Hélène Carrère d'Encausse: differenze tra le versioni

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*[...] l'isolamento di Lenin {{NDR|durante una lunga vacanza sulle montagne svizzere nel 1904}} si attenuò e altri simpatizzanti si raccolsero intorno a lui. Fu dapprima il caso di un giovane medico, suo coetaneo, [[Aleksandr Aleksandrovič Bogdanov|Aleksandr Malinovskij]]. Avvicinatosi molto presto al movimento rivoluzionario, era conosciuto con lo pseudonimo di Bogdanov. I suoi lavori teorici (aveva polemizzato con [[Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev|Berdijaijaev]]) e filosofici gli avevano assicurato grande notorietà, oltre che rapporti, con gli scrittori russi più in vista. Dopo l'adesione al bolscevismo nel 1903, Bogdanov si recò nella primavera successiva da Lenin, molto contento di questa visita che gli assicurava un appoggio qualificato. Bogdanov attirerà verso Lenin altri amici come il cognato, [[Anatolij Vasil'evič Lunačarskij|Lunačarskij]], ma anche mezzi finanziari e l'accesso agli ambienti intellettuali russi, con cui è in contatto. Bogdanov prese anche parte alla lunga vacanza nel corso della quale Lenin recuperò l'equilibrio nervoso e il gusto della lotta. (cap. 4, p. 93)
*[...] Anatolij Vasil'evič Lunačarskij, spirito brillante, perfetta inclinazione dell'élite intellettuale russa. Filosofo di formazione, poliglotta, di rimarchevole erudizione in vari ambiti, era entrato molto presto in contatto con il movimento marxista. [...]. Ma più che un politico, Lunačarskij era un intellettuale di grande talento, anche se debole di carattere e molto instabile. (cap. 4, p. 93)
*L'incomprensione tra il popolo ed il suo sovrano, già grande, si inasprì ulteriormente. Per [[Nicola II di Russia|Nicola II]] il bagno di sangue del 9 gennaio aveva mostrato la debolezza del potere; lo zar ne concluse la necessità di un giro di vite per ristabilire l'ordine. Per il popolo, la sola risposta al massacro, il solo modo per manifestare la solidarietà con i morti, consisteva invece nel proseguimento della lotta. [...]. Il terrorismo, che pareva scomparso, riapparve in modo eclatante. Il 4 febbraio 1905, il granduca Sergio, zio dell'imperatore e governatore di Mosca, cadde sotto i colpi dello studente Ivan Kaljaev, discepolo dei social-rivoluzionarisocialrivoluzionari. Gli studenti erano del resto entrati nel movimento, disertando i corsi, organizzando manifestazioni nelle università, e unendosi ovunque agli operai (cap. 5, p. 104).
*Ma, in quell'agitato mese di maggio, si verificò un altro avvenimento destinato a imporsi all'attenzione dei social-democraticisocialdemocratici di ogni tendenza. A Ivanovo-Voznessensk, centro dell'industria tessile, gli operai in sciopero elessero un soviet che avrebbe continuato le sue attività per due mesi. Un'innovazione politicpolitica di rilevorilievo! Poco dopo, l'ammutinamento della corazzata Potemkin''Potëmkin'' nel porto di Odessa testimoniò che da un capo all'altro dell'impero, negli ambienti sociali più diversi e nei modi più disparati, la protesta sociale si andava estendendo. (cap. 5, p. 105).
*Ora fu proprio questa volgare rapina a caratterizzare la pratica bolscevica degli espropri, provocando l'indignazione del movimento socialista internazionale (cap. 6, p. 133).
*I socialdemocratici avevano in effetti potuto constatare che gruppi armati si abbandonavano, per conto del Partito, a un banditismo sfrenato che associava alle organizzazioni combattenti criminali incontrollabili. La reputazione della socialdemocrazia russa patì, in questa quest'epoca, della confusione fra ciò che Lenin stimava necessario per il reperimento dei mezzi finanziari e la pura e semplice criminalità. (cap. 6, p. 133).
*Il 4 aprile una riunione di socialisti di tutte le tendenze tenutasi al palazzo di Tauride ebbe come scopo quello di proclamare l'unità. Lenin si oppose al progetto con una estrema violenza: lesse ai socialisti un testo scritto di suo pugno che era un programma completo per il passaggio a una fase successiva della rivoluzione e, fatto ancora più grave, annunciò che il suo piano avrebbe avuto immediata applicazione. Gli elementi principali delle Tesi di Aprile erano i seguenti: fine immediata di ogni sforzo bellico; fine del sostengo al governo provvisorio e trasferimento di tutti i poteri ai soviet; soppressione dell'esercito regolare, sostituito da milizie popolari; confisca delle proprietà fondiarie e nazionalizzazione delle terre; controllo della produzione e della distribuzione, tramite i soviet (cap. 8, p. 193).
*Il suo discorso scatenò un baccano indescrivibile di ingiurie, di riferimenti al tradimento di Lenin e al famoso vagone piombato di minacce; Troskij fu trattato da canaglia e i bolscevichi abbandonarono allora, e per sempre, il Parlamento provvisorio, dimostrando così agli altri socialisti che rompevano con le istituzioni esistenti e con loro (cap. 9, p. 220).