Via di Prè
via di Genova
Citazioni su via di Prè di Genova.
- Alla fiera di via Prè, per due soldi, | una prostituta mio padre comprò.[1] (Buio Pesto)
- Il carruggio era illuminato dai numerosi phone-center e internet-point che facevano affari d'oro grazie al richiamo irresistibile della nostalgia. Uno di questi, contiguo al negozio di alimentari di un mio amico marocchino, sfoggiava la sequenza di sette orologi che scandivano l'ora del cuore dei turisti forzati della miseria provenienti da Ecuador, Romania, Bangladesh, Marocco, Senegal, Nigeria ed Egitto. Le gastronomie dove si cucinavano kebab e felafel rimandavano odore di carne arrostita a coprire le fragranze di cannabis e piscio stagnante che impestavano l'aria. Anche i negozi di cosmetici esotici non chiudevano mai, forse per soddisfare le necessità delle giovani prostitute nigeriane che cominciavano a fare la posta davanti ai portoni. (Bruno Morchio)
- La casbah non conosce orari di chiusura. I supermarket indiani e africani esibiscono le loro merci, sapiente mix di prodotti esotici e specialità locali – papaya e torte pasqualine, riso basmati e sugo di noci Novella – e gli ordinari generi di consumo confezionati dalle multinazionali della gastronomia globale. Il vicolo è illuminato dai numerosi phone center e Internet point che fanno affari d'oro grazie al richiamo irresistibile della nostalgia. Le rosticcerie dove si cuociono kebab e falafel spantegano odore di carne grigliata a coprire fragranze di cannabis e piscio stagnante che impestano l'aria. Pure i negozi di cosmetici esotici non chiudono mai, forse per soddisfare le necessità delle giovani prostitute nigeriane che fin dal mattino fanno la posta davanti ai portoni e agli scagni acquistati cash dall'industria del sesso a ore. A dar luce al vicolo anche qualche emporio che smercia paccottiglia cinese, dall'abbigliamento alle valigie alla bigiotteria da quattro soldi. (Bruno Morchio)
- Parallela a via Gramsci, più in alto, ma in continua simbiosi col porto, corre via Prè, stretta, lunga, la più popolare di Genova, e forse la più genovese. Benché si stenda vicino ai mercati e alla Borsa, molti dei suoi abitanti non ne escono mai, avendo fin troppo da fare sul posto. Fritture, torte, contrabbando al minuto, argomento troppo importante per passarlo sotto silenzio. (Guido Piovene)
Note
modifica- ↑ Sulle note di Alla fiera dell'est di Angelo Branduardi
Voci correlate
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