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*Le nostre grandi lingue provinciali non sono dialetti o vernacoli locali come talvolta vengono chiamate dagli ignoranti. Sono lingue antiche con un'eredità ricca, ognuna parlata da molti milioni di persone, ognuna inestricabilmente legata alla vita e alla cultura e alle idee sia delle masse che delle classi superiori. (p. 248)
:''Our great provincial languages are no dialects or vernaculars as the ignorant sometimes call them. They are ancient languages with a rich inheritance, each spoken by many millions of persons, each tied up inextricably with the life and culture and ideas of the masses as well as of the upper classes.''
*L'alfabeto latino è stato proposto [invocato] come soluzione per alcune delle nostre difficoltà linguistiche. È certamente più efficiente [efficace] sia dell'hindi sia [che] dell'urdu dal punto di vista di un lavoro rapido. In questi giorni [tempi]della [di] macchina da scrivere, il [di] duplicatore e altri aggeggi [apparecchi / dispositivi] meccanici, l'alfabeto latino ha grandi vantaggi sopra gli [sugli] alfabeti indiani che non possono utilizzare totalmente questi nuovi dispositivi. Ma malgrado questi vantaggi, non penso che ci sia la minima possibilità per l'alfabeto latino di rimpiazzare il devanagari o l'urdu. C'è certamente il muro del sentimento rafforzato ancora di più dal fatto che l'alfabeto latino è associato con i nostri padroni stranieri. Ma ci sono fondamenti [ragioni] ancor più solidi [solide] per il suo rifiuto. Gli alfabeti sono parti integri [parti / componenti essenziali] delle nostre letterature; senza di essi, saremmo in gran parte tagliati [fuori] dalla nostra vecchia eredità. (p. 251)
:''The Latin script has been advocated as a solution of some of our linguistic difficulties. It is certainly more efficient than either Hindi or Urdu from the point of view of rapid work. In these days of the type-writer and duplicator and other mechanical devices, the Latin script has great advantages over the Indian scripts which cannot utilise fully these new devices. But in spite of these advantages I do not think there is the slightest chance of the Latin script replacing Devanagari or Urdu. There is the wall of sentiment of course strengthened even more by the fact that the Latin script is associated with our alien rulers. But there are more solid grounds also for its rejection. The scripts are essential parts of our literatures; without them we would be largely cut off from our old inheritance.''
*Considerare l'hindi come la lingua degli indù e l'urdu come quella dei musulmani è assurdo. L'urdu, tranne il suo alfabeto, appartiene al suolo stesso dell'India e non trova posto fuori dall'India. È tuttora la lingua natale di un gran numero di indù nel nord. (p. 253)