Nadia Murad: differenze tra le versioni

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Creata pagina con "{{Premio|Nobel|la pace '''(2018)'''}} thumb|Murad nel 2015 '''Nadia Murad Basee Taha''' (1993), attivista per i diritti umani irachena..."
 
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{{Int|Dal discorso del premio Nobel per la pace|in ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2018/12/11/news/non-basta-un-nobel-per-la-pace-228684/ Non basta un Nobel per la Pace]'', ''Ilfoglio.it'', 11 dicembre 2018}}
*È un grande onore aver ricevuto questo premio importante con il mio amico, il dottor [[Denis Mukwege]], che ha lavorato incessantemente per aiutare le vittime della violenza sessuale e per essere la voce di quelle donne che sono state oggetto di violenza.
*Quando ero una ragazzina, il mio sogno era finire la scuola superiore. Sognavo di avere un salone di bellezza nel nostro villaggio e di vivere vicino alla mia famiglia nel Sinjar. Ma questo sogno è diventato un incubo. Sono successe cose che nessuno poteva immaginare. C'è stato un genocidio. Di conseguenza, ho perso mia madre, sei dei miei fratelli e i figli dei miei fratelli. Ogni famiglia [[Yazidismo|yazida]] ha storie simili, una più orribile dell'altra, a causa di questo genocidio.
*I membri di tutte le famiglie yazide sono stati separati gli uni dagli altri. Il tessuto sociale di una comunità pacifica è stato strappato, un'intera società che credeva nella pace e nella tolleranza è diventata carburante per una guerra inutile. Nella nostra storia, siamo stati vittime di molte campagne di genocidio a causa del nostro credo e della nostra religione. Come risultato di questi genocidi, ci sono pochi yazidi rimasti in Turchia. In Siria, dove c'erano circa 80 mila yazidi, oggi ce ne sono appena 5.000. In Iraq, gli yazidi rischiano di fare la stessa fine, e il loro numero si sta riducendo in maniera impressionante. L'obiettivo dell'Isis di distruggere questa religione sarà raggiunto a meno che non si dia agli yazidi la protezione necessaria.
*Le nostre case, le nostre famiglie, le nostre tradizioni, il nostro popolo, i nostri sogni, tutto è stato distrutto. Dopo il genocidio, abbiamo ricevuto solidarietà internazionale e locale, e molti paesi hanno riconosciuto questo genocidio, ma il genocidio non si è fermato. La minaccia di distruzione esiste ancora.