Serena Vitale
scrittrice e traduttrice italiana (1945-)
Serena Vitale (1945 – vivente), scrittrice e traduttrice italiana.
Citazioni di Serena Vitale
modifica- [Il regno di Dio è in voi] esprime la più radicale presa di posizione di Tolstoj nei confronti dello Stato e della Chiesa, alleati contro la felicità dell'uomo sulla terra, e la più organica trattazione della teoria della non-resistenza.[1]
- [La sonata a Kreutzer,] il più dostoevskiano tra i racconti di Tolstoj [...], pur esplorando «naturalisticamente» i risvolti più amari e minacciosi di un sentimento irrazionale come la gelosia, è, in sostanza, un ennesimo apologo tolstojano sulla crudeltà dei rapporti umani basati sulla proprietà.[2]
- Una volta, in Francia, in casa di amici, Marina Cvetaeva conversò per ore intere con una simpatica signora di cui, alla fine della giornata, lodò le sottilissime capacità di comprensione. Quella signora era finlandese e conosceva soltanto poche parole di russo. Marina Cvetaeva aveva per tutto il tempo parlato con sé, per sé – e, bisogna presumere, di sé.[3]
Intervista di Paolo Di Stefano sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, Corrieredelmezzogiorno.corriere.it, 23 marzo 2022
- [Su Anna Stepanovna Politkovskaja] Ha avuto un coraggio estremo, persino in guerre piuttosto pasticciate e indecifrabili come quella della Cecenia, dove è andata da sola in un periodo in cui c’erano fazioni di ogni tipo. Lei, russa, va a scoprire le magagne proprio lì, nel paese su cui tutti piangevamo... Si è battuta perché non ammazzassero i ceceni ma soprattutto per i giovani russi mandati a morire come carne da macello.
- Mi chiedo come faceva questa donna che scriveva e pubblicava le sue inchieste su "Novaja Gazeta" a uscire di casa, andare a fare la spesa, andare a prendere i figli, proseguire diritta per la sua strada come se nulla fosse, senza temere. Io non ne avrei il coraggio, per me è un eroe ma i tempi che creano gli eroi sono tempi orrendi
- [Su Svjatlana Aleksievič] Rispetto alla Politkovskaja ha una diversa coscienza stilistica: è più scrittrice, anche perché cerca una più consapevole struttura narrativa, mentre ad Anna Stepanovna sembra venire tutto naturale senza nessuna ricerca, ha la scrittura semplice e pulita del Tolstoj dei Racconti di Sebastopoli, con i suoi cadaveri, le sue mani tagliate, i corpi straziati, tutto. Anche se racconta le teste mozzate, la Politkovskaja non dà mai l’impressione di una pornografia della violenza, e questa è la differenza rispetto a ciò che vediamo a volte in televisione.
- È possibile che Putin abbia voluto questa guerra per azzerare il malcontento che per la prima volta cominciava a vedere nel paese. Io so che la gente non ne poteva più. La guerra è arrivata subito dopo che erano state varate due riforme pesanti: quella che prolungava l’età pensionabile e quella che accorciava la scuola ai giovani militari... La gente era arrabbiata... Forse non è più la Russia del silenzio raccontata dalla Politkovskaja. Si sta crepando tutto...
- Il mio terrore è che Putin con questa guerra cerchi di segnare il suo rilancio e non voglio pensare a cosa succederà quando si accorgerà che non è possibile. La guerra lampo non gli è riuscita... come può reagire? Non lo so.
- [Sul Holodomor] Essendo l’Ucraina il granaio d’Europa, la collettivizzazione forzata raggiunse dimensioni di violenza spaventose. Al confronto quello che si legge nella Politkovskaja è niente.
- Ovviamente gli zar erano tutti autocrati, ma ce ne furono di pessimi e sanguinari come Ivan il Terribile, e ci furono i costruttori. Anche le guerre di invasione spesso erano guerre di costruzione non di annientamento.
Note
modifica- ↑ Dall'introduzione a Resurrezione, p. XXXVIII.
- ↑ Dall'introduzione a Resurrezione, pp. XXXVI-XXXVII.
- ↑ Dall'introduzione a Marina Cevtaeva, Il paese dell'anima. Lettere 1909-1925, Adelphi, Milano, 1988, p. XIX. ISBN 88-459-0311-7
Bibliografia
modifica- Serena Vitale, Introduzione, in Lev Tolstoj, Resurrezione, Garzanti, Milano, 2002. ISBN 88-11-36157-5
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