Clemente Solaro della Margarita: differenze tra le versioni

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Memorandum storico politico: incipit
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*Ciò che importa alla corte di Sardegna è di serbarsi nella più perfetta indipendenza dall'Austria; servirà così d'esempio alle altre corti italiane, e gli Stati tutti della penisola saranno avvantaggiati di considerazione e di forza, sorretti dalla nostra attitudine, attitudine degna e nobile, non mai stizzosa e proterva.<ref group="fonte" name="Questioni_di_Stato"/>
 
==[[Incipit]] di ''Sguardoalcune politico sulla convenzione italo-franca del 15 settembre 1864''opere==
===''Memorandum storico politico''===
È tempo di rompere il silenzio; s'innalza alle stelle il nome di Carlo Alberto, se ne vitupera la fama. Non amore e rispetto per la Sacra Persona del Re, non ammirazione di sue virtù muove gli applausi: Egli inaugurò la rivoluzione Italiana, questo ne è il motivo. Rancore e rammarico per gli avvenimenti degli scorsi anni accendono gli sdegni. Vantano gli uni, tentato per quanto era in Lui, il gran pensiero del Risorgimento Italiano; magnanima fu l'impresa, lode non v'ha che l'adegui. Esclamano gli altri, la prosperità dello Stato si è dileguata, diminuita la considerazione politica dell'augusta Casa di Savoia, crollate le basi dello stupendo edificio Monarchico onde per otto secoli furono fiorenti i dominii de' nostri Reali, nulla vi fu in Lui di grande. Non consentono le mie opinioni che m'unisca ai primi, e nemmeno ai secondi che negano in Carlo Alberto quelle qualità che oscurar poteva un ambizioso pensiero, ma non cancellarle mai.
 
===''Sguardo politico sulla convenzione italo-franca del 15 settembre 1864''===
Se esprimessi un compianto sulla sorte della Regale Torino, in procinto d'essere spogliata del suo bel fregio<ref>Per gli effetti della convenzione tra Regno d'Italia e [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]], Torino fu privata del suo ruolo di capitale.</ref>, di cui è da tanti secoli in possesso, nessun ne sarebbe sorpreso. Sento quanto altri mai la sua sventura; non prendo però la penna per celebrare reminiscenze, né a sostegno d'interessi municipali: più alto pensiero mi muove, e questo è da carità di patria unicamente dettato, carità che non si limita al recinto delle mura e delle vie che lambono il Po e la Dora, e furono ne' scorsi infelicissimi giorni disgraziatamente bruttate di sangue<ref>Le proteste dei torinesi contro il trasferimento della capitale a Firenze provocarono diverse decine di morti.</ref>.