Alessandro Del Piero: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Fabio Capello]]}} Non mi piace parlarne, mi sembra di dedicare troppa attenzione a chi non la merita. Come si è comportato, il fatto che nessuno qui senta la sua mancanza, tutto indica che tipo di persona sia. Si è comportato così a Milano, a Roma e anche qui a Torino. Uno, due indizi, il terzo è una prova.<ref>Da ''Hurrà Juventus'', agosto 2006.</ref>
*Non mi sveglierò mai da questo sogno, perché è vero, è tutto vero: sono diventato campione del mondo, gioco in serie B con la mia squadra, con il mio 10 sulla schiena. (da ''10+. Il mio mondo in un numero'')
*{{NDR|In occasione del ritorno in serie A nel 2007}} Oggi è il momento di ringraziare il nostro pubblico, i nostri tifosi, la gente della Juve. È il momento di ringraziare i ragazzi, i giovani, tutti quelli che non hanno mai smesso di credere nello sport e di credere in noi. Grazie a chi ha corso e non si è mai fermato, anche nei momenti più incerti e di fronte alle sfide più difficili. Ce l'abbiamo fatta. Tutti insieme. E allora grazie, per averci creduto e per non averci lasciati soli. Grazie per aver ricordato, in ogni momento, Alessio e Riccardo, che sentiamo con noi anche oggi. Oggi si chiude questa stagione e siamo pronti per ricominciare. Perché noi siamo, e saremo sempre, la [[Juve]]. Grazie a tutti.<ref>Da ''[http://web.archive.org/web/20070904203502/http://www.juventus.com/it/news/detail.aspx?lml_language_id=0&trs_id=1203000&ID=11489 La grande festa]'' e ''[http://www.juventus.com/fmknet/View.aspx?da_id=15676 Lettera di Alessandro Del Piero]'' ,{{NDR|Collegamentocollegamento interrotto}}, ''Juventus.com'', 10 giugno 2007.</ref>
*La Juve è casa mia. Così come lo è Torino, tutt'e due parti di un processo graduale e inesorabile che mi ha portato a sentirmi figlio di entrambe. Il legame con la Juve però è antecedente a quello con la mia città, e sconfina in quel territorio mitico dell'infanzia, di poster e sogni di gloria che cullavo, da bambino perennemente attaccato al pallone qual ero. Con questa squadra ho vinto tutto, assaporando la sensazione di tornare a Torino con la coppa più ambita in mano, e ho perso tutto, magari all'ultimo minuto, all'ultimo rigore, con in bocca l'amaro di aver lavorato, lottato, sudato per un anno intero per niente... Momenti di gioia incredibile, in cui ti senti sul tetto del mondo, ma anche momenti di scoraggiamento, di delusioni bruciate, di incredulità. (da ''10+. Il mio mondo in un numero'')
*Sono orgoglioso di avere giocato con [[Pavel Nedvěd|Pavel Nedved]] (anche perché me lo ricordo anche da avversario, e vi assicuro che è molto meglio averlo dalla propria parte...). <br /> Sono orgoglioso che domenica scorsa sia stato il mio capitano, di avergli messo al braccio la fascia che indosso da tanti anni. [...] come tutti i grandi campioni, ha chiuso alla grande. Mi legano a lui tanti ricordi, tante vittorie, qualche sconfitta, la scelta di restare alla Juventus anche in serie B per ritornare in alto, insieme. Ma soprattutto mi legano a Pavel tutti quei momenti, anche apparentemente insignificanti, quegli attimi vissuti insieme in questi otto anni, che per me rappresentano la grandezza non solo del calciatore, ma anche dell'uomo, dell'amico.<ref>Da ''[http://www.alessandrodelpiero.com/news/laddio-a-pavel_5.html L'addio a Pavel]'', ''Alessandrodelpiero.com'', 1º giugno 2009.</ref>