Totòtruffa 62

film del 1961 diretto da Camillo Mastrocinque

Totòtruffa '62

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

La scena in cui Antonio Peluffo vende la Fontana di Trevi a Decio Cavallo

Titolo originale

Totòtruffa '62

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 1961
Genere commedia, comico
Regia Camillo Mastrocinque
Soggetto Franco Castellano, Giuseppe Moccia
Sceneggiatura Franco Castellano, Giuseppe Moccia
Interpreti e personaggi

Totòtruffa '62, film italiano del 1961 con Totò, regia di Camillo Mastrocinque.

  • Io cento ne faccio e una ne penso! (Antonio)
  • No, no, no, tu stai ‘mbriac. Tu telefoni tu! Ma che hai dimenticato che gli abbiamo venduto quella Gerusalemme liberata con la firma autentica di Torquato Tasso, che poi era la tua! (Camillo)
  • Cavaliere! Costui si attacca alle lingue! (Antonio)
  • Aò! Sai che te dico, che se nun te sta bene vai a lavorà per quarcun artro! (Ladro d'auto Baldassarre)
  • Io sono americano oriundo, ho lasciato l'America definitivamente e vorrei stabilirmi in Italia, ma vado in cerca di un buon "bisiniss", sa! (Decio Cavallo)
  • Io dico che accetto: il "provolone" mi ha dato le cinquecento mila lire, l'affare è fatto, non si discute più! (Antonio)
  • Ma che fa? Non mi guardi cosi, lei mi fa un senso con quegli occhioni mi fa un senso. Lei con quegli occhi mi spoglia... spogliatoio! (Antonio)
  • Ricco si nasce, non si diventa. (Antonio)
  • È in casa Bubu? Mobutu? Mobutu? No, non buttare niente. (Antonio fingendosi ambasciatore di uno stato africano)
  • [Abbandonando per un momento il personaggio dell'ambasciatore africano] Acchiappa a chisto! (Antonio)
  • Ma lo sa che io ci perdo un centinaio di lire al giorno per colpa di questi ragazzini! Il sabato quando faccio asciugare la fontana mi mancano sempre tre o quattro mila lire! (Antonio)

Dialoghi

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  • Amilcare [vedendo arrivare in garage l'ambasciatore]: C'è Ciciumb!
    Camillo: Salute!
    Antonio: Ha starnutito?
    Amilcare: C'è Ciciumb!
    Antonio: E chi è?
    Amilcare: L'ambasciatore del Katonga!
    Camillo: Il proprietario della macchina?
    Antonio: Ahhhhh!
    Ambasciatore: Cosa fare dentro mia macchina?
    Antonio: Buongiorno Signore!
    Amilcare: Eccellenza, le ha riparato la sua automobile!
    Ambasciatore: Meccanico?
    Antonio: Yes! Oui! Ja!
    Amilcare: È Antonio il meccanico!
    Ambasciatore: Ma piuttosto elegante per meccanico...
    Antonio: Eh, sa... i meccanici in Italia sono ambienti. Io sono molto ambientato! Quanti ambienti ci sono?
    Camillo: Due stanze, saletta e cucina.
    Antonio: No, quale cucina! Noi non cuciniamo mai!
    Ambasciatore: Questo soldato chi è?
    Camillo: Oh, io sono il collaudatore!
    Antonio: E io il riparatore! Io riparo la macchina e lui la collauda! È stato al mare?
    Ambasciatore: No, perché?
    Antonio: Molto "solo" ha preso!
    Camillo: Eccellenza, la macchina è riparata. L'abbiamo collaudata, ora non è guari...
    Antonio: Non è guari noi!
    Ambasciatore: Allora facciamo la conta?
    Antonio: Sì, facciamo la conta! (si gira verso Camillo) Teh teh! Eeeh!
    Ambasciatore: No no no! Voglio pagare! L'addizione!
    Antonio: Ahhhh! Il conto!
    Amilcare: L'eccellenza vuole sapere il conto! Ma stia tranquillo Eccellenza! Non è il caso!
    Antonio: È il caso!
    Camillo: È il caso! L'Eccellenza vuole pagare, perché tu non ti fai gli affari tui!
    Antonio: E Quant'è?
    Ambasciatore: Quant'è? Domando io quant'è?
    Antonio: Appunto, ma se non me lo dice lei come faccio a regolarmi, scusi?
    Ambasciatore: Ma io non sono meccanico!
    Antonio: E neanche io... Cioè neanche io son un contatore! Faccio di testa mia? 47.000 lire, va bene? Non è caro? Trova caro? E allora facciamo una cosa, anche in rispetto all'amicizia di Amilcare; facciamo cifra rotonda: 50000 lire e non ne parliamo più!
    Camillo: Ha fatto un affare Eccellenza!
    Ambasciatore: Cinquantamila lire? Cos'avere fatto?
    Camillo: Cos'abbiamo fatto? Ma c'era un cilindro ammaccato, Eccellenza!
    Ambasciatore: Cinquantamila lire per un cilindro?
    Antonio: E il Cappellaio tanto voluto sa!
    Ambasciatore: Cosa entrare cappellaio?
    Camillo: Ehm... Commendator Cappellaio è quello che... lo specialista dei cilindri. Poi abbiamo dovuto far aggiustare il carburatore che non respirava bene.
    Antonio: Già, non respirava bene, gli abbiam dovuto dare il bicarbonato!
    Ambasciatore: Bicarbonato?
    Antonio: Eh, già! Perché tutta la benzina si fermava sullo stomaco. La benzina è pesante sa?
    Ambasciatore: Non capire!
    Antonio: Neanche noi!
    Amilcare: Eccellenza... Ehm... Non si preoccupi tanto Lei ha avuto un lavoro perfetto!
    Ambasciatore: Va bene, intanto io pagare. Ma molto cari, molto cari, ora capire perché vestire così eleganti!
    Antonio: Sono buone! (guardando i soldi) Grazie Eccellenza! S'accomodi! (pesta un piede a Camillo)
    Camillo: Guarda dove metti i piedi!
    Antonio: In carrozza! Via le mani!
    Camillo: Ahii! Le dita nello sportello! Meno male che m'ha pigliato sulle punte! Le falangi, le falangi, le falangi!
    Antonio: Male assai! Ma proprio male assai!
    Camillo: A me mi devi credere: questo mi fa paura (riferendosi a Antonio)
    Amilcare: E a me mi devi credere: a me fate paura tutti e due!
  • Antonio: (camuffando la voce) Hallo? Hallo? Roma? Roma? Collegio Lossana? Collegio Lossana? Actention!
    Camillo: HALLO! Chi es la "parrocchia"?
    Segretaria del collegio: Ma quale parrocchia?
    Direttrice: Pronto?
    Camillo: Ma la "parrocchia" del telefono come la chiamate?
    Direttrice: L'apparecchio?
    Camillo: Jawohl! E noi qua diciamo "parrocchia"! Eh ja!
    Direttrice: Qui è la direttrice del collegio, chi è lei?
    Camillo: Io esser il segretario di sua Eccellenza Peluffo! Attention, glielo passo!
    Antonio [sottovoce]: Hai sputato dentro!
    Camillo [sottovoce]: Eh, ci stavan due effe!
    Antonio: Pronto? La direttrice, sono io: l'Eccelenza, le parlo da Oslo!
    Direttrice: Come va Eccellenza?
    Antonio: Eh sì, sto qui. Sto qui che devo presiedere una conferenza al vertice. Siamo qui riuniti nel Palazzo di Vetro...
    Camillo: (rompe il vetro di una finestra)
    Antonio: Ha sentito il vetro? Eh, sa, tutto il palazzo è così! Un diplomatico è inciampato... Si sì. Da qui godiamo una vista meravigliosa, uno spettacolo magnifico! Tutte le cascate del Niagara son di fronte a noi.
    Direttrice: Cosa? Le cascate del Niagara?
    Antonio: Niagara si! Vuole sentire una cascata? Faccio aprire una finestra! [sottovoce] Fai la cascata! Fai la cascata!
    Camillo [sottovoce]: Ma non era prevista!
    Antonio [sottovoce]: Fai la cascata!
    Camillo [sottovoce]: Con la bocca?
    Antonio [sottovoce]: Ma che bocca! Inventa! [Camillo tira lo sciacquone del gabinetto] Disgraziato! Cos'hai fatto? Ehm... Pronto? Ha sentito la cascata?
  • Rossi: Dovevo darvi le 50.000 lire.
    Camillo: Prego eccellenza, 55.000 lire.
    Antonio: A già, 10% diritto fisso.
    Camillo: Ca' 'nisciuno è fisso.
  • Antonio: Ma tu capisci che ci mancava poco che andassimo a finire in galera?
    Camillo: Perché qua dove stiamo.
    Antonio: Che c'entra dove siamo? Questa è la camera di sicurezza. Qui abbiamo la sicurezza matematica...
    Camillo: ...d'andare a finire in galera.
  • Antonio: Ehilà, ma che bella sorpresa! E chi se l'aspettava? Io stavo in pensiero, era un pezzo che non ci vedevamo!
    Padrone di casa: E invece eccomi qui! Son due ore che l'aspetto!
    Antonio: Oh, quanto mi dispiace! Se l'avessi saputo sarei venuto prima. Comunque si accomodi!
    Padrone di casa: Son già accomodato!
    Antonio: Ah, già è vero. Che stupido! Comunque allora non si scomodi, faccia il suo comodo, faccia conto d'essere in casa sua!
    Padrone di casa: Ma sono in casa mia!
    Antonio: No, un momento, adesso ce l'ho in affitto io e ci convivo da diversi mesi col mio babbo!
    Padrone di casa: Da nove mesi! Tanto quanto mi dovete per l'affitto. Ma questavolta son venuto io invece del mio amministratore.
    Antonio: Ma perché ha voluto incomodarsi?
    Padrone di casa: Perché mi dovete pagare!
    Antonio: Ah, non posso!
    Padrone di casa: Perché?
    Antonio: Io sono a carico del mio babbo.
    Padrone di casa: Alla sua età?
    Antonio: Eh, sono minore!
    Padrone di casa: Eh, se lei è minore, suo padre cosa sarà?
    Antonio: Maggiore! Maggiore dei bersaglieri a riposo!
    Padrone di casa: E dove si trova adesso questo Maggiore?
    Antonio: Eh, gliel'ho detto: a riposo! In questo momento sta riposando, sta longo sul letto.
    Padrone di casa: Allora lo chiami altrimenti lo chiamo io! Maggiore!!
    Antonio: Non strilli! Non strilli così che lo spaventa, poverino! È stato poco bene sa: c'ha avuto il morbillo.
    Padrone di casa: Morbillo?
    Antonio: E anche gli orecchioni.
    Padrone di casa: Oooh!
    Antonio: A proposito di orecchioni: Lei li ha avuti?
    Padrone di casa: No, io no.
    Antonio: Eppure me l'avevano detto.
    Padrone di casa: Chi gliel'ha detto?
    Antonio: Sua moglie!
    Padrone di casa: Mia moglie? Oh, ma...
  • Camillo: Mi vengono le vertigini a guardare in basso, sai!
    Antonio: Sciocco! Cosa dovrebbe dire allora Gagarin!
  • Franco Malvasia: Io sono il figlio del commissario Malvasia!
    Poliziotto Anatrelli: Ah, sì! E io sono il figlio del questore Lambrusco! Andiamo!

Altri progetti

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