Francesco Giuseppe I d'Austria: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
K.Weise (discussione | contributi)
Riga 21:
*Imperatore degli impiccati. ([[Giosuè Carducci]])
*Mai un'"impersonalità" più forte aveva lasciato il suo marchio su tutte le cose e le forme. ([[Karl Kraus]])
*Una volta imperatore, dieci volte re (e per araldica finzione pur di Gerusalemme e di Cipro), più e più volte granduca, arciduca, duca, principe, margravio e conte; già insignito della longobardica Corona di Ferro, ma disponendo ancora di quelle di San Venceslao e di San Casimiro (non possiede egli forse in Praga e in Cracovia le reggie e le tombe dei re boemi e {{sic|poloni}}?); dominatore su 625.018 chilometri quadrati (senza i 51.027 chilometri delle «{{sic|Provincie}} occupate»), di 46 milioni di sudditi (48 milioni con la Bosnia-Erzegovina, suddivisi in diciotto nazionalità e sette religioni diverse; duce supremo in guerra a tre milioni d'armati, Francesco Giuseppe non è, dunque, un felice. Vivo bersaglio alle avversità, vittima dei propri errori e degli altrui, sacro così al rancore come alla pietà, egli sembra attendere serenamente, tra due catarri bronchiali, il giudizio della posterità, la quale dovrà su lui sentenziare giusta l'arduo precetto tacitiano dell'''inter abruptam contumaciam et obsequium deforme'', tra' dispareri, cioè, dei suoi biografi opposti: Emmer e Weindel. ([[Arturo Colautti]])
*Unico conforto gli torna, nel tragico silenzio della sua Casa, la mattutina visita in un angolo verde della villa imperiale di Schoenbrunn. Ivi la signora [[Katharina Schratt|Katty Schratt]], sua morganatica consorte, dopo come innanzi l'ultima fugace malattia, lo attende con la tazza di latte e il pane {{sic|abburrato}}, tra due di quegli arguti sorrisi che vent'anni addietro deliziavano il pubblico del Burgtheater, il teatro prediletto di Sua Maestà. ([[Arturo Colautti]])