Carezza
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Citazioni sulle carezze.
- Certe carezze ai sinceri fanno schifo, ai cauti paura. (Niccolò Tommaseo)
- Ecco la sera noiosa: | che fare in tanta tristezza? | Viene l'amico del cuore, | m'abbandono alla sua carezza. (Ivan Alekseevič Bunin)
- Era distesa al sole e lui la toccava.
Poteva contemplare il modo in cui la sua mano si muoveva, con amorevole lentezza e infinita meraviglia, accarezzare il ginocchio e poi risalire, prendendo nota di ogni centimetro di pelle, di come il suo corpo esplodesse in piena luce; poteva soffermarsi a considerare la solidità dell'anca, la convessità del bacino, poi ridiscendere con assoluta naturalezza fino a inanellare di riccioli le sue dita, appropriandosi sempre più di lei, o meglio della coscienza di quel privilegio, dal momento che a tratti gli pareva ovvio ciò che gli veniva concesso, ma senza riuscirvi pienamente.
Paola lasciava fare, immobile, beandosi di quel sole, indifferente a quelle carezze che subiva ad occhi chiusi. (Carlo Castellaneta) - Essere molto sfiorato: la somma di molte carezze è un'abrasione. (Erri De Luca)
- I vecchi quando accarezzano | hanno il timore di far troppo forte. (Fabrizio De André)
- La carezza non è un semplice sfiorare: ma un foggiare. Carezzando l'altro, io faccio nascere la sua carne con la mia carezza, sotto le mie dita. La carezza fa parte dell'insieme di cerimonie che incarnano l'altro. Ma, si può obbiettare, non era forse già incarnato? No. La carne dell'altro non esisteva esplicitamente per me, perché percepivo il corpo dell'altro in situazione; non esisteva per lui perché la trascendeva verso le sue possibilità e verso l'oggetto. La carezza fa nascere l'altro come carne per me e per lui. [...] Così la carezza non si distingue per nulla dal desiderio: carezzare cogli occhi o desiderare è la stessa cosa; il desiderio si esprime con la carezza come il pensiero col linguaggio. (Jean-Paul Sartre)
- La carezza rifiutata in un momento cruciale, quando era disperatamente necessaria, può facilmente essere l'atto, o meglio il non-atto, che distrugge una relazione [...]. (Desmond Morris)
- La parte del corpo che cerca le carezze e che le fa è sempre quella più sensibile. Se tutto il corpo e i fianchi sono sensibili, in tutta la loro lunghezza, l'animale serpeggia e striscia sotto le carezze; e queste ondulazioni si propagano lungo i muscoli analoghi dei segmenti fino alle ultime parti della colonna vertebrale; la coda si piega e si agita. (Louis Pierre Gratiolet)
- Non si è mai troppo poveri per donare una carezza. (Romano Battaglia)
- Non vorremmo limitarci ad accarezzare il corpo amato, ma essere la carezza stessa. (Nicolás Gómez Dávila)
- Solo me chiedo perché | sto così bene co' te, | io che non ho paura | nella notte scura | a fa risse, guerre, scommesse, | mille schifezze | tremo tremo forte fra le tue carezze. (Alessandro Mannarino)
- Una carezza non lascia su un viso più impronte che una musica nell'aria. (Gesualdo Bufalino)
- Carezze di cane, di sgualdrine e invito di oste, non è poco quello che costano.
- Chi accarezza la mula, buscherà calci.
- Chi fa più carezze che non suole, o t'ha gabbato o gabbar ti vuole.
- Chi il suo figlio troppo accarezza, non ne sentirà allegrezza.
- Dalle troppe carezze, guardati.
- Fanno meno male i calci di un frate, che le carezze di un cortigiano.
- Figlio troppo accarezzato non fu mai ben allevato.
- Il cane si alletta più con le carezze che con la catena.
- Le carezze si fanno ai minchioni.
Bibliografia
modifica- Annarosa Selene, Dizionario dei proverbi, Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
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