Paolo Sorrentino: differenze tra le versioni

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*{{NDR|A proposito de ''[[Il Divo]]''}} Andreotti ha reagito in modo stizzito e questo è un buon risultato perché di solito lui è impassibile di fronte ad ogni avvenimento. La reazione mi conforta e mi conferma la forza del cinema rispetto ad altri strumenti critici della realtà.<ref>Citato in ''Liberazione'', 24 maggio 2008.</ref>
*{{NDR|A proposito de ''[[This Must Be the Place]]''}} Nel mio mondo ideale i [[film]] non dovrebbero più prevedere le trame e dovrebbero semplicemente raccontare a tutto tondo i personaggi; tuttavia la trama nel film c'è, perché c'è ancora chi è appassionato di questa brutta cosa.<ref>Dall'intervista di Fazio Fazio nel programma televisivo ''Che tempo che fa'', Rai 3, 8 ottobre 2011.</ref>
*L'uomo di [[potere]] è per definizione misterioso, la gestione del potere lo è. Sono deputati a prendere le alte cariche uomini inafferrabili, i prevedibili al potere non ci arrivano.<ref>Citato in Silvia Fumarola, ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/04/08/news/paolo_sorrentino_berlusconi_the_young_pope-162457314/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P4-S1.4-T1 Paolo Sorrentino, dopo il Papa un film su Berlusconi: "Il potere, una delle tentazioni più forti del genere umano"]'', ''Repubblica.it'', 8 aprile 2017.</ref>
 
{{Intestazione|Da ''[http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-a5b87f98-acc8-4bc9-ba9c-34c37dea168b.html This Must Be the Place – Intervista a Paolo Sorrentino]'', ''Rai.it''.}}
*Per quanto mi riguarda, ogni [[film]] deve essere una caccia smodata all'ignoto e al mistero. Non tanto per trovare una risposta, quanto per continuare a tenere viva la domanda.
*[[Sean Penn]] è l'attore ideale per un regista. Perché è estremamente rispettoso delle idee del regista e non solo ha il dono di migliorarle, ma possiede anche il talento sconfinato che gli permette di raggiungere un'autenticità e una profondità sul personaggio che francamente a me sarebbero state sconosciute anche se ci avessi riflettuto una vita intera.
*[...] [[Dublino]] possiede bellezza e malinconia. Due sentimenti che possono convivere magnificamente in un racconto cinematografico.
*[...] volevo misurarmi in maniera spudorata e spericolata con tutti i luoghi iconografici del cinema che mi hanno fatto amare questo lavoro sin da quando ero ragazzino: New York, il deserto americano, le stazioni di servizio, i bar bui coi banconi lunghissimi, gli orizzonti lontanissimi. I luoghi americani sono un sogno e, quando ci sei dentro, non diventano reali, ma continuano ad essere sogno. Questa stranissima condizione di continua sospensione dalla realtà mi è accaduta solo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
*[[Harry Dean Stanton]] è uno dei miei idoli cinematografici. Per questo film avevo la possibilità di incontrare gli attori americani e uno dei primi che ho chiesto di vedere è stato proprio Harry Dean Stanton. Il primo incontro è stato emozionante e sorprendente. Siamo stati in silenzio per un tempo lunghissimo. Io tramortito dall'imbarazzo e lui completamente a suo agio in questa specie di acquario. Poi, di colpo, senza preavviso, ha detto: "Io vivo bene perché non ho le risposte". Io ho azzardato, tanto per dire una cosa: "L'importante è non farsi le domande". È seguito un altro silenzio e poi ci siamo salutati. Qualche ora dopo mi ha chiamato un suo assistente e mi ha detto che Harry Dean era rimasto favorevolmente colpito da me. Mi è sembrato, per un attimo, di vivere dentro una buona sceneggiatura.
 
==''Hanno tutti ragione''==