Franz Liszt: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Franz Liszt==
* A parte il dramma, nessuna arte richiama tante folle quanto la musica, cui partecipano in numero sempre maggiore molti praticanti. [...] La musica non limita le sue meravigliose manifestazioni a opere per le masse: va incontro alle più diverse necessità della nostra anima e le colma di tutte le impressioni di cui è capace. Non si farà sfuggire nessuno degli stati d'animo di noi stessi [...]. Essa partecipa alla vita esteriore e chiassosa come al destino delle singole anime, ai loro dolori e alle loro gioie, risuona nel tempio come nel bosco. Col suono dei ricordi, il risonante richiamo di guerra, vessillo di un'intera nazione o simbolo di un amore segreto, essa risuona attraverso la storia dei popoli, non resta estranea a nessun luogo e a nessuno. (tratto da F. Liszt: ''"Un continuo Progresso. Scritti sulla musica"'', a cura di G. Kroo, Milano, Unicopli-Ricordi 1987.)
*Giunge per me il momento («nel mezzo del cammin di nostra vita»), di liberarmi della crisalide del virtuoso e di lasciare libero volo al mio [[pensiero]]... Lo scopo di cui m'importa innanzi tutto e soprattutto, in quest'ora, è di conquistarmi un teatro per il mio pensiero, come l'ho conquistato in questi ultimi anni per la mia personalità d'artista. (1847; citato in [[Claude Rostand|Rostand]], ''Liszt'', traduzione di Paolo Castaldi, Arnoldo Mondadori Editore, 1961)
*Il mal d'[[Italia]], sarà sempre il [[male]] delle [[Anima|anime]] belle.<ref>Citato in Pietro Lanzara, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/gennaio/20/Suono_Liszt_preparo_disco_poesie_co_10_110120050.shtml «Suono Liszt e preparo un disco di poesie yiddish»]'', ''Corriere della sera'', 20 gennaio 2011</ref>
*Il sacramento più desiderabile da ricevere mi sembra quello dell'[[Unzione degli infermi|Estrema Unzione]]. (1876, lettera alla principessa Carolyne; citato in [[Claude Rostand|Rostand]], ''Liszt'', 1961)
*La politica è la scienza dell'opportunismo e l'arte del compromesso. (1870, lettera alla principessa Carolyne; citato in [[Claude Rostand|Rostand]], ''Liszt'', 1961)
*{{NDR|Su [[Giovanni Pierluigi da Palestrina|Palestrina]]}} Lo ''Stabat Mater'' seduce l'animo umano. (in AA.VV., ''Il libro della musica classica'', traduzione di Anna Fontebuoni, Gribaudo, 2019. ISBN 9788858022894)
*Mai il carattere di [[Fryderyk Chopin|Chopin]] ha nascosto un solo movimento, un solo impulso dettato dal più delicato sentimento d'onore e dalla più nobile intesa degli effetti. Eppure, mai natura fu più atta a giustificare degli scatti, dei difetti, dei capricci e delle singolarità brusche. La sua immaginazione era ardente e i suoi sentimenti arrivavano sino alla violenza. La sua struttura fisica era debole e malaticcia. Chi può misurare le sofferenze scaturite da queste cose opposte? Devono esser state tremende, ma non ne diede mai spettacolo. Ne conservò il segreto, lo nascose a tutti gli sguardi sotto l'impenetrabile serenità di una fiera rassegnazione. (citato in [[Nino Salvaneschi]], ''Il tormento di Chopin'', dall'Oglio Editore, Milano 1943)
*Nessuno recita un ruolo, qui. Si crea dell'[[arte]], e se ne gode... In tutta [[umiltà]], non credo di meritare la lettera che ricevo oggi da voi... Dio sa che alleviare le vostre sofferenze è stata la mia sola preoccupazione durante molti anni. Da parte mia, non voglio ricordare che le ore in cui abbiamo pianto e pregato insieme d'uno stesso [[cuore]]. Dopo la vostra lettera di oggi, rinuncio a ritornare a [[Roma]]. (1876, lettera alla principessa Carolyne; citato in [[Claude Rostand|Rostand]], ''Liszt'', 1961)
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*Racchiudendosi nell'ambito esclusivo del pianoforte, [[Fryderyk Chopin|Chopin]] diede prova di una delle qualità più preziose in un grande [[scrittore]] e senza dubbio delle più rare in uno scrittore comune: la giusta valutazione della forma nella quale gli è dato di eccellere. {{da controllare|citazione necessaria|Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie.}}
*Sarebbe un'illusione credere che si possa fissare sulla carta ciò che determina la bellezza e il carattere dell'esecuzione.<ref name=Wag>Citato da [[Francesco Gallia]] in Introduzione a [[Richard Wagner]] ''Del dirigere'' (''Über das Dirigieren''), Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1989. ISBN 88-7692-218-0</ref>
* A parte il dramma, nessuna arte richiama tante folle quanto la musica, cui partecipano in numero sempre maggiore molti praticanti. [...] La musica non limita le sue meravigliose manifestazioni a opere per le masse: va incontro alle più diverse necessità della nostra anima e le colma di tutte le impressioni di cui è capace. Non si farà sfuggire nessuno degli stati d'animo di noi stessi [...]. Essa partecipa alla vita esteriore e chiassosa come al destino delle singole anime, ai loro dolori e alle loro gioie, risuona nel tempio come nel bosco. Col suono dei ricordi, il risonante richiamo di guerra, vessillo di un'intera nazione o simbolo di un amore segreto, essa risuona attraverso la storia dei popoli, non resta estranea a nessun luogo e a nessuno. (tratto da F. Liszt: ''"Un continuo Progresso. Scritti sulla musica"'', a cura di G. Kroo, Milano, Unicopli-Ricordi 1987.)
 
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