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====''Eighteen months in India''====
=====[[Incipit]]=====
*Il titolo dato a questa collezione di vari tesi e dichiarazioni è atto a confondere. Questo libro non è una storia degli ultimi diciotto mesi in India, né la storia di una visita turistica in India. Nel marzo del 1936 ritornai dall'Europa e sin d'allora ho operato sulla scena pubblica in qualità di presidente del Congresso Nazionale. Questo è stato un periodo in[denso di avvenimenti / movimentato] nel sempre continuomutevole cambiamentodramma della politica indiana, e ho dovuto necessariamente svolgere un ruolo di primo piano. In un certo senso, è stata una nuova fase nello sviluppo del nostro movimento nazionale per la libertà. Nuove idee si sono diffuse, nuove speranze si sono destate, nuovi conflitti e si è dovuto far fronte a nuoveconflitti e difficoltà nuove, nuovi problemi richiedono una soluzione. Una storia di questo breve periodo sarebbe proficua, ma per questo dovremo aspettare. Intanto, potrebbe essere di qualche utilità raccogliere il materiale per questo studio, ed era in quest'ottica che si decise di pubblicare questa raccolta frammentaria di saggi di diverso merito e di diverso valore. NonEssa non pretende di essere niente di più che le mie personali impressioni su determinati eventi e tendenze. Ma forse anche questo può aiutare un po' a capire l'India odierna ed i suoi molteplici problemi.
:''The title given to this collection of odd essays and statements is apt to mislead. This book is not a history of the past eighteen months in India, nor is it the story of a tourist's visit to India. In March 1936 I returned from Europe and ever since then I have functioned on the public stage as president of the National Congress. This period has been an eventful one in the ever changing drama of Indian politics, and perforce I have had to play a prominent part in it. In a sense it has been a new phase in the development of our national movement for freedom. New ideas have spread, new hopes have arisen, new conflicts and difficulties have had to be faced, new problems require solution. A history of this brief period would be worthwhile, but we shall have to wait for that. Meanwhile it might serve some little purpose to collect the material for this study, and it was with this end in view that it was decided to publish this scrappy collection of essays of varying merit and importance. It does not pretend to be anything more than my personal reactions to certain happenings and tendencies. But perhaps even this may help somewhat in understanding the India of today and her manifold problems.''
 
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*La forza non viene proviene a una nazione o a una comunità dai soli numeri, o da seggi speciali nelle assemblee legislative, o dalla protezione offerta da stranieri. Viene dall'interno e dalla cooperazione e la buona volontà di compagni in una causa comune. Le minoranze in India non si svilupperanno imboccate dall'alto, ma attraverso i meriti e la forza propri. Qualcuno può immaginare che una maggioranza qualsiasi in India sia in grado di schiacciare gli impavidi sikh, piccoli per quanto piccoli di numero. Solo un folle può pensare che i musulmani possono essere dominati o essere coartati da qualsiasi maggioranza religiosa in India. (pp. 151-152)
:''Strength does not come to a nation or a community from mere numbers, or special seats in the legislatures, or protection given by outsiders. It comes from within and from the cooperation and goodwill of comrades in a common cause. The minorities in India will not flourish by being spoon-fed from above but by their own merits and strength. Can anyone imagine that any majority in India can crush the brave Sikhs, small as they are in numbers? Only a lunatic can think that the Muslims can be dominated and coerced by any religious majority in India.''
*Una [[lingua]] vivente è una cosa palpitante e vitale, sempre in trasformazione, sempre in crescita e rispecchiante [e tale da rispecchiare] il popolo [Specchio del popolo?] che la parla e la scrive. Ha le sue radici [Le sue radici affondano / Si radica]nelle masse, sebbene la sua sovrastruttura possa rappresentare la cultura di una minoranza. (p. 247)
:''A living language is a throbbing, vital thing, ever changing, ever growing and mirroring the people who speak and write it. It has its roots in the masses, though its superstructure may represent the culture of a few.''
*Le nostre grandi lingue provinciali non sono dialetti o vernacoli locali come talvolta vengono chiamate dagli ignoranti. Sono lingue antiche con un'eredità ricca, ognuna parlata da molti milioni di persone, ognunoognuna inestricabilmente legata alla vita e alla cultura e alle idee sia delle masse che delle classi superiori. (p. 248)
:''Our great provincial languages are no dialects or vernaculars as the ignorant sometimes call them. They are ancient languages with a rich inheritance, each spoken by many millions of persons, each tied up inextricably with the life and culture and ideas of the masses as well as of the upper classes.''
*L'alfabeto latino è stato proposto [invocato] come soluzione per alcune delle nostre difficoltà linguistiche. È certamente più efficiente [efficace] sia dell'hindi sia [che] dell'urdu dal punto di vista di un lavoro rapido. NeiIn questi giorni nostri [tempi]della [di] macchina da scrivere, il [di] duplicatore e altri aggeggi mecchanici[apparecchi / dispositivi] meccanici, l'alfabeto latino ha grandi vantaggi sopra gli [sugli] alfabeti indiani che non possono utilizzare totalmente questi nuovi dispositivi. Ma malgrado questi vantaggi, non penso che ci sia la minima possibilità per l'alfabeto latino di rimpiazzare il devanagari o l'urdu. C'è certamente il muro del sentimento rafforzato ancora di più dal fatto che l'alfabeto latino è associato con i nostri padroni stranieri. Ma ci sono fondamenti [ragioni] ancor più solidi [solide] per il suo rifiuto. Gli alfabeti sono parti integri [parti / componenti essenziali] delle nostre letterature; senza di esseessi, saremmo in gran parte tagliati [fuori] dalla nostra vecchia eredità. (p. 251)
:''The Latin script has been advocated as a solution of some of our linguistic difficulties. It is certainly more efficient than either Hindi or Urdu from the point of view of rapid work. In these days of the type-writer and duplicator and other mechanical devices, the Latin script has great advantages over the Indian scripts which cannot utilise fully these new devices. But in spite of these advantages I do not think there is the slightest chance of the Latin script replacing Devanagari or Urdu. There is the wall of sentiment of course strengthened even more by the fact that the Latin script is associated with our alien rulers. But there are more solid grounds also for its rejection. The scripts are essential parts of our literatures; without them we would be largely cut off from our old inheritance.''
*Considerare l'hindi come la lingua degli indù e l'urdu come quella dei musulmani è assurdo. L'urdu, tranne il suo alfabeto, appartiene al suolo stesso dell'India e non trova posto fuori dall'India. È tuttora la lingua natale di un gran numero di indù nel nord. (p. 253)