Anacapri
comune italiano della Città metropolitana di Napoli
Citazioni su Anacapri e gli anacapresi.
- [La Festa di Sant'Antonio, patrono di Anacapri] Esce la processione! Esce la processione!
Prima venivano una dozzina di bambini, a due a due, tenendosi per mano. Alcuni portavano corte tuniche bianche e ali d'angelo, come i putti di Raffaello. Altri, completamente nudi e adorni di ghirlande di pampini e rose, sembravano staccati da un bassorilievo greco. Poi venivano le figlie di Maria, fanciulle alte e snelle, in vesti bianche con lunghi veli azzurri e la medaglia d'argento della Madonna con un nastro azzurro al collo. Subito dopo le bizzoche, in abito e velo nero, zitelle risecchite, che erano rimaste fedeli al loro primo amore, Gesù Cristo. Quindi la Congregazione preceduta dal suo stendardo; era composta di vecchi di aspetto grave con le curiose tonache bianche e nere del tempo di Savonarola.
La musica! La musica!
Ed ecco la banda, con le uniformi dalle trine d'oro del tempo dei Borboni di Napoli, preceduta dal magnifico capobanda, che soffiava a gran forza una polca furiosa, pezzo prediletto del santo, mi si diceva. Poi, circondato da tutti i preti in vesti di gala e salutato da centinaia di mortaretti, ecco apparire sant'Antonio, eretto sul trono, la mano stesa in atto di benedire. (Axel Munthe) - Nessun paesaggio può essere più greco, nessun mare più saturo di antiche vastità di quanto non lo siano la terra e il mare che mi si offrono alla vista e ai sensi andando verso Anacapri. Là è la Grecia, senza le cose d'arte del mondo greco, ma quasi come subito prima del loro nascere. Lassù stanno i pendii pietrosi, come se tutto dovesse ancora accadere, come se dovessero ancora sorgere gli dei che la Grecia evocò nei suoi eccessi di brivido e di bellezza. (Rainer Maria Rilke)