Val Guest

regista, sceneggiatore e attore britannico

Valmond Guest (1911 – 2006), regista, sceneggiatore e attore britannico.

Citazioni di Val Guest

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  • Il nostro pubblico ormai si trova soltanto nelle rassegne specializzate. La Hammer è rimasta vittima della crisi generale del cinema inglese e della concorrenza televisiva. È inutile farsi illusioni.[1]

Intervista di Marco Zatterin, Fantafestival, 1986.

  • [Sull'L'astronave atomica del dottor Quatermass] Per prima cosa mi sforzai di mantenere quanto più possibile nei limiti della credibilità ogni riferimento di carattere scientifico. Per spaventare il pubblico è necessario che esso creda totalmente a quello che sta vedendo, come se stesse assistendo ad un reportage del telegiornale. Era quindi necessario essere realisti e mantenere il senso di drammaticità dell'opera.
  • [Su Brian Donlevy ne L'astronave atomica del dottor Quatermass] Credo che sembri un perfetto studioso inglese, non ha per nulla l'aria americana. Lui fu scelto perché parte dei soldi venivano dal distributore americano della Hammer che credeva più facile vendere il film negli States con un attore nazionale dentro. A me è piaciuto. Anzi credo che alla fine abbia funzionato molto meglio di quanto tutti si aspettassero.
  • [Su I vampiri dello spazio] Credo che si sia andati un po' troppo oltre il necessario, che si sia tirata troppo la corda. Il primo film stava in piedi benissimo aveva una struttura lineare. Il secondo, quando gli extraterrestri cercano di colonizzare la terra, diventa un po' troppo sofisticato e complicato per piacere a tutti. Personalmente, non amo quel film.
  • Non sono un regista che farebbe un film solo per ragioni commerciali, tengo molto alla validità della storia. E quando ho una buona storia cerco di rimanervi fedele e di renderla in immagini in modo che sia credibile. Se non si rispetta il soggetto, il film è condannato sino dal principio.
  • Lavorare con la Hammer ha sempre significato lavorare con dei seri professionisti dai quali aspettarsi il meglio. Era gente che conosceva il cinema alla perfezione, che agiva naturalmente. Tutto era molto bello, tutto così amichevole. Per ogni regista che andasse a lavorare per la Hammer era sufficiente lavorare negli orari previsti, senza bisogno di fare straordinari. Tutto era sempre perfetto.

Filmografia

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  1. Citato in Mostro, dove sei?, La Stampa, 3 giugno 1986.

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