Agostino d'Ippona (miniserie televisiva)
miniserie TV del 1972 diretta da Roberto Rossellini
Agostino d'Ippona
Miniserie TV
Dary Berkani nel ruolo di Agostino
Titolo originale |
Agostino d'Ippona |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia |
Anno |
1972 |
Genere | biografico |
Episodi | 2 |
Produttore | Francesco Orefici, Renzo Rossellini |
Regia | Roberto Rossellini |
Soggetto | Roberto Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa |
Sceneggiatura | Roberto Rossellini, Marcella Mariani, Luciano Scaffa, Jean-Dominique de la Rochefoucauld, Carlo Cremona |
Rete televisiva | Rai 1 |
Interpreti e personaggi | |
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Agostino d'Ippona, miniserie televisiva del 1972, regia di Roberto Rossellini.
Episodio 1
modifica- [Gli eretici] Sono come dei banditi. Il bandito spoglia i passanti dei loro beni o toglie loro la vita, l'eretico deruba i cristiani della verità e li separa dalla Chiesa. (Massimo)
- Sappiamo che i serpenti, passando attraverso le fessure della terra, abbandonano la loro pelle per ricevere nuova forza. Così noi dobbiamo spogliarci del vecchio uomo, per rivestirci dell'uomo nuovo. (Agostino)
- Il vostro amore deve essere grande, molto grande, così che la vostra ragione possa muoversi in esso senza paura. Giungerete alla certezza che Dio ha creato il mondo non perché gli è utile e necessario, ma per amore. La bellezza stessa del mondo grida che non si è creato da sé, ma viene da Dio. (Agostino)
- Non si possono separare i sensi dallo spirito, anzi, sono i sensi che esprimono lo spirito. (Volusiano)
- Dell'antica tradizione romana, ai giovani bisogna insegnare la virtù, quella che fece grande Roma, e non la sensualità, ciò che l'ha condotta alla rovina. (Agostino)
L'iniquità è vana, l'iniquità non è nulla, solo la giustizia è potente. La verità può essere temporaneamente nascosta, ma non potrà essere vinta mai. L'iniquità potrà affiorare sovente, ma trionfare mai! Le città terrestri moriranno, ma la città di Dio è e sarà eternamente nella sua gloria. (Agostino)
Citazioni su Agostino d'Ippona
modifica- Pur non volendo Agostino come un protagonista tradizionale, Rossellini (1908-77) non ha saputo farne il testimone convincente di un'epoca di transizione. Non mancano i momenti eloquenti (la decisione sull'eredità tra i due fratelli Sisto e Papirio; il rifiuto dell'offerta di Siriaco; il discorso finale) né le pagine in cui la disadorna semplicità del suo linguaggio trova le sue illuminazioni (la visita in carcere e l'uccisione di Marcellino). Invece di essere epica (nel senso di Brecht), la rappresentazione dei fatti e dei personaggi risulta generica. È probabilmente il meno riuscito tra i suoi film storico-didattici (Luigi XIV, Socrate, Pascal, Cosimo, Cartesio, ecc.). (il Morandini)
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