Alberto Forchielli
imprenditore italiano (1955-)
Alberto Forchielli (1955), imprenditore italiano.
- [L'Italia] ha intrapreso una strada di declino assolutamente irreversibile, perché è nella psiche di ciascuno di noi. Io ho appena lanciato un'agenzia di collocamento per italiani all'estero. [...] Perché mi son rotto i coglioni di quella storia, lì, la ripresa, la ripresa... non c'è ripresa, qui, capito? Non è una ripresa che possa riattivare l'occupazione, non ci sono le premesse in questo Paese.[1]
- Anche a Cuperlo mancano i canini insanguinati, poi è perfetto per la saga dei vampiri. Anzi, secondo me è nato in Transilvania, ecco perchè ci son tanti rumeni nei nuovi iscritti PD. Per me si è nutrito coi globuli rossi di Fassino per essere così smunto.[2]
- Nel grande come nel piccolo l'imprenditore cinese pubblico o privato ha una mente fondamentalmente criminale, perché cresce in un ambiente privo di etica, fatto di rapporti, evasione, infrazioni. Se le leggi ci sono, non vengono applicate. L'imprenditore cinese non si muove in uno Stato di diritto, fa tutto ciò che può. È un soggetto criminale.[3]
- Gli imprenditori cinesi sono dei criminali. Hanno una forma mentis da criminale. Piccoli o grandi che siano, pubblici o privati. Crescono in un mondo senza regole, crescono in un mondo senza etica, crescono in un mondo estremamente corrotto e quando vanno fuori si comportano allo stesso modo. La situazione è peggiorata moltissimo negli ultimi anni perchè i cinesi son diventati molto arroganti. Dopo la crisi di Wall Street, dopo le olimpiadi, dopo l'euro, si sentono i padroni del mondo per cui ritengono di poter imporre le proprie regole ad altri Paesi. [...] In tutto questo grava una pesantissima responsabilità del governo cinese. Il governo cinese sa, il governo cinese collude, c'è un grado elevatissimo di omertà. I cinesi sanno come risolvere i problemi tra di loro. C'hanno infiltrato queste migliaia di delinquenti e loro ci prosperano su questa roba qui. Chiaro? Ci prosperano a mazzette gli impiegati dell'ambasciata, ci prospera l'ambasciatore, ci prosperano tutti su questa merda. [...] Questa è criminalità di Stato organizzata. Lo vogliam capire o no? Per quello non ci arriviamo. Se noi facciamo un'operazione pesante di polizia c'arriva addosso il governo cinese e ci dice che siamo degli schiavisti. Basta. Ma mandate l'ambasciatore a parlare con me! Ci parlo io con l'ambasciatore cinese! [...] Non ne posso più di questi, sono dei delinquenti. E non ne posso più, abbiamo già abbastanza problemi. Basta esportare quella merda, che se la tengano al loro Paese. OK? Stanno in un Paese di merda, non ci vogliono stare, poi vengon da noi e pretendono di imporre a noi. È l'ora del riscatto![4]
- Che i politici non tocchino i soldi, perché se li sputtanano tutti un'altra volta. Ossia... [Formigoni ride] Per l'amor di Dio, Formigoni e Civati, voi... Fuori le mani dalla cassa. Pochi programmi, due cose... Non mettere le mani sulla cassa, Formigoni. A me non me ne frega un cazzo dei tuoi rinvii a giudizio, mi sei simpatico, ma vai a far delle pugnette. La cassa lì! Allora, primo, mi va bene il cuneo, i tedeschi mollano, però l'Italia è come un figlio drogato: più soldi gli dai e più ne spende, accumula i debiti e non succede un cazzo. Per cui, a loro no, alle imprese sì, ai lavoratori sì, però direttamente, senza l'intermediazione dello Stato. Defiscalizzazione va bene, queste cose qui, però non voglio lo Stato che metta le mani sulla cassa. Altrimenti ci facciamo altri due [punti di] PIL di debito, ponti a metà, strade a metà, e vaffanculo.[5]
- Quando abbiamo globalizzato il mondo abbiamo lasciato le palle nello sportello.[6]
- L'unica cosa è dire alle famiglie di lavorare sui giovani, di farli studiare, che vadano fuori, trovino dei lavori intelligenti, smettano di giocare con le Playstation, la smettano di fare scienze delle comunicazioni perché non han voglia di studiare matematica, perché l'ingegneria è troppo difficile, che la smettano di andare in discoteca e che si mettano a studiare. Tu ti sei mai chiesto perché la Cina è il numero 115 della classifica mondiale della FIFA? Perché non giocano a calcio! Perché studiano![7]
- Nel mondo tu stai in piedi in due modi: o fai le robe che costano meno degli altri o fai le robe che gli altri non sanno fare.[7]
- L'Italia va a un modello Messico. Ossia avrai il settore moderno, Dinamica a Modena, macchine impacchettatrici a Bologna, il Franciacorta non so dove, che sarà l'isola felice. Poi avrai una grossa zona, area di nero, con grandi aziende che lavoreranno in nero con le forze dell'ordine che chiuderanno gli occhi, per far sì che la gente non vada a delinquere. Poi avrai il terzo settore che sarà un settore a fortissima criminalità. L'unico problema è cercare di tenerli bilanciati, questo è il Messico di oggi.[8]
- In Cina... Il turnover è elevatissimo. In Cina arrivano, stanno un anno, un anno e mezzo, poi van via. Son di solito bravi. Tutte le volte che va via uno noi diciamo: "Oddio, è andato via Jimmy. Oh, che peccato, era così bravo". Poi arriva Jackson e Jackson è più bravo di Jimmy. Poi va via Jackson e diciamo: "Oddio, va via Jackson, va via Jackson. Adesso arriva Bobby, speriamo, speriamo". E Bobby è più bravo di Jackson. Diciamo: "Oddio, oddio, oddio, va via Bobby, va via Bobby". Poi viene Willy che è ancora più bravo. Cazzo, son dieci anni che va così, alla fine ci siam guardati e abbiam detto: "No, il problema è che questi ragazzi, ogni anno, son sempre più bravi dell'anno precedente". Cioè, c'è una progressione nelle loro capacità che è incredibile. Lo stesso non posso dire dei ragazzi italiani: son bravi, ma son bravi adesso come eran bravi dieci anni fa, non c'è questa crescita.[9]
- Ho passato anni a dire ai ragazzi di non studiare scienze politiche, perché rimangono a casa![10]
- Per anni [gli americani] si sono illusi che ci potesse essere questo abbraccio tra Cina e America nell'ambito del grande processo di globalizzazione, però han dovuto rendersi conto che il vero nemico non era Putin, non era il terrorismo islamico, ma era la Cina. Quindi dicono: "Noi siamo stufi della Cina che ci succhia la ruota sulla tecnologia, perchè noi la stiamo addestrando, fanno investimenti qui, comprano le nostre robe, noi compriamo le loro robe, vengono i loro scienziati, vengono centinaia di migliaia di studenti, adesso basta perchè loro stanno avanzando tecnologicamente, non per abbracciarci in un mondo condiviso di valori, ma portano avanti un'agenda geopolitica che porterà al dominio di una dittatura e alla morte della democrazia occidentale".[11]
Note
modifica- ↑ Funamboli, 7 Gold, 11 novembre 2013
- ↑ Mattino 24, Radio 24, 21 novembre 2013
- ↑ Federico Fubini, Forchielli: "Io li conosco, gli imprenditori cinesi sono criminali", la Repubblica, 3 dicembre 2013
- ↑ 24 Mattino, Radio 24, 3 dicembre 2013
- ↑ Piazzapulita, La7, 3 marzo 2014
- ↑ Antonio Dipollina, Talk politici in crisi, se ne discute in un talk, la Repubblica, 26 settembre 2014
- ↑ a b Piazzapulita, La7, 8 ottobre 2015
- ↑ Piazzapulita, La7, 23 maggio 2016
- ↑ Gigi De Donna, Muovete il Culo! - L'intervista all'autore, Black Sheep, maggio 2018
- ↑ Non è l'arena, La7, 27 gennaio 2019
- ↑ Fuoco e Fiamme: incontro con Alberto Forchielli, Il Sole 24 Ore, 23 maggio 2019
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