Teodicea
tentativo filosofico e/o teologico di comprendere e risolvere il problema della contraddizione fra l'esistenza del male nel mondo e la bontà e onnipotenza di Dio
Citazioni sulla teodicea.
- Certo qualcuno dirà: Se si guarda all'infinito dolore del mondo, non si può credere che esista un Dio. Ma è anche possibile capovolgere l'affermazione: Solo se esiste un Dio si può reggere la vista di questo infinito dolore. Solo in virtù di una fede nutrita di fiducia nel Dio incomprensibile, sempre più grande, l'uomo può attraversare con fondata speranza quel fiume ampio e profondo, nella consapevolezza che sopra l'oscuro baratro del dolore e del male una mano si tende verso di lui. Naturalmente riaffiora di continuo la domanda: Che Dio è questo Dio incomprensibile, insensibile, che tenendosi al di sopra della sofferenza umana lascia che l'uomo si dibatta, lotti, protesti, perisca nella sua smisurata miseria? Ma anche questa domanda è ribaltabile: Realmente Dio è così al di sopra della sofferenza come umanamente immaginiamo, come diamo per scontato nelle nostre proteste e come reputano gli stessi filosofi? Non sono proprio la sofferenza e la morte di Gesù a farci apparire Dio in una luce diversa? (Hans Küng)
- L'incomprensibilità del dolore è un frammento dell'incomprensibilità di Dio [per cui] l'amore e l'accettazione di Dio come mistero non disponibile e la tacita accettazione dell'oscurità e dell'insolubilità del dolore sono lo stesso evento. (Karl Rahner)
- La storia universale come processo evolutivo e reale divenire dello spirito, sotto il mutevole spettacolo delle sue storie − questa è la vera teodicea, la giustificazione di Dio nella storia. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel)
- Se le cose del mondo potessero regolarsi meglio in un'altra maniera, appunto in quell'altra maniera sarebbe stata avviata la loro composizione, in quanto nessun ostacolo poteva sorgere alla volontà di Dio. (Cleante)
- Tutti i tentativi della teologia di risolvere il problema della «teodicea» sfociano in ultima analisi nel mistero di Dio. «L'incomprensibilità del dolore è un frammento dell'incomprensibilità di Dio. Il teologo certo può dire che Dio è solo la causa prima e che gli eventi terreni e umani sono le cause seconde; ma la questione decisiva: come la causa prima e le cause seconde cooperino tra di loro, è nascosta nel mistero di Dio.
Anche se la teologia cristiana non può dare una risposta alla questione: Come conciliare il male del mondo con l'onnipotenza e la bontà di Dio, il mistero di Cristo conferisce un senso al dolore. Con l'incarnazione del Figlio, Dio si è assunto la nostra sofferenza, con la morte in croce ha superto i nostri peccati. La fede nella risurrezione di Cristo e nella nostra risurrezione ci garantisce un futuro beato, in cui la sofferenza, la morte e il peccato non troveranno più posto. (Josef Finkenzeller)
Voci correlate
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