Amir Taheri: differenze tra le versioni
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*L'ho incontrato per la prima volta al Cairo, ai funerali di [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]], nel settembre 1970. Appena ha saputo che le camere della televisione erano state installate nella grande sala del palazzo di Al Qoubbah, si è messo a singhiozzare. Le sue grida («Oh, padre di Khaled, oh, eroe dell'arabismo!») ferivano le nostre orecchie, ma gli guadagnavano l'affetto degli egiziani. Khaled è il nome del figlio primogenito di Nasser. A spettacolo concluso, venne a stringerci la mano. Non aveva versato una sola lacrima e ostentava un sorriso enigmatico. Era stata tutta una sceneggiata. (da un'intervista nel 1986 su [[Mu'ammar Gheddafi]]<ref>Citato in [[Angelo Del Boca]], ''Gheddafi: Una sfida dal deserto'', Laterza, 2014. ISBN 88-581-1188-5</ref>)
*La sola idea d'usare il profeta Maometto come un personaggio in un romanzo è dolorosa per molti musulmani. L'intero sistema islamico consiste di cosiddetti ''Hodud'', o limiti che semplicemente non si devono oltrepassare. L'Islam non riconosce
:''The very idea of using the prophet Muhammad as a character in a novel is painful to many Muslims. The entire Islamic system consists of the so-called'' Hodud, ''or limits beyond which one should simply not venture. Islam does not recognize unlimited freedom of expression. Call them taboos, if you like, but Islam considers a wide variety of topics as permanently closed. Most Muslims are prepared to be broad-minded about most things but never anything that even remotely touches their faith.''<ref name="scapegoat">{{en}} Da ''"Khomeini's Scapegoat"'', ''Times'', Londra, 13 febbraio 1989.</ref>
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