Zar
titolo imperiale
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Citazioni sullo zar.
- Dio è troppo in alto, lo Zar troppo lontano. (Denis Ivanovič Fonvizin)
- Fino a metà del XIX secolo i ritratti dello zar, in quanto santo, erano appesi nelle chiese. Una tradizione che i bolscevichi sono stati ben felici di ereditare. (Ryszard Kapuściński)
- In Russia lo czar era il capo della religione ortodossa e l'autorità della Chiesa si confondeva quasi con quella dello stato, anzi, agli occhi di un vero russo, un buon suddito dello czar doveva essere greco ortodosso. (Gaetano Mosca)
- La matematica può esplorare la quarta dimensione e il mondo di ciò che è possibile, ma lo zar può essere rovesciato solo nella terza dimensione. (Lenin)
- Lo zar è considerato Dio, in senso strettamente letterale. Per centinaia d'anni, per tutta la storia russa. Solo nel XIX secolo un decreto zarista impone di togliere dalle chiese il ritratto dello zar. Un decreto zarista! Senza di esso nessuno avrebbe mai osato toccare quel ritratto-icona. (Ryszard Kapuściński)
- Lo Zar, sopra tutti, ha il suo trono sull'illusione. (Virginio Gayda)
- Nella logica europea, voi siete i soggetti, il singolo è il soggetto. Per noi non lo affatto così. Lo zar è il soggetto, il leader. E noi siamo una parte di questa figura. (Aleksandr Gel'evič Dugin)
- Ovviamente gli zar erano tutti autocrati, ma ce ne furono di pessimi e sanguinari come Ivan il Terribile, e ci furono i costruttori. Anche le guerre di invasione spesso erano guerre di costruzione non di annientamento. (Serena Vitale)
- La risposta a molti enigmi del comportamento sovietico ce la danno non le stelle, ma gli zar. I loro corpi sono sepolti nelle cripte del Cremlino, ma i loro spiriti vivono ancora nelle sale del palazzo.
- Nel nostro secolo Stalin ha personificato l'eredità zarista della Russia. La dinastia che rappresentava era un partito, non una famiglia, ma come i "grandi" zar prima di lui, estese il dominio russo su nuovi territori.
- Nella tradizione zarista c'è dominio crudele e autocratico. Soltanto uno Stato potentissimo poteva organizzare la conquista di tante nazioni e dopo mantenervi il dominio imperiale.
Ma il prezzo delle conquiste per lo Stato era la schiavitù del popolo, la conquista militare era il primo imperativo dello Stato, la maggior gloria dei dominatori era la ragion d'essere dei soggiogati. Le popolazioni erano risorse, e come tali venivano aggiogate con tutte le altre risorse al carro dello Stato da usarsi per i suoi obbiettivi.
Il primo "zar di tutte le Russie", Ivan il Terribile, fu anche il primo a fare del terrore uno strumento politico; l'origine della polizia zarista e dell'odierno KGB può farsi risalire a lui. Ivan usò la propria polizia segreta per eliminare i rivali, specialmente fra la nobiltà russa. Egli si assicurò in maniera crudele ma efficace che costoro non gli avrebbero mai limitato il potere con una Magna Carta russa.