Torey Hayden

psicologa statunitense
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Victoria Lynn Hayden, nota come Torey L. Hayden (1951 vivente), psicologa infantile e docente universitaria statunitense.

Citazioni di Torey Hayden modifica

  • La memoria collettiva dura solo per una generazione, forse anche meno; la maggior parte delle persone che vivono ora fanno fatica a concettualizzare che cosa è successo [durante la Seconda Guerra Mondiale]. Sanno della guerra in Afghanistan, in Iraq, vedono le bombe su quei luoghi lontani. E li attrae l'idea di una guerra che si svolse qui e a memoria d'uomo. Un altro punto che attrae l'interesse è che fosse coinvolta della gente del tutto normale. Conosciamo i tedeschi, gli italiani, sono tutti simpatici: siamo stupiti, perplessi, non riusciamo a spiegarci come una cosa così terribile sia potuta succedere senza che ci fossero coinvolte persone veramente malvagie – salvo alcuni naturalmente. Ci preoccupa che qualcosa del genere possa succedere di nuovo, senza che ce ne accorgiamo. (dall'intervista di Marilia Piccone, wuz.it, 11 novembre 2009)

La mia intervista a Torey L. Hayden: "La Foresta dei Girasoli"

Intervista per violabianca, 5 novembre 2009

  • I girasoli sono il simbolo del sole, del caldo, dell'estate, tre condizioni in cui può crescere naturalmente. Il racconto di Mara invece è stato costruito sul ricordo della sua "foresta di girasoli". Chiaramente non poteva essere vero perché le condizioni di crescita di questi fiori non sono possibili nel Galles. In famiglia mai nessuno aveva messo in discussione quanto lei raccontava. Spesso accade nelle famiglie che quanto viene detto sia preso per buon anche se basterebbe un nulla a smascherare la bugia. Ma spessissimo non lo si vuole fare.
  • Tutti noi abbiamo dei segreti di cui ci risulta difficile parlare. A volte non siamo consapevoli di tenere questi segreti dentro di noi, perché non li abbiamo mai portati alla luce oppure non ci soffermiamo a pensare su quegli avvenimenti, non nati per essere dei segreti da principio, ma semplicemente il fatto di non averne parlato per molto tempo li ha poi trasformati.
  • È tutto molto difficile perché esistono persone orribili in tutto il mondo che fanno cose tremende. Eppure, in mezzo a tutte queste atrocità, esistono tanti che sanno rialzarsi e costruirsi una vita piena e produttiva. Pensiamo a persone come Nelson Mandela. Ma molto di questo ha a che fare con la propria individualità, a come si è dentro, a come si è capaci di reagire di fronte alle tragedie.

La foresta dei girasoli modifica

Incipit modifica

Quell'anno, il mio più grande desiderio era uscire con un ragazzo. A diciassette anni, non avevo ancora avuto un appuntamento. Avevo tutto il resto: seno, peli sotto le ascelle, mestruazioni, desiderio. Sicuramente avevo il desiderio.
Una volta, quand'ero piccola e non sapevo bene come funzionava, la mia migliore amica e io avevamo fatto finta di fare l'amore, con le gambe aperte a forbice, finché ci trovammo genitali contro genitali, le scarpe da ginnastica dell'una sotto il naso dell'altra. Mia nonna ci sorprese così. Rimandò a casa Cecily e mi sculacciò con il manico di un cucchiaio di legno, poi mi fece sedere nella dispensa a recitare delle Ave Maria. Non aveva il minimo dubbio, disse. Quel genere di interesse l'avevo ereditato da mia madre. Forse era vero. Eppure, per quanto fossi piccola, decisi che non era poi così male avere quel genere di interesse.

Citazioni modifica

  • «Gli uomini sono molto diversi dalle donne.» Si sbatté una mano sul petto. «Qui, sono diversi. Vedi, questa è la differenza. Non sono forti come noi. Gli uomini sono più vulnerabili quando amano. Si danno di più. Le donne no. Le donne tengono sempre in serbo una piccola parte di sé. Le donne sono più complicate, sotto questo aspetto. Gli uomini no. Amano e basta. E sono vulnerabili.»

Incipit di Una bambina e gli spettri modifica

Dalla città fino a Falls River c'erano 245 chilometri di strada, poi altri 37 fino a Pecking. Ed era tutta prateria, sconfinata, piatta, interrotta soltanto dall'interstatale. Lungo la strada sorgevano alcune città, anche se chiamarle «città» era decisamente esagerato, tuttavia quasi tutte avevano nomi promettenti: Harmony, New Marseilles, Valhalla.[1]

Note modifica

  1. Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, Incipit, Skira, 2018. ISBN 9788857238937

Bibliografia modifica

  • Torey L. Hayden, La foresta dei girasoli, traduzione di L. Corradini Caspani, Corbaccio, 2009. ISBN 9788863800289

Altri progetti modifica