Miguel de Cervantes: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Cervantes Jáuregui.jpg|thumb|Miguel de Cervantes Saavedra]]
'''Miguel de Cervantes Saavedra''' (1547 – 1616), scrittore spagnolo.
 
==Citazioni di Miguel de Cervantes==
*Alla fine, esausti per le veglie, fradici e con le occhiaie, giunsero alla bellissima e splendida città di [[Genova]] e qui, dopo essere sbarcati nella sua darsena riparata e dopo aver fatto visita ad una chiesa, il capitano e tutta la brigata ripararono in un'osteria dove annebbiarono il ricordo di tutte le burrasche passate con il ''gaudeamus'' presente. [...] Il buon Tomás ebbe modo di ammirare anche i biondi capelli delle genovesi, l'eleganza e la cortesia degli uomini, l'ammirevole bellezza della città che sembrava avere le case incastonate su per quelle rocce come diamanti nell'oro.<ref>Da ''Il dottor Vetrata'', pp. 237-238</ref>
*Da un'altra nube sbucò il gran [[Félix Lope de Vega|Lope]]<br>poeta insigne che, in versi e in prosa,<br>nessuno supera e nemmeno uguaglia. (da ''Viaggio in Parnaso''; citato in Rubio 1973)
*C'era sul marciapiede di San Francesco un crocchio di genovesi e, passando egli di là, uno di loro lo chiamò e gli disse:<br>– Venga qua, signor Vetrata, e ci conti un po' qualcosa.<br>Egli rispose:<br>– No, non vorrei che i miei conti venissero poi registrati a [[Genova]].<ref>Da ''Il dottor Vetrata'', p. 256</ref>
*Dio benedica chi ha inventato il [[sonno]], mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio. (citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', giugno 1973)
*Da un'altra nube sbucò il gran [[Félix Lope de Vega|Lope]]<br>poeta insigne che, in versi e in prosa,<br>nessuno supera e nemmeno uguaglia. (da<ref>Da ''Viaggio in Parnaso''; citato in Rubio 1973)</ref>
*L'uomo è di fuoco, la donna di stoppa, il diavolo arriva e soffia. (da ''Novelle esemplari'')
*Dio benedica chi ha inventato il [[sonno]], mantello che avvolge i pensieri di tutti gli uomini, cibo che soddisfa ogni fame, peso che equilibra le bilance e accomuna il mandriano al re, lo stolto al saggio. (citato<ref>Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', giugno 1973)</ref>
*L'uomo è di fuoco, la donna di stoppa, il diavolo arriva e soffia.<ref (daname=novelle>Da ''Novelle esemplari'')</ref>
*Le [[Ingiuria|ingiurie]] sono sempre grandi ragioni per coloro che non ne hanno.<ref name=Gar>Citato in G. B. Garassini e Carla Morini, ''Gemme'', classe 5 maschile, Sandron, Milano [post. 1911].</ref>
*Non c'è buon ragionamento che sembri tale quando è troppo lungo. (da<ref>Da ''Los trabajos de Persiles y Sigismunda'')</ref>
*Trenta [[frate|monaci]] e il loro abate non possono far ragliare un [[asino]] contro la sua volontà.<ref (da ''Novelle esemplari'')name=novelle/>
*{{NDR|[[Napoli]]}} Gloria d'Italia e ancor del mondo lustro, madre di nobiltade e di abbondanza, benigna nella pace e dura in guerra. (citato<ref>Citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p005 Del parlar napoletano]'', p. 85, Colonnese, Napoli, 2007 [1997]. ISBN 978-88-87501-77-3)</ref>
*Ricorda, caro mio Sancho, chi vale di più, deve fare di più. (da ''Don Chisciotte'')
*{{NDR|[[Napoli]]}} Gloria d'Italia e ancor del mondo lustro, madre di nobiltade e di abbondanza, benigna nella pace e dura in guerra. (citato in [[Renato de Falco]], ''[http://www.tecalibri.info/D/DEFALCO-R_parlar.htm#p005 Del parlar napoletano]'', p. 85, Colonnese, Napoli, 2007 [1997]. ISBN 978-88-87501-77-3)
 
===Attribuite===
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*''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' (2007)
*{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} Supplico i detti miei esecutori testamentari che se la buona sorte facesse loro conoscere l'autore, il quale si dice che abbia scritta l'istoria che corre impressa col titolo di ''Seconda parte delle prodezze di don Chisciotte della Mancia'', gli dimandino perdono da parte mia con ogni affetto possibile per l'occasione che io gli ho data, senza volerlo, di scrivere quei tanti e sì grossi spropositi che in essa si leggono, perché io mi distacco da questa vita collo scrupolo di avergliene dato motivo. (Don Chisciotte: cap. LXXII, 1888)
 
*Ricorda, caro mio Sancho, chi vale di più, deve fare di più.{{C|edizione (dae ''Don Chisciotte'')pagina?}}
 
===[[Explicit]]===
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*Miguel de Cervantes, ''Don Chisciotte della Mancia'', traduzione di Alfredo Giannini, Bur, Milano, 2007.
*Miguel de Cervantes Saavedra, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/cervantes/index.htm La storia di don Chisciotte della Mancha]'', note critiche di Laura Barberi, Edoardo Perino editore, Roma, 1888.
*Miguel de Cervantes, ''Il dottor Vetrata'', in ''Novelle esemplari'', traduzione di Paola Gorla, Einaudi, Torino, 2002. ISBN 88-06-16206-3
 
==Voci correlate==