Josip Broz Tito: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 27:
[[File:Partisan Headquarters.jpg|thumb|Gilas (ultimo a destra) insieme a Tito (in centro) in una base partigiana]]
*Credo sia stato uno dei quattro grandi personaggi del comunismo mondiale, con Lenin, Stalin e Mao. Tra i suoi meriti, certo, c'è quello di aver saputo tenere insieme un paese che, già prima del comunismo, era in via di disfacimento. E poi si possono ricordare tra le cose positive la guerra anti-fascista e l'industrializzazione del paese, compiuta in pochi anni, sia pure spesso con brutalità. L'altro suo grande merito fu lo strappo con l'Urss. Oggi è forse sottovalutato, eppure fu l'inizio della caduta del comunismo. Ma oggi Tito è attaccato da tutti: gli sloveni lo hanno rimosso, i serbi lo considerano un nemico del loro nazionalismo, i croati un nemico per il loro anti-comunismo. Anche se lo definiscono 'un grande croato'...
*I [[re]] sono uomini come tutti gli altri: rari sono, anche tra loro, quelli che hanno una natura da capi e da autocrati. Insieme alla corona, i sovrani ereditano anche un'etichetta, tradizioni e limiti, con la conseguenza che non sono numerosi tra loro quelli che mostrano tendenze a governare in maniera davvero regale, da monarca assoluto. E, per quanto riguarda la signoria assoluta, molti re potrebbero invidiare Tito, e più di un sovrano l'ha anche fatto. Se ne suo stile e nelle sue maniere qualcosa non sembrava regale, andava attribuito alla sua origine sociale e alla sua scarsa istruzione. Tito non fondò una dinastia perché era un uomo politico abile e dotato: i comunisti non l'avrebbero approvato, il popolo avrebbe addirittura voltato le spalle a questo suo nuovo re.<br>E del resto, una corona non era più necessaria: Tito era comunque un signore assoluto, e proprio in quanto tale era fatto oggetto di onori e deteneva un potere, quali i re odierni neppure si sognano.
*In quanto comunista, Tito era ateo; ma non lo era come qualsiasi altro comunista. Voglio dire che il suo ateismo non è mai stato militante, che in lui non assumeva l'espressione di una convinzione meditata e implacabile, che mai appariva bellicoso, mobilitatorio. L'ateismo era per lui una faccia dell'ideologia, e quando capitava che Tito lo traducesse in pratica non si spingeva al di là di una regolamentazione dei rapporti con la Chiesa tale per cui lo stato conservasse il predominio o per lo meno non ne venisse minacciato e leso. Tito non credeva in nessun Dio, in nessun messia.
*Josip Broz Tito era una figura in cui non trovavano espressione talenti particolari, eccezion fatta per quello della politica.<br>Ma quest'affermazione, per quanto esatta, potrebbe creare confusione e indurre a conclusioni errate, in mancanza di un'analisi più diffusa e concreta.<br>In primo luogo, Tito era dotato di un'intelligenza straordinariamente acuta e rapida e di una capacità di concentrazione assai forte e selettiva. La stessa caratteristica ho avuto modo di rilevare in Stalin, il cui intelletto era però più prudente, anche se non più lento, e la capacità di concentrazione ancor più vivace e omogenea.