Max Horkheimer: differenze tra le versioni

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→‎Eclisse della ragione: tomismo e neotomismo
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*Il principio di [[maggioranza]] [...] è diventato la forza sovrana davanti alla quale il pensiero deve inchinarsi. È il nuovo dio, ma non nel senso in cui gli araldi delle grandi rivoluzioni lo concepivano – cioè come una forza di opposizione all'ingiustizia esistente – bensì come una forza di opposizione a tutto ciò che non si uniforma.
*La storia dello sforzo dell'uomo per soggiogare la natura è anche la storia del soggiogamento dell'uomo da parte dell'uomo.
*[...] mentre il [[tomismo]] originario poté conseguire lo scopo di adattare il cristianesimo alla scienza e alla politica contemporanee, il neotomismo si trova in una posizione precaria. Dato che nel medioevo lo sfruttamento della natura dipendeva da un'economia relativamente statica, in quel tempo la scienza era statica e dogmatica; i suoi rapporti con la teologia dogmatica potevano essere abbastanza pacifici, e per il tomismo fu facile assorbire l'aristotelismo. Ma un'armonia del genere è impossibile oggi, e nell'usare categorie come quelle di causa, effetto, anima, entità, i neotomisti devono necessariamente farli in modo acritico; mentre per l'[[Tommaso d'Aquino|Aquinate]] queste idee metafisiche rappresentavano il sommo della conoscenza scientifica, la loro funzione nella cultura moderna è completamente diversa. (cap. 2, p. 59)
*Oggetto del riso non è più la moltitudine ansiosa di conformismo ma l'[[eccentricità|eccentrico]] che ancora osa pensare con la testa sua.
*Venute meno le basi filosofiche della democrazia, l'affermazione che la dittatura è un male è razionalmente valida solo per coloro che non ne beneficiano, e nessun ostacolo teorico impedisce di dichiarare vero l'opposto.