Vittoria de Buzzaccarini

Vittoria de Buzzaccarini, scrittrice e giornalista italiana.

Zoologicamente parlando

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Il collezionismo è un habitus mentale che può appartenere indifferentemente a ottimi o pessimi soggetti. È sempre bene ricordare questo assunto per non incorrere nel più banale e fuorviante dei luoghi comuni ovvero considerare i collezionisti soltanto come gente antipatica, avida e narcisista.

Citazioni

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  • Uno dei più noti esperti di disegno rinascimentale, Eric Hebborn, al termine del suo istruttivo e divertente Manuale del falsario si divertì a classificare i collezionisti secondo una sorta di bestiario, attingendo agli esempi forniti da autori antichi e moderni.
  • All'opposto della voracità selettiva c'è quella onnivora del collezionista "scoiattolo", accumulatore per eccellenza come Sir Thomas Phillipps, capace nella sua vita di accumulare 120mila tra libri, manoscritti, carte geografiche, sigilli, lettere e disegni antichi (da quelli preziosissimi al ciarpame di nullo valore) stipando la sua casa sino all'inverosimile per la gioia della sua povera consorte.
  • [Collezionista] Il genere "topo" è critico, timoroso, insicuro, sospettoso, assillato dal "fare l'affare" come il romano Mamurra descritto da Marziale che, trascorsa la giornata a esaminare mille tesori d'ogni tipo, finisce per comprare due ciotole da meno di tre sesterzi.
  • [Collezionista] C'è infine la "gazza" attirata dal lucore delle cose che negli oggetti, metaforicamente parlando, molto spesso consiste nella loro provenienza, come se un quid del lustro di precedenti famosi proprietari passasse d'ufficio al collezionista.

[Vittoria de Buzzaccarini e Mauro Chiabrando, Zoologicamente parlando, n. 33 2005, Il Curioso, Nova Charta Editore]