Eugenio Garin: differenze tra le versioni

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→‎Dal Rinascimento alla Controriforma: traduzione del testo in latino (tr. Garin)
→‎Dal Rinascimento alla Controriforma: altra su Berigardo: restauratore del pensiero ionico
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*{{NDR|Sull'affermazione di Aristotele che la poesia, più della storia, è vicina all'universale proprio della filosofia}} [...] il [[Lodovico Castelvetro|Castelvetro]] ritrovava la maggiore universalità della poesia nel fatto che questa ha riferimento al possibile, invece che al reale, con l'aggiunta che, secondo il Castelvetro, la materia dell'imitazione poetica dev'essere tale da colpire l'immaginazione penetrandola di stupore. (vol. 2, parte terza, cap. 6, p. 252)
 
*[...] nell'opera sua più famosa, dialogata ''more platonico'', i ''Circuli pisani'', [...] egli {{NDR|[[Claude Guillermet de Bérigard|Berigardo]]}} viene opponendo all'aristotelismo la filosofia presocratica, tanto da meritare presso i vecchi storici della filosofia il nome di restauratore del pensiero ionico. (vol. 2, parte quarta, cap. 3, p. 362)
*I contemporanei non a torto accusarono il [[Claude Guillermet de Bérigard|Berigardo]] di panteismo e di ateismo, laddove egli si era trincerato dietro prudenti riserve: «in iis quae pertinent ad divinam philosophiam numquam satis explicate loqui possumus»<ref>Non possiamo mai parlare con sufficiente chiarezza delle cose che riguardano la teologia. (traduzione di Eugenio Garin)</ref>. (vol. 2, parte quarta, cap. 3, p. 365)
 
*I contemporanei non a torto accusarono il [[Claude Guillermet de Bérigard|Berigardo]] di panteismo e di ateismo, laddove egli si era trincerato dietro prudenti riserve: «in iis quae pertinent ad divinam philosophiam numquam satis explicate loqui possumus»<ref>Non possiamo mai parlare con sufficiente chiarezza delle cose che riguardano la teologia. (traduzione di Eugenio Garin)</ref>. (vol. 2, parte quarta, cap. 3, p. 365)
 
==Note==