Al-Ghazali: differenze tra le versioni

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[[File:Al-Ghazali by Khalil Gibran.png|thumb|Al-Ghazali in un ritratto di Khalil Gibran]]
'''Al-Ghazali''', nome completo '''Abu Hāmid Mohammad ibn Mohammad al-Ghazālī''', conosciuto come '''Algazel''' nell'Europa medioevale (1058 – 1111), teologo, filosofo e mistico persiano.
 
==Citazioni di Al-Ghazali==
*Alto è il disegno dell'amore, poiché esso esige per l'Amato una sublime qualificazione. Questo esclude che l'Amato possa cadere nella rete dell'unione. Fu certo in tale occasione che quando fu detto a Iblîs ([[Satana]]): " Che tu sia maledetto! " (38/78), egli rispose: "Io testimonio la tua Gloria!"(38/83), che vuol dire: ciò che io amo in Te è la maestà sublime che ti rende inaccessibile a tutti, sì che nessuno è degno di Te. Ché se qualcuno o qualcosa potesse essere degno di Te, questo significherebbe che esiste un'imperfezione nella Tua Gloria» (cap. 64). Nasce così il celebre tema di «Iblîs dannato per amore». (''Le intuizioni dei fedeli d'amore'')<ref>Citato in [[Henry Corbin]], ''Storia della filosofia islamica'', Adelphi, p. 204. ISBN 88-459-0141-6</ref>
*E nient'altro se non le redini della speranza condurrà nelle vicinanze del Misericordioso e alla gioia dei Giardini.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro delle religioni'', traduzione di Anna Carbone, Gribaudo, 2017, p. 279. ISBN 9788858015810</ref>
*I maestri spirituali hanno insegnato che il mondo terreno è il campo ove si semina per la vita eterna, il cuore è come la terra, la fede come il granello gettato nel cuore e gli atti d'obbedienza a Dio sono tal quali la vangatura e la pulizia del suolo, lo scavo dei canali e la conduzione di acqua ad essi; il cuore infatuato per i beni terreni e in essi immerso è come il suolo paludoso in cui il seme non cresce; il giorno della Resurrezione è il giorno della mietitura; ciascuno raccoglierà soltanto ciò che avrà seminato e non crescerà messe se non dal seme della fede.<ref>Da ''Scritti scelti'', a cura di L. Veccia Vaglieri e R. Rubinacci, Utet, Torino, 1986; citato in ''Lunario dei giorni di quiete. 365 giorni di letture esemplari'', a cura di [[Guido Davico Bonino]], prefazione di [[Claudio Magris]], Einaudi, Torino, 1997, p. 254. ISBN 8806147234</ref>
*{{NDR|A chi gli domandava come avesse potuto raggiungere un così grande sapere rispondeva}} In questo modo, ch'io non ebbi mai onta né vergogna di domandare agli altri ciò che io non sapevo.<ref>Citato in [[Saˁdi]], ''Il roseto'', traduzione di Italo Pizzi, volume secondo, Carabba, Lanciano, 1917, p. 158.</ref>