Aldo Agroppi

allenatore di calcio e calciatore italiano (1944-)

Aldo Agroppi (1944 – vivente), ex allenatore di calcio, ex calciatore e opinionista sportivo italiano.

Aldo Agroppi al Torino nella stagione 1968-1969

Citazioni di Aldo Agroppi modifica

  • Castagner parlava pochissimo, anche la riunione pre partita durava cinque minuti. Ero abituato diversamente e non mi sentivo a mio agio [i primi tempi a Perugia]. Non nego che quel biondino mi stava sulle scatole. Ma come, non fai giocare uno che ha sempre giocato, che ha fatto goal in serie A anche contro gli squadroni, che ha onorato la maglia del Torino, che ha giocato in nazionale? Caro Ilario proprio non ci siamo... [...] Non lo dico certo ora che non c’è più. Negli anni glielo ho ricordato 100 volte. Ho dovuto passare dall'altra parte per capirlo e con umiltà ho riconosciuto che ero io a sbagliare. Lui doveva pensare alla squadra, a mantenere la categoria. Non poteva concentrarsi su di me. [...] Avevo come un velo davanti agli occhi, non potevo essere obbiettivo. A Ilario ho chiesto scusa e siamo entrati in sintonia. In questi anni ci siamo sentiti spesso, anche fino a pochi mesi fa. Scherzando gli dicevo che la sola cosa che non gli perdonavo era quella partita in più per arrivare alle 250 in A. E lui mi diceva: Aldo me lo potevi chiedere, io non guardavo certo le statistiche dei calciatori. Abbiamo sorriso e ricordato spesso quegli anni irripetibili.[1]
  • Dalla Befana, Maifredi avrebbe potuto ricevere in dono un nuovo acquisto: Rognoni, il ministro della Difesa.[2]
  • I nuovi stranieri? Li hanno pagati come calciatori veri.[3]
  • I presidenti del calcio sono come i cazzotti: ce ne sono di tutti i tipi.[4]
  • [Nel 2014] La Juventus è ancora la razza padrona, contano poco gli organici. I campionati si vincono anche nei corridoi, per telefono, mica solo in campo.[5]
  • Offese, polemiche, deferimenti a raffica mi colpiscono: mi sembra di essere un allenatore irakeno.[6]
  • [«Cosa rappresenta oggi (nel 2014) la Juventus Football Club?»] Quella che è sempre stata, un misto di arroganza, potere, di forza da tirare fuori sempre al momento giusto. Per decenni si sono crogiolati con la storia di non essere mai retrocessi ed invece era una balla colossale perché nel 1913 arrivarono ultimi nel loro girone, con appena una vittoria, un pareggio e ben otto sconfitte. Solo che guarda caso con un'abile opera diplomatica fecero in modo di abolire proprio in quell'anno le retrocessioni e pensare che ancora non erano arrivati gli Agnelli...[7]

Citazioni su Aldo Agroppi modifica

  • Con Agroppi ci conoscevamo fin da piccoli, ci eravamo affrontati mille volte nei vari campionati, eravamo amici, ma nel derby lui si trasfigurava. (Giuseppe Furino)
  • La serie B si basa sul concetto di banana | di piede, | la squadra retrocede | e il mister silurato si ritira e fa una fine tipo Agroppi. (Elio e le Storie Tese)

Note modifica

  1. Dall'intervista di Mario Mariano, Agroppi ricorda Castagner: «Ci siamo abbracciati nel tempo», umbria24.it, 20 febbraio 2023.
  2. Citato in Palla lunga e pedalare, p. 31.
  3. Citato in Marco Sappino, Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano, Dalai editore, 2000, p. 2109. ISBN 8880898620
  4. Citato in Palla lunga e pedalare, p. 29.
  5. Dall'intervista a Radio Radio; citato in Agroppi: «Juve padrona, vince al telefono», tuttosport.com, 27 ottobre 2014.
  6. Citato in Palla lunga e pedalare, p. 38.
  7. Dall'intervista al Corriere Fiorentino; citato in Agroppi al Corriere Fiorentino: "Io anti-Juve, ma sono stato un tifoso bianconero pazzo di Sivori", tuttojuve.com, 9 marzo 2014.

Bibliografia modifica

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