Water - Il coraggio di amare

film del 2005 diretto da Deepa Mehta

Water - Il coraggio di amare

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Titolo originale

Water

Lingua originale inglese e hindī
Paese Canada, India
Anno 2005
Genere drammatico
Regia Deepa Mehta
Soggetto Deepa Mehta
Sceneggiatura Deepa Mehta
Produttore David Hamilton
Interpreti e personaggi

Water – Il coraggio di amare, film del 2005, regia di Deepa Mehta.

  • Si dice nella città sacra che se non vuoi liberarti dal ciclo di nascita e morte puoi vedere vedove e tori, gratinate e santoni. (Rabindra)
  • È facile parlare di verità. Ma vivere secondo verità non lo è affatto. (Bhagavati)
  • Le armi non possono spezzarla. Il fuoco non può neppure sfiorarla. Eterna e onnipresente è l'anima, o acqua sacra. (Sadananda)
  • Vi ringrazio, miei cari fratelli. Per molto tempo ho pensato che Dio fosse verità. Ma oggi io so che la verità è Dio. La ricerca della verità è inestimabile per me. E ho fiducia che sarà altrettanto preziosa anche per voi. (Mahatma Gandhi)

Dialoghi

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  • Gulabi: Didì... Lo hai sentito?
    Madhumati: Cosa?
    Gulabi: Quel Mohandas...
    Madhumati: Mohandas chi? È un nuovo cliente?
    Gulabi: No no, Didì. Mohandas Gandhi. Viene dalla giungla africana. Lui non beve e non dorme...
    Madhumati: Perché? Scusa, non gli viene sonno?
    Gulabi: No no, non dorme con le donne.
    Madhumati: Ah...
    Gulabi: È vero! Per disciplina, lui dice...
    Madhumati: Mh... Che cosa aspetti, invece di spettegolare? Passa, su. Ho voglia di fumare. Lunga vita a te, Shiva...
  • Sadananda: Shakuntala Devi... Sono molti anni ormai che svolgi questo servizio. Molti anni di sacrificio. Sei molto devota. Sei vicina alla liberazione?
    Shakuntala: Sadananda... Se liberazione significa non avere più desideri... Allora no.
    Sadananda: Qualsiasi cosa accada... Non perdere mai la fede. Non perdere mai la fede.
  • Rabindra: Vai ad aspettarla sotto al suo balcone. Ma non citare Romeo e Giulietta. La gente qui non lo conosce, Shakespeare.
    Narayan: Sei un sāḥib di colore. Attento, Rabindra. Tu e i tuoi adorati inglesi non durerete in eterno.
    Rabindra: E chi ci sostituirà? Il tuo amatissimo Gandhi?
    Narayan: Certo.
  • Narayan: «Sulle sponde del fiume, | dove sbocciano i fiori di kadamba, | il fiore di kadamba è così profumato e fragrante | che la gente va in estasi in sua presenza». Lo dice il Kālidāsa nel suo poema Meghaduta...
    Kalyani: Mi dispiace, io non so leggere... Shakuntala ha letto per me il tuo biglietto...
    Narayan: Il Meghaduta, sai cos'è? In sanscrito «megh» significa nuvola, e «duta» sta per messaggera. Il poema parla della nostalgia di un esule che è separato dalla sua amata...
    Kalyani: Continua...
    Narayan: L'amante dice alla nuvola che somiglia al dio Vishnu incarnatosi, come dio Krishna, splendente con le sue piume di pavone...
    Kalyani: E questa nuvola... Sente le sue parole? Com'è possibile che accada?
    Narayan: Se un dio ci può sentire da una statua, allora anche da una nuvola.
  • Kalyani: Tua madre ha ragione, devi capirlo... Le cose vanno così...
    Narayan: Le cose andavano così. I tempi cambiano. Le vecchie tradizioni scompariranno. Tutto muta.
    Kalyani: Come tutto muta? Io penso che le cose buone... Quelle no, non dovrebbero cambiare...
    Narayan: E a chi sta decidere cosa è giusto... E cosa non lo è?
    Kalyani: A te.
  • Narayan: È qui che vivono gli inglesi. A loro che tu sia una vedeva non importa.
    Kalyani: Perché? Loro, gli inglesi, non hanno vedove?
    Narayan: Sì che ce l'hanno. Ma non hanno le nostre abitudini. Dev'essere molto dura per te...
    Kalyani: A volte sì, a volte no. Bisogna imparare dal loto, non lo tocca il fango in cui cresce... Krishna ha detto questo nel Geeta...
    Narayan: Krishna era un dio, Kaliani... Non tutti possono vivere come un fiore di loto.
    Kalyani: Invece sì, tutti.
  • Sadananda: Gandhi è una delle poche persone a questo mondo che ascolta e rispetta la voce della propria coscienza.
    Shakuntala: E se invece... La nostra coscienza è in conflitto con la nostra fede?

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