Velo di Māyā
concetto filosofico coniato da Arthur Schopenhauer
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Citazioni sul velo di Māyā.
- Da dove viene questo velo? Si tratta di una prima illusione originaria o di un processo storico in cui si è oscurato ciò che era chiaro? Oppure si tratta di un incantesimo che crea l'illusione della creazione del mondo? La risposta manca, oppure è data in cifre che ci fanno perdere proprio ciò di cui qui si tratta: l'oltrepassamento di tutte le cifre. Ma la visione dello stato del nostro mondo e del nostro sapere ci permette un altro pensiero [ein andere Denken] che infrange il velame. Quando l'origine dell'apparenza deriva da un rivolgimento [Umwendung], il rivolgimento del rivolgimento è la conversione del primo nell'occultamento della conversione ottenuta. (Karl Jaspers)
- Il velo di Maya è stato lacerato dalla potenza imponderabile, dal vapore d'incensi, come una nube squarciata dalla folgore. (Giuseppe Vannicola)
- L'antichissima sapienza indiana dice: «È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente» (Questi paragoni si trovano ripetuti in luoghi innumerevoli dei Veda e dei Purana). (Arthur Schopenhauer)
- Non t'assale mai il dubbio, o sognatore, che tutto può essere velo di maya, illusione? (Walt Whitman)
- Ripresentiamoci ancora una volta lo stato del mondo e del nostro sapere in una cifra che non fu mai tanto decisiva come questo pensiero avvertito dall'India: tutto ciò che è è occultamento. Il sapere mondano, la conoscenza degli oggetti nel mondo inserita nell'azione diretta a un fine, tutto ciò è semplicemente ignoranza, è il velo di Maya. Ciò che da parte del nostro esserci è visto nel Maya come nulla, questo stesso è la verità e la pienezza dell'essere. (Karl Jaspers)
- Se il Velo di Maya ci separa dal deserto del Reale, abbiamo tutto il diritto di desiderare di sapere che cosa c'è al di là del Velo di Maya; ma abbiamo anche il dovere di sapere che il Velo di Maya, un Velo di Maya, è indispensabile. Senza Velo di Maya, senza virgolette, saremmo esposti all'orrore del Reale. (Giulio Mozzi)