secolo. (p. 79)
  • [Giovanni Ansani] Io ho inteso più volte questo virtuoso Filarmonico, ed ho in esso mai sempre riconosciuto una sicurezza d'intonazione, una grande precisione nella perfetta espressione d'ogni più variato sentimento, un metodo di canto in somma il più bello ed il più eccellente. (p. 84)
  • [Bonifazio Asioli] Egli è un eccellente compositore in diversi generi, ma soprattutto per la Musica da camera. A lui si deve ben a ragione accordare il vanto d'aver saputo adattare ad ogni sorta di poesia una buona musica. Da esso infatti si hanno non pochi sonetti, odi, ottave, canzoni, pindariche, saffiche ecc., il tutto con un musicale accompagnamento il più elegante e grazioso. (p. 84)
  • [Brigida Banti] Io ho inteso più volte questa[1] gran Virtuosa in diversi teatri d'Italia, ed ho riconosciuto in essa una voce chiara, una intonazione perfetta, una espressione giusta ed una maniera di canto in somma veramente ammirabile. (pp. 86-87)
  • [Adamo Bianchi] Egli non solo è peritissimo cantante, ma eziandio grande intelligente della bell'Arte. Questo virtuoso filarmonico, ch'io ho conosciuto personalmente, deve stimarsi moltissimo per la sua intonazione, per l'ottimo portamento di voce e per la sua grande espressione. La sua celebrità è abbastanza nota, avendo egli cantato mai sempre con universale applauso da primo tenore ne' principali teatri d'Italia e di altre straniere province. (p. 90)
  • [Francesco Bianchi] Egli è uno di que' grandi maestri che più hanno illustrato l'epoca brillante della nostra Musica. Conoscitore profondo delle regole dell'Arte ha dimostrato mai sempre tanto di giudizio, quanto di genio, sia nell'espressione delle parole, che nella naturalezza, dolcezza ed eleganza della melodia e dell'accompagnamento. (p. 92)
  • [Luigi Boccherini] [...] [il padre] lo mandò a studiare in Roma per la maggior perfezione del violoncello non solo, ma per renderlo valente eziandio nella musicale composizione. Una prodigiosa e pronta riuscita in tutto coronò il suo disegno. Giunse a superare le maggiori difficoltà del suo strumento, ad acquistare una intonazione la più pura ed una espressione la più maravigliosa; e giunse a un tempo stesso ad una perfetta cognizione di tutte le regole del contrappunto. (p. 96)
  • Le sue composizioni istrumentali, che ben tosto ed incessantemente produsse, e che sono in grandissimo numero, hanno fatto e fanno tutt'ora la delizia degl'intelligenti. Una cert'aria di novità, un'armonìa variata e naturale, una melodia deliziosa, soave ed espressiva, che principalmente si scorgono in tanti suoi quartetti, quintetti, sestetti; ecco quello che manterrà mai sempre il Boccherini in un luogo onorevole fra i primi compositori. (pp. 96-97)
  • [Ferdinando Bonazzi] Col suo gran genio, raro talento e costante applicazione nella bell'Arte, riuscì un eccellente suonatore d'organo ed un bravissimo compositore di Musica ecclesiastica. Ben pochi vi sono in oggi che sappiano eguagliare l'abilità del Bonazzi nel sonare l'organo legato e fugato. Sarebbe a desiderarsi che questo virtuoso filarmonico trasmettesse il suo eccellente metodo a molti allievi. (p. 97)
  • [Pasquale Cafaro] Questo virtuoso filarmonico ha contribuito moltissimo ai progressi della bell'Arte. Ed in fatti egli introdusse un nuovo gusto nelle arie teatrali, assai più piacevole e perfetto di quello, che fino a suoi tempi si era inteso. Si distinse sommamente anche nella Musica ecclesiastica, non meno che in quella da camera [...]. (p. 103)
  • [Giuseppe Antonio Capuzzi] Col suo genio di trasporto per la bell'Arte, co' suoi non ordinari talenti e colle ottime lezioni ch'egli ebbe dal celebre Tartini in Padova, giunse sopra il violino al più alto grado di perfezione. La sua maniera di sonare questo strumento è la più espressiva e la più pura per l'intonazione. (p. 107)
  • [Francesco Ceracchini] [...] è un genio nato per la Musica teatrale, vivace, immaginoso e pieno di concetti armonici. Questo virtuoso filarmonico avrebbe maggiormente figurato nell'Arte, se avesse avuto agio di coltivarla per il solo teatro; ma fa costretto a scrivere per la chiesa e per la scuola: non di meno le cose sue sono apprezzabili tutte, perché si risentono del suo gran genio. (p. 114)
  • [Luigi Cherubini] [...] all'età d'anni quindici egli avea di già dato delle prove non equivoche del suo straordinario talento e rara abilità, sì per la bella maniera di sonare il piano-forte, come pel vero buon gusto di comporre da chiesa e da teatro. (p. 115)
  • Se giammai un suonatore è giunto a conoscere fondatamente tutte le risorse del suo strumento, a superare tutte le difficoltà ed a rendere le melodie le più sorprendenti e le più piacevoli ancora, quest'onore senza dubbio appartiene a Muzio Clementi. (p. 119)
  • [Muzio Clementi] Niuno l'ha giammai eguagliato per la rapidità della sua esecuzione nell'allegro, né per la precisone dell'adagio. Que' pezzi di Musica per piano-forte, che gli altri ritrovano più difficili ad eseguirsi, sono per lui bagattelle. (p. 119)
  • [Muzio Clementi] Non si può da tutti abbastanza, comprendere l'agilità delle sue dita, la forza, la facilità, la naturalezza e l'espressione ch'egli ha sopra il suo strumento. Nel preludiare riunisce al sommo grado le rare prerogative del suo gran genio, una fantasia libera, passi sorprendenti d'agilità e perfino il trillo in ottava con una sola mano. In somma egli ha ottenuta il grido del più abile suonatore di piano-forte dell'Europa. (p. 119)
  • [Girolamo Crescentini] Egli sa pienamente sviluppare nel canto tutte le risorse del suo talento e della sua bellissima voce chiara, penetrante, eguale e flessibile: conserva ognora la purità e semplicità dell'espressione in quelle arie, che tanto esigono, e non si fa lecito giammai degli ornamenti se non in que' pezzi, che veramente ne sono suscettibili. (p. 122)
  • [Girolamo Crescentini] Questo virtuoso filarmonico ha formato la delizia dei principali teatri d'Europa ed alle sue rare qualità di bravissimo cantante ed attore, quella pur anco unisce di eccellente teorico e compositore di Musica vocale. (p. 122)
  • [Giacomo David] Io ebbi più volte occasione di sentire questo virtuoso filarmonico in varie chiese ed in varj teatri d'Italia. Nobiltà, dignità, energia, voce sonora e brillante, declamazione giusta ed animata, tali sono le qualità, ch'egli possiede in un grado eminente, e che in tante parti d'Europa gli attirarono ì più grandi onori ben dovuti al suo distinto merito. (p. 125)
  • [Giovanni David, figlio di Giacomo] [...] viene dagl'intelligenti grandemente ammirato per l'eccellente portamento di voce, per la bella espressione, per la sua grande abilità nel rendere ben intonati e distinti i più difficili passi, e per la sua bella maniera in somma di cantare spianato ed affettuoso. (p. 125)
  • [Andrea Luigi Degola] Egli ha molta facilità nel comporre, naturalezza, brio e gusto. Produsse nel genere istrumentale buon numero di sinfonie, quintetti, sestetti e serenate per diversi strumenti. Nella Musica ecclesiastica poi si è distinto con una prodigiosa quantità di messe, vespri, inni ecc.; i quali pezzi tutti gli hanno acquistato una grandissima riputazione. (p. 126)
  • [Farinelli] Col suo più dolce e grazioso canto giunse perfino a dissipare la malinconia del Re Filippo V, che in un certo tempo trovavasi da tale malattia oppresso; n'ebbe perciò le più grandi ricompense, ed a tal segno di essere eletto dal Re per suo primo Ministro. (p. 131)
  • [Caterina Gabrielli] Essa fu coltivata di buon'ora nella bell'Arte [del canto] dal celebre maestro Porpora: una qualità di voce sorprendente unita a suoi rari talenti ed alle più felici naturali disposizioni ad un tale rapporto la resero in breve tempo l'oggetto dell'universale ammirazione. (p. 144)
  • [Caterina Gabrielli] In età poco più d'anni venti fu chiamata a Vienna in qualità di prima Donna: quivi ebbe la sorte di ottenere degli ottimi consigli dal gran poeta Metastasio intorno alla maniera di ben esprimere il recitativo e di ben condursi nell'azione, per cui giunse nell'arte sua al più alto grado di perfezione in tutti gli oggetti che alla medesima sono relativi. (pp. 144-145)
  • [Baldassare Galuppi, detto il Buranello] Le sue composizioni in ogni genere e soprattutto nello stile buffo teatrale, hanno portata la sua gloria, poco dopo la metà dello scorso secolo, sin dove giugner poteva. (p. 147)
  • [Carlo Antonio Gambara] Co' suoi rari talenti e col suo gran genio [...] fece tali e tanti progressi nella esecuzione e nella composizione musicale, che in oggi (sebbene la Musica non sia per lui che un dilettevole trattenimento) dev'essere annoverato fra i più virtuosi filarmonici. (p. 148)
  • [Carlo Antonio Gambara] Egli ha della franchezza e della naturalezza nelle sue composizioni, e si distingue soprattutto per la grazia e la dolcezza del sentimento. (p. 150)
  • [Giuseppe Gherardeschi] Il genere di Musica, in cui egli più che in ogn'altro si distingue è quello da chiesa e per gli strumenti da fiato. Penetrato dalla semplicità maestosa e sublime, che una siffatta musica esige, pieno d'estro e di vivacità, bravo filosofo e ragionatore dell'Arte, dà a suoi componimenti ecclesiastici una maravigliosa espressione. (p. 152)
  • [Felice Giardini] Questo virtuoso filarmonico fu quegli che introdusse in Londra la maniera di sonare il violino con più forza, espressone e sentimento: e da esso a dir vero riconosce quella nazione il raffinamento di quest'arte. (p. 154)
  • [Giuseppa Grassini] La sua maniera di cantare è veramente ammirabile: unisce ad una bellissima voce di contralto un'abilità straordinaria nella espressione di qualsivoglia variato sentimento, per cui il suo canto eccita mai sempre il più vivo entusiasmo negli ascoltanti. (pp. 158-159)
  • [Gaetano Guadagni] Questo virtuoso filarmonico possedeva il canto in un grado straordinario, e la sua maniera di esprimere il recitativo era la più perfetta. Si fece intendere ne' principali teatri d'Italia, di Francia, d'Inghilterra e di Germania, e venne oltre modo applaudito e favorito da varj Principi e Sovrani. (pp. 159-160)
  • [Niccolò Jommelli] ebbe [a Vienna] la bella sorte di trattenersi per ben diciotto mesi col gran Poeta Metastasio, e fu da esso talmente illuminato intorno alla maniera di ben unire la musica all'espressione della poesia, che in breve tempo si trovò a portata di far risplendere in qualunque variata situazione del dramma una melodia assai più significante di quella che dopo il Pergolesi era stato in uso. (p. 163)
  • [Niccolò Jommelli] Questo virtuoso filarmonico fu il primo che, come eccellente maestro non solo, ma eziandio come bravo filosofo ragionatore, diede la giusta e conveniente proporzione all'intera tessitura dell'aria, e che tolse per ciò il da capo, ossia quella inopportuna ripetizione di tutta la prima parte dopo un breve periodo della seconda, che prima di lui costantemente praticavasi nelle arie più interessanti del dramma. (p. 163)
  • [Carlo Lapini] È questo il più gran filarmonico che abbia avuto la sua patria [Siena], e uno dei più eccellenti della Toscana, benché poco cognito, essendo stato d'un'indole nulla affatto sociabile e d'un carattere bisbetico, benché d'una purissima morale. (p. 166)
  • [Carlo Lapini] L'assiduo studio del contrappunto gli fece strada ad ottenere nel 1757 il maestrato della collegiata vacante per la morte del Franchini. Il suo ingegno piuttosto tardo gli fece dare alla luce poche produzioni. (p. 166)
  • Nell'anno 1780, per i funerali dell'Imperatrice Maria Teresa, fece eseguire la sua messa di Requiem, e questa fu il capo d'opera del Lapini; pezzo veramente classico nel suo genere d'una maestà e robustezza tale da destare ammirazione nei più grandi maestri. (p. 166)
  • [Antonio Lolli] Tutti coloro che lo hanno inteso assicurano ch'egli avea una mano prodigiosa e che eseguiva certe difficoltà, che agli altri riuscivano impossibili a superarsi. Niuno prima di lui è giunto a cavare dal violino que' suoni più acuti; ch'egli seppe trarre con tanto di forza quanto di precisione. (p. 167)
  • [Pietro Nardini] Le sue ottime disposizioni per la Musica ed il suo gran genio ed i suoi rari talenti coltivati da un Tartini lo condussero nel violino al più alto grado di perfezione. Viaggiò in diverse province, e da per tutto col suo suono oltre modo espressivo e colla sua maniera di eseguire veramente prodigiosa eccitò l'ammirazione e lo stupore. (p. 198)
  • Pel suo eccellente metodo poi d'insegnare soprattutto a condur l'arco in maniera di cavare dal violino un suono il più puro ed il più unito, ed agevolare a un tempo stesso l'esecuzione di qualsivoglia difficile passo, veniva ben a ragione riguardato il Nardini come il primo maestro di siffatto strumento, per cui da ogni parte concorrevano gli studiosi giovani per apprendere da sì gran virtuoso il vero buon gusto di maneggiare il violino. (p. 198)
  • [Pietro Giovanni Parolini] Io debbo dirlo per amore della verità, che fra tutti gli allievi miei egli fu quegli che più speditamente riuscì ad apprendere con ragione e fondamento tutto ciò che riguarda la musicale composizione. Dotato d'una grande intelligenza, onde ragionar di proposito sopra lo diverse combinazioni armoniche e melodiche, ricco ad un tempo stesso d'una più viva immaginazione per applicare la teoria alla pratica, in pochi mesi si trovò a portata di prodursi con una messa di sua composizione a tre voci concertata con grande orchestra, la quale fu eseguita con generale applauso nell'oratorio de' disciplinati in Borgo Taro per la festa solenne dell'Annunziazione di M. V. il giorno 15 marzo 1808. (pp. 224-225)
  • [Gaetano Pugnani] Io ebbi più volte occasione di sentire la suddetta orchestra diretta da questo insigne professore, la quale attirò la mia più grande ammirazione e sorpresa. Egli sapeva sorprendentemente guidare tutte le parti nella più perfetta unione a seguire mai sempre con incredibile prontezza ogni più variato sentimento. (p. 242)
  • [Gaetano Pugnani] Alla sua straordinaria abilità nella esecuzione aggiugneva eziandio una grande perizia nella composizione. Scrisse pel R. teatro sei drammi in musica, i quali furono generalmente applauditi. Le sue produzioni poi di Musica istrumentale sono in grandissimo numero, e di queste ne furono in buona parto stampate in Francia, in Olanda ed in Inghilterra. (p. 242)
  • [Andrea Restori] La sua maniera di sonare è piena di anima e di espressione: una maniera veramente perfetta in tutte le sue parti e del gusto moderno il più raffinato. (p. 246)
  • [Vincenzo Righini] Le sue composizioni da chiesa fanno conoscere quanto egli sappia ben impiegare tutti gli artificj del contrappunto doppio e della fuga. La messa, che questo virtuoso filarmonico fece eseguire a Francfort nel 1790 per la circostanza della elezione dell'Imperatore [Leopoldo II d'Asburgo-Lorena], è un capo d'opera nel suddetto genere. (p. 247)
  • [Alessandro Rolla] Fino dalla sua più tenera infanzia dimostrò la più felice disposizione per la bell'Arte, e fu ben tosto istrutto nel violino e nella viola da diversi maestri suoi compatriotti. Ma più di qualunque maestro fa mirabilmente guidato dalla propria natura. Fece uno studio particolare ne' suddetti strumenti, ed in pochi anni la sua riuscita fu da tutti riguardata come un vero prodigio. (p. 249)
  • [Alessandro Rolla] Egli ha composto diversi pezzi vocali; ma soprattutto si è distinto nel genere istrumentale con una prodigiosa quantità di sinfonie: duetti per due violini, ed altri per violino e viola, trii per cembalo, viola e violoncello, varj concerti per violino solo, e per viola sola, ed altri ancora a violino e viola. Fra i suddetti pezzi poi vi sono alcuni duetti e concerti da esso composti verso il 1780, i quali fanno conoscere la vera perfezione del buon gusto nel genere istrumentale, a cui il suddetto virtuoso filarmonico col suo gran genio e col suo vasto sapere ha moltissimo contribuito. (p. 250)
  • [Giovanni Maria Rubinelli] Io ebbi più volte occasione di sentire questo gran virtuoso ne' principali teatri d'Italia, ed il piacere altresì di ragionare seco lui intorno alla Scienza armonica. Riconobbi in esso, oltre ai più rari pregi d'un perfetto esecutore di canto, un coltivatore appassionato della erudizione e teoria musicale. Tutti gl'intelligenti poi confessano ch'egli è stato un vero modello per la bellissima sua voce intuonata e flessibile: egli ha avuto propriamente il dono d'insinuarsi felicemente nel cuore degli ascoltanti. (pp. 255-256)
  • [Giovanni Marco Rutini] La musica di questo virtuoso filarmonico si fa conoscere vantaggiosamente non solo per la melodia del suo canto e per una buona condotta nella chiara, nobile e corretta armonia, ma in particolare per la giudiziosa destrezza, con cui si trova unito l'allettamento della facilità dell'esecuzione. (pp. 257-258)
  • [Luigi Antonio Sabbatini] [...] uno de' più grandi teorici e ragionatori di Musica, che abbia avuto l'Italia nello scorso secolo, ed insigne compositore di Musica ecclesiastica. (p. 258)
  • [Luigi Antonio Sabbatini] Io ebbi occasione di conversare più volte con questo virtuoso filarmonico, e debbo dirlo a gloria della verità, che fui oltre modo sorpreso per le vaste e profonde sue conoscenze in musica, non meno che per il tratto gentile e per le rare qualità fisiche e morali, di cui ognora lo riconobbi corredato. (p. 259)
  • [Antonio Sacchini] Egli non avea ancor vent'anni allorché produsse alcuni pezzi vocali, i quali per la eccellente espressione del sentimento delle parole con una musica in tutto corrispondente, eccitarono l'ammirazione e lo stupore dello stesso suo maestro Durante. (p. 260)
  • [Marco Santucci] Questo virtuoso filarmonico fu quegli che pel suo eccellente mottetto a quattro cori reali ottenne il premio della musica, proposto dall'Accademia Napoleone in Lucca [...]. Egli inoltre produsse varj scelti pezzi di Musica ecclesiastica, i quali dagl'intelligenti sono riguardati come preziosi modelli del bello e della perfezione. (p. 265)
  • [Vittore Trento] Nelle produzioni di questo virtuoso filarmonico si trova da per tutto uno stile puro e brillante, una melodia espressiva e facile ed una elegante condotta nel giro dell'armonia. La sua musica da camera è molto ricercata dagli amatori della bell'Arte, e le sue opere teatrali vengono ognora applaudite. (p. 286)
  • [Vittore Trento] L'Opera intitolata: le Cognate in contesa che pose sulle scene del teatro Obizzi in Padova nell'autunno del 1791, basta a far conoscere il suo genio ed il suo talento. (pp. 286-287)
  • [Francesco Vaccari] Questo virtuoso filarmonico non avea ancora otto anni, che sorprendeva già gli stessi professori pel gusto squisito ch'egli dimostrava nel suonare, per la purità della intonazione e per la prontezza dell'esecuzione. Dopo altri tre anni di uno studio costante, non conosceva più alcuna difficoltà sopra il suo strumento, ed avea già acquistato l'onore di eccellente concertista. (p. 288-289)
  • [Mattia Vento] Prima di studiare le regole del contrappunto egli avea di già acquistato una grande riputazione per la sua rara abilità sopra il piano-forte. Dotato poi dalla natura di gran genio e talento in pochi anni apprese la musicale composizione, e si formò uno stile veramente particolare, chiaro, facile, naturale ed elegante. (p. 294)
  • [Giovanni Battista Viotti] Questo virtuoso filarmonico fino dalla sua giovinezza era inimitabile per la maravigliosa levata di voce nel suddetto strumento [il violino] e per la rigorosa intonazione. (p. 296)
  • Il Viotti fu quegli che introdusse in Francia la buona maniera di sonare il violino. (p. 296)
  • [Nicola Antonio Zingarelli] La grande quantità di messe, tanto nello stile a cappella, che nello stile concertato a tre, a quattro e fino a otto voci: i salmi, gl'inni, gli Oratorj ed altri non pochi pezzi ecclesiastici, ch'egli produsse da circa vent'anni in qua, fanno conoscere la sua abilità straordinaria nell'arte del Contrappunto e la sua giudiziosa originalità nell'espressione de' sentimenti divoti, per cui questo virtuoso filarmonico si è acquistata una gloria immortale. (p. 302)

Note modifica

  1. Nel testo "questo"

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