The One (film 2001)
film del 2001 diretto da James Wong
The One
Titolo originale |
The One |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2001 |
Genere | azione, fantascienza |
Regia | James Wong |
Soggetto | James Wong |
Sceneggiatura | James Wong, Glen Morgan |
Produttore | Glen Morgan, Charles Newirth, Tom Sherak |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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The One, film statunitense del 2001 con Jet Li, Delroy Lindo, Jason Statham e Carla Gugino, regia di James Wong.
Frasi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- La buona notizia è che non sei pazzo. La brutta notizia... [gli spara] (Yulaw) [rivolto a Gabe, il suo alter ego nell'universo parallelo]
- O santo cielo! Deve fare solo una risonanza, mica un trapianto di cuore. (Infermiera) [vedendo Gabe e T.K. abbracciarsi]
- Come è uscito quel figlio di puttana? (Harry) [riferito al fatto che Yulaw è riuscito ad uscire inosservato dall'ospedale]
- Adesso sono solo. Sono qui per aiutarti Gabe. (Evan) [accorgendosi che Harry è morto]
- Ma voi altri, non imparate mai? (Yulaw) [riferito al fatto che molte persone cercano di ucciderlo senza riuscirci]
- Io sono Yulaw. E non sono una puttana. Voi siete miei. Non mi serve conoscervi. Voi avete bisogno di conoscere me. Perché io sono l'unico! (Yulaw)
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Yulaw: Qual è la prossima mossa?
Harry: A te non servirà più a niente Yulaw.
Yulaw: La distanza minore fra due punti sarà sempre una linea retta.
Harry: Che la tua linea sia esaurita. Ma non lo capisci? Non lo vedi?
Yulaw: Non è mai esistito niente di simile a ciò che io sono diventato. Lo sai benissimo. Tu eri presente al primo che ho ucciso.
Harry: Avrei dovuto impedirne un secondo.
Yulaw: Ma c'è stato un secondo. E un terzo. E un centoventitreesimo. Perché sei venuto, Henry? Ti sono mancato?
Harry: Mi manca quello che eri.
Yulaw: Mi stai dando la caccia, da quanti anni?
Harry: Due anni.
Yulaw: Mi basta farlo solo un'altra volta.
Harry: Per te non ci sarà un'altra volta.
- Supervisore MVA: Gabriel Yulaw. I popoli del multiverso ti hanno riconosciuto colpevole di centoventitré omicidi di primo grado e di 123 viaggi non autorizzati in universi paralleli mediate l'utilizzo illegale di tunnel quantici. Per questi crimini sei stato condannato a vita, senza nessuna possibilità di ritorno, a risiedere nella colonia penale stigia nell'universo Ade. Dio sia con te. Puoi rilasciare un'ultima dichiarazione.
Yulaw: Il multiverso, con tutti i suoi universi, è irrazionale. Disordinato. Io cerco solo di renderlo razionale. Cerco di metterlo in ordine. Voi lo chiamate omicidio. Ma come avrei potuto uccidere me stesso centoventitré volte? Io ho semplicemente preso quell'energia sprecata e l'ho messa in un unico contenitore: me stesso. Mi ha reso più veloce, più sveglio, più forte. E se questo fosse il nostro destino? Riunirci con i nostri altri io, essere unificati per sempre, essere unici. E lo diventerò. L'unico.
Supervisore MVA: Gabriel Yulaw. Sei pronto?
Yulaw: E tu?
- T.K. Law: Gabe!
Gabe: Ciao T.K.
T.K. Law: Come sta?
Bobby Aldrich: Ferite esterne. Al pronto soccorso dicono che hanno visto anche di peggio.
D'Antoni: Ci hai spaventato più tu andando via dall'ospedale in quel modo.
Yates: Il tuo uomo è stato pazzesco T.K. Come hai fatto a salire su quel muro?
Gabe': Non sarei qui se voi non ci foste saliti subito dietro di me.
Yates: Non ci siamo mai arrivati a quel muro Gabe.
D'Antoni: Io non sono uscito da quel maledetto parcheggio.
Bobby Aldrich: L'unità di rinforzo ha detto che eri a terra. Abbiamo continuato senza successo.
Yates: Sei l'unico che ha visto bene il sospettato. Ci serve una descrizione. Secondo te è qualcuno della banda di Ronny? Una vendetta per la soffiata?
Gabe: Era buio.
Yates: Niente, niente a cui appigliarci?
Gabe: Mi dispiace.
Bobby Aldrich: Se ti ricordi qualcosa, siamo qui in fondo.
Yates: Sono contento che sei ancora fra noi. Già
T.K. Law: Grazie. [I 3 si allontanano, rimangono solo Gabe e T.K.] Ehi, ehi. Perché gli hai mentito?
Gabe: Era buio.
T.K. Law: Gabe, non stai parlando con loro, ma con me.
Gabe: Quello ero io.
T.K. Law: Cosa?
Gabe: Quello non voleva colpire Ronny. Stava mirando proprio a me. Prima ancora di vederlo, l'ho sentito. Ho sentito me stesso. Ero io, capisci?
T.K. Law: Be', forse, forse, l'adrenalina ti ha provocato una specie di allucinazione. Ti hanno sparato, la tua memoria potrebbe essere stata compromessa dal trauma. Oppure ha a che fare con quello che ti sta succedendo. La gente invecchia Gab, non diventa più forte, non diventa più veloce tutta d'un tratto. Senti, qualunque cosa sia, adesso siamo qui, giusto?
Gabe: E se scoprono che ho qualcosa che non va? Io non voglio perdere il mio lavoro.
T.K. Law: Io non voglio perdere te.
- Infermiera: Allora signora Law. Prima di entrare nella sala della risonanza magnetica, ho bisogno di farle alcune domande riguardanti suo marito. Ha un pacemaker cardiaco?
T.K. Law: No.
Infermiera: Una graffa cranica da aneurisma?
T.K. Law: No.
Infermiera: Dentiere? Protesi acustiche o impianto al pene?
T.K. Law: No, no e no. A meno che non glielo abbiano fatto stamattina.
- Yulaw: Pensavi di riuscire a uccidermi?
Evan: Dammi solo la possibilità, stronzo.
- Harry: A terra immediatamente!
Yulaw: A terra? Questo è un ospedale. Il pavimento è pieno di germi. Vuoi che mi ammali?
- Yulaw: Lo sappiamo tutti che se uccidete me, dovrete uccidere anche l'altro.
Evan: Posso spaccargli una gamba?
Harry: Le manette. Ti copro io. Vai.
- Harry: Ha quasi la forza di Yulaw. Abbiamo un problema.
Evan: Il vero problema è che la procedura fa schifo. Signore.
Harry: Allora, nuova procedura. Gabe è tuo. Io prendo Yulaw.
Evan: E come pensi di farlo?
Harry: Farò qualsiasi cosa. Sincronizza il tuo ripetitore.
Evan: Aspetta un momento. Sono sopravvissuto a uno di quelli. Lascialo fare a me.
Harry: Sincronizza il tuo ripetitore. Bene. Quando la luce verde diventa rossa e resta fissa, Yulaw è morto.
Evan: E anche tu.
Harry: Sai cosa fare.
Evan: Nessun problema.
Harry: Funsch. Il fatto che ci dividiamo, che tu vai da solo è totalmente fuori procedura. Quindi ascoltami. Io so da dove vieni, so quello che hai passato, ma questo posto è diverso. Non tutti sono combattenti. Qui ci sono anche delle persone innocenti. Quindi, se sei nella merda, fidati del tuo cuore, non della testa. Umh?
Evan: Chiaro signore.
- [Harry gli punta la pistola alla testa mentre è al volante]
Yulaw: Proprio ora che avevo trovato qualcosa che mi piaceva in questo universo [riferita alla canzone Sinner, dei Drowning Pool, che stava ascoltando alla radio].
Harry: Spegni la radio, lentamente.
- Gabe: [Tenendo Evan per un piede giù da un balcone] Ma tu chi sei?
Evan: La tua forza è simile alla sua. Negli ultimi due anni sei diventato più forte. Hai smesso di allenarti. Non hai cambiato la tua dieta. Eppure sei più forte. Anche la tua mente. Le risposte arrivano senza pensare.
Gabe: Chi sei? Che cosa mi hai fatto?
Evan: Non io. Tu. Te lo sei fatto da solo.
- Yulaw: Proprio come ai vecchi tempo, eh bello?
Harry: Non proprio. [Momento di pausa] Bello. Rimetti le mani sul volante Yulaw.
- Evan: Lo spazio è fatto così. Tu credi che questo sia l'unico universo. Ma non esiste un solo universo. Esiste un multiverso. Ogni volta che una stella muore e diventa un buco nero, si forma un nuovo universo. Hanno imparato a prevedere, come per il tempo, dove e quando si formerà un altro buco nero. Un ponte momentaneo tra universi paralleli. I viaggi sono limitati. Hanno creato un'agenzia per presidiare il multiverso. Io sono un agente del multiverso.
Gabe: Tu sei matto.
Evan: Sei tu quello che ha visto sé stesso. In questo universo sei tu. In un altro, tu non esisti. In un altro sei sposato con la stessa donna. In un altro con una donna diversa. In un altro con un uomo.
Gabe: Ehi!
Evan: C'è un'energia. Una corrente, un'onda che connette tutte queste vite. Tutti ce l'abbiamo. Quella fra te e lui, è diventata più forte. Tu lo sentivi, vero?
- Yulaw: Lo sai Harry? Nessuno ha dimostrato che quello che sto facendo è una brutta cosa.
Harry: Hai ucciso 123 persone. Io direi che questa è una bruttissima cosa. Non sai che succederebbe se uccidessi anche questo. La sua morte potrebbe distruggere tutto il sistema.
Yulaw: Lo so. Tutto deve essere equilibrato. Bla bla bla. La linea di partito. Secondo te che succederebbe?
Harry: Secondo alcuni, potresti esplodere, secondo altri implodere.
Yulaw: Ne manca una.
Harry: Alcuni pensano che diventeresti un dio.
Yulaw: Questa volevo sentire.
- Evan: Quell'uomo che hai visto, l'altro te, era un agente del multiverso. Una volta in missione fu costretto a difendersi contro una forma di sé stesso in un altro universo. Lo uccise. Così facendo, parte dell'energia dell'altra vita si trasferì dentro di lui. Lo rese più forte. Rese tutti voi più forti. Ogni volta che uccide uno di voi, l'energia si suddivide tra i superstiti.
Gabe: Quindi sono il prossimo?
Evan: Tu sei l'ultimo. Siete gli ultimi. Siete la fine.
- Gabe: Io non voglio entrarci per niente.
Evan: Tu non hai scelta.
- Prima opzione rinunciare. Seconda opzione, morire. [Attiva il dispositivo] Strappa.
Yulaw: Terza opzione. [Distrugge il dispositivo]
- Gabe: Quindi, se quello che dici è vero, che cosa dovrebbe succedermi?
Evan: Nessuno ha tutte le risposte.
Gabe: Io non ti credo. Sta alla larga.
- Gabe: Cosa c'è?
T.K. Law: Non è niente. Potrebbero vedere qui dentro. Voglio tirare la tenda.
Gabe: T.K.?
T.K. Law: Lo avresti mai detto Gabe, quando ci siamo incontrati in quella libreria, che ci saremmo trovati in questo casino?
Gabe: Anche se lo avessi saputo, ci sarei entrato lo stesso.
T.K. Law: Non era una libreria. [Gli punta la pistola contro]
Yulaw: [A questo punto si capisce che è Yulaw, non Gabe] Per tua informazione, ora ti prendo quella pistola e ti ammazzo, prima che tu possa premere il grilletto. Non puoi fare nient'altro se non darla a me.
- Evan: Ehi, falla finita. Ti comporti come lui.
Gabe: Io sono lui. Senza di lei. [Riferito alla morte di T.K.]
- Gabe: Mio nonno mi insegnò che l'energia vitale scorre con un moto circolare. Un perfetto flusso equilibrato. Disse finché non avessi trovato il mio centro, il mio cerchio non sarebbe stato completo. Quando la vidi per la prima volta nella clinica, ero entrato con un cane investito da una macchina. Capii subito che lei era il mio centro. Mi rendeva completo. Come lo uccido?
Evan: Fra circa un'ora è prevista l'apertura di un tunnel, una finestra di tre minuti. Lui è in sintonia con la tua onda vitale. Verrà per ucciderti, per poi tornare al tunnel. È lì che lo becchiamo.
Gabe: Lo becchiamo? Lo ammazziamo.
Evan: Lo ammazziamo. Dici sul serio? [Tira fuori una pistola dal bagagliaio] L'ho progettata io, una M590 portatile altamente modificata. Spara 25 proiettili al secondo. Ha una funzione di puntamento multiplo. È l'ultimo grido delle contromisure. E ogni pallottola contiene una testa d'alta esplosione antiuomo con ritardo regolabile e detonatori. Rintraccia. Registra. Pausa di 0,1 microsecondo. Poi bum. Mistohoho. [Tira fuori un'altra pistola] E questa è la sorellina minore.
Gabe: Non ha mai funzionato.
Evan: Non dare la colpa ai mezzi. Non ho mai avuto il via libera ad uccidere.
Gabe: Ti faccio vedere io. [da un calcio all'insegna del benzinaio e lo fa cadere]
Evan: Può funzionare anche quello.
Gabe: Lo uccidiamo. Poi è finita.
- Benzinaio: [È un alter ego di Harry in quell'universo parallelo] Ehi, ehi, ehi, voi due. Dico a voi, cosa avete combinato? Che vuoi fare? Che vuol fare?
Evan: Ho il permesso di parlare, signore? So cosa devo fare. E non avrò mai l'occasione di ringraziarla per avermi rimesso in riga. Quindi grazie signore.
Benzinaio: Io chiamo la polizia.
- Evan: Gabe, tanto per essere sicuri che tu lo sappia, se lo uccidiamo ...
Gabe: ... poi dovrai uccidermi. Uccidimi. Non mi importa. Purché lui sia morto. Non me ne importa.
Evan: Se lo uccidiamo, c'è la possibilità che tutto questo universo se ne vada con lui.
- Gabe: Yulaw! Sei venuto qui per me. Adesso io sono qui per te.
Yulaw: Dopo tutto questo, ne rimarrà soltanto uno.
Gabe: Io non sarò l'unico. Ma non lo sarai nemmeno tu.