Bruno Conti

dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano (1955-)

Bruno Conti (1955 – vivente), dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Bruno Conti (1974)

Citazioni di Bruno Conti modifica

  • Del presidente Sensi ho un ricordo bellissimo in particolare legato allo storico scudetto conquistato nel 2001 e di cui io e tutti i tifosi giallorossi gli siamo ancora grati. È stato un presidente tifoso, innamorato dei colori giallorossi per i quali ha investito tanto sia a livello economico che affettivo. Nei suoi quindici anni alla guida del club ha affrontato anche momenti difficili, stagioni negative ma che non hanno mai intaccato il suo grandissimo amore per la squadra. In più non posso che ringraziarlo per l'opportunità che mi diede poco dopo che avevo smesso di giocare, di riorganizzare il settore giovanile della Roma e di scoprire e lanciare tanti giovani che hanno fatto grandi cose per la squadra.[1]
  • Io sono sempre stato timido, davanti agli allenatori quasi rimpicciolivo, cercavo di trattenere il fiato, di non dare fastidio, di non essere d'impaccio. Non sono mai stato capace di darmi delle arie e spesso in campo quelli più grandi e grossi mi menavano, mi sovrastavano, mi impaurivano. È stato Liedholm il primo a farmi il lavaggio del cervello, a farmi capire che il fisico conta sì ma fino a un certo punto. Io ero innamorato del pallone, avrei dribblato pure i pali della porta. Liedholm mi ha corretto, mi ha rifatto nuovo [...][2]

L'orgoglio dei Conti, papà Bruno scrive a Daniele: «Onori la nostra famiglia, dentro e fuori il campo»

Dalla lettera indirizzata a Daniele Conti e pubblicata sull'Unione Sarda; citato in corriere.it, 13 novembre 2013.

  • Mi capita spesso di ripensare a quella mattina in cui mi chiamò il direttore sportivo della Roma Franco Baldini per comunicarmi la tua cessione al Cagliari. Proprio in Sardegna, pensai, la terra in cui io e tua madre ci eravamo innamorati nell'estate dell'82. Ero felicissimo, anch'io poi mi sono dovuto fare le ossa al Genoa prima di giocarmela nella Roma. Quindici anni dopo è andata in tutt'altro modo. Una storia diversa, forse più bella, di sicuro speciale. Hai fatto una scelta importante, la più difficile, ma alla fine hai vinto tu.
  • Ricordo i primi momenti al Cagliari, l'esordio, i sogni, le difficoltà. Per anni ti sei portato sulle spalle quel cognome pesantissimo, ingombrante. Soffrivo quando la gente ti paragonava a me, non era giusto. Col tempo però, hai zittito tutti, poi li hai conquistati sul campo. Col talento, con la forza, col carattere. E in questo sì, siamo uguali.
  • Oltre ad aver onorato il nostro sangue in campo hai portato avanti, grazie anche a tua moglie Valeria, i valori della nostra famiglia in una società complicata, problematica e superficiale, come faceva tuo nonno Andrea, muratore e padre di sette figli. E per questo, figlio mio, non smetteremo mai di ringraziarti.

Citazioni su Bruno Conti modifica

 
Conti (accosciato, secondo da sinistra) nella nazionale italiana campione del mondo 1982
  • Il calcio è un grande mistero, senza nessun punto fermo. I ragazzini di Bahia hanno messo a giocare in porta Bruno Conti, per loro non era abbastanza forte. Conti, il campione del mondo. (Dirceu)
  • Il giocatore che mi metteva più in difficoltà era Bruno Conti, dovevo adattarmi al suo modo di giocare per fermarlo. (Antonio Cabrini)

Vladimiro Caminiti modifica

  • Bruno Conti è l'ala che irride. Irride ai giganti bruti, irride alla stessa forza. Quante volte Liedholm mi ha detto che, se avesse anche forza, vincerebbe ogni partita da solo? E quante volte mi è sembrato moltiplicarsi in campo, essere qui e contemporaneamente altrove? Bruno Conti è un nanetto. Ma ci sono nanetti e nanetti, in fondo le fiabe dei grandi favolieri sono piene di tipi come lui. Tipi usciti dal popolo, da una casa piena di fame, da una vita presa con allegria, con testarda passione, con gioco e con il gioco del calcio con cui si sale in paradiso.
  • Bruno Conti, i capelli neri sulla fronte stretta, occhi neri furbi e piccini, naso e bocca vicinissimi, è il dribbling fatto uomo. È una carezza di velluto al pallone. È l'arte che non si sa da dove arriva, di giocare come un Mumo Orsi ieri, come un Bruno Conti oggi.
  • Bruno Conti non è un atleta, è un soldo di cacio. Ma fisicamente tosto e tatticamente geniale. Col suo sinistro può mettere in crisi anche i giganti. [...] Bruno Conti, dalla fascia, sa fare il cross pennellato ma anche dal centro sa calibrare il passaggio giusto. Non ha ruolo, non ha posizione, a destra o a sinistra è egualmente un diavolo questo figlio di muratore che nella vis proletaria racconta il lunghissimo amore per rendere sapiente il suo sinistro. E, in fondo, con lui è il trionfo dell'intelligenza sulla forza bruta, meno letterariamente la conferma che al calcio si può aver fortuna solo se si sa giocare e, se non si sa giocare, non basta essere belli, forti e puri come Tarzan. Il calcio si esalta, oltre che coi piedi, a livello di carattere. Bruno Conti è un nano che in campo lotta come un gigante.

Note modifica

  1. Dall'Adnkronos; citato in Bruno Conti: "Ho un ricordo bellissimo del presidente Sensi, era innamorato della Roma", retesport.it, 17 agosto 2015.
  2. Citato in Eleonora D'Alessandri, "...di Bruno ce n'è uno e viene da Nettuno". 10 febbraio 1974 – L'esordio di Bruno Conti, glieroidelcalcio.com, 10 febbraio 2019.

Voci correlate modifica

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