Giovannino Guareschi: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Automa: Sostituzioni normali automatiche di errori "tipografici".
+Il compagno don Camillo, fix vari
Riga 8:
*I dottori per guarirvi hanno bisogno di poco: pur che vi possano [[proibizione|proibire]] qualcosa tutto va a posto. L'astuzia sta nel farsi proibire soltanto le cose cui si tiene di meno. (da ''Lo Zibaldino'', Rizzoli, 1985)
*Il «Premio Viareggio» è stato vinto da [[Aldo Palazzeschi]], il quale però è stato costretto a dividere il milione con la scrittrice criptocomunista Elsa Morante. (da ''Giro d'Italia'', ''Candido'', 29 agosto 1948)
*Il [[totocalcio]] è una delle più subdole armi inventate dalla borghesia capitalista per difendersi dal proletariato. Un'arma efficacissima e che non costa niente alla borghesia. Anzi le dà dei grossi guadagni. (da ''La febbre dell'oro'', in ''Mondo piccolo: il compagno Don Camillo'', Rizzoli, 1964³)
*Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, [[Stalin]] no. (Manifesto elettorale 1948, da ''Mondo Candido 1946-1948'', a cura di C. e A. Guareschi, Rizzoli, pag. 417)
*Non mi sono mai pentito di aver fatto domani quello che avrei potuto fare ieri o un mese prima. Spesso mi rattristo rileggendo le cose che ho fatto: ma in fondo non me ne cruccio mai soverchiamente perché posso dire, in piena coscienza, che mi sono sempre arrabattato per non farle. Sempre mi sono sforzato di rimandarle al domani. (dalla prefazione di ''Don Camillo e il suo gregge'', Rizzoli, 1953)
Line 43 ⟶ 42:
===Citazioni===
*Pochi istanti dopo s'udì partire a motore imballato la giardinetta della ragazza e don Camillo uscì dal confessionale e andò a sfogare col Cristo dell'altar maggiore la tristezza del suo animo: <br />"Signore, se questi giovani che si prendono gioco delle cose più sacre sono la nuova generazione, che mai sarà della Vostra Chiesa?" <br />"Don Camillo" rispose con voce pacata il Cristo "non ti lasciare suggestionare dal cinema e dai giornali. Non è vero che Dio ha bisogno degli uomini: sono gli uomini che hanno bisogno di Dio. La luce esiste anche in un mondo di ciechi. È stato detto 'hanno gli occhi e non vedono'; la luce non si spegne se gli occhi non la vedono." <br /> "Signore: perché quella ragazza si comporta così? Perché per ottenere una cosa che potrebbe facilmente avere soltanto se chiedesse, deve estorcerla, carpirla, rubarla, rapinarla?" <br /> "Perché, come tanti giovani, è dominata dalla paura d'essere giudicata una ragazza onesta. È la nuova ipocrisia: un tempo i disonesti tentavano disperatamente d'essere considerati onesti. Oggi gli onesti tentano disperatamente d'essere considerati disonesti." <br /> Don Camillo spalancò le braccia: <br /> "Signore, cos'è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?" <br /> "Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?" <br /> "No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l'autodistruzione di cui parlavo. L'uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L'unica vera ricchezza che, in migliaia di secoli, aveva accumulato. Un giorno non lontano si ritroverà esattamente come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell'uomo sarà quello del bruto delle caverne. Signore: la gente paventa le armi terrificanti che disintegrano uomini e cose. Ma io credo che soltanto esse potranno ridare all'uomo la sua ricchezza. Perché distruggeranno tutto e l'uomo, liberato dalla schiavitù dei beni terreni cercherà nuovamente Dio. E lo ritroverà e ricostruirà il patrimonio spirituale che oggi sta finendo di distruggere. Signore, se questo è ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?" <br /> Il Cristo sorrise. <br /> "Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l'asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede. Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede a mantenerla intatta. Il deserto spirituale si estende ogni giorno di più; ogni giorno nuove anime inaridiscono perché abbandonate dalla fede. Ogni giorno di più uomini di molte parole e di nessuna fede distruggono il patrimonio spirituale e la fede degli altri. Uomini d'ogni razza, d'ogni estrazione, d'ogni cultura."
 
==''Il compagno don Camillo''==
===[[Incipit]]===
L'atomica scoppiò verso il mezzogiorno del lunedì, quando arrivarono i giornali.<br>Uno del paese aveva fatto il colpo al totocalcio vincendo dieci milioni. I giornali precisavano che si trattava di certo Pepito Sbezzeguti: ma in paese non vi era nessun Pepito e nessun Sbezzeguti.<br>Il gestore della ricevitoria, assediato dal popolo in agitazione, allargò le braccia:<br>"Sabato c'era mercato e ho venduto un sacco di schedine a dei forestieri. Sarà uno di quelli. Comunque salterà fuori". (p. 1)
 
===Citazioni===
*Il [[totocalcio]] è una delle più subdole armi inventate dalla borghesia capitalista per difendersi dal proletariato. Un'arma efficacissima e che non costa niente alla borghesia. Anzi le dà dei grossi guadagni. (daUn ''Labuon febbrecomunista dell'oro''non aiuta, inma ''Mondocombatte piccolo:fieramente il compagno Don Camillo'', Rizzoli, 1964³)totocalcio!
*"Nell'Unione Sovietica non esistono che libertà vere e complete" affermò severamente don Camillo.<br>Ma Scamoggia era scatenato:<br>"[[Prete|Preti]] anche là? Compagno, è mai possibile, che questa porca razza non la si possa eliminare?"<br>Peppone gli rispose autoritario:<br>"Scomparirà da sola quando finiranno la miseria e l'ignoranza: quei cornacchioni maledetti vivono sull'ignoranza e sulla miseria!"<br>Don Camillo diventava sempre più gelido e categorico:<br>"Compagno senatore, tu sai meglio di noi che, nell'Unione Sovietica, ignoranza e miseria non esistono più. Questo significa che, se i preti continuano ad esistere, essi dispongono di una forza che non s'è ancora riusciti a neutralizzare completamente".<br>"Ma che cos'hanno di speciale questi maledetti" ruggì Scamoggia. "Non sono forse gente fatta di carne e d'ossa come noi?"<br>"No" urlò Peppone rosso come un gallinaccio. "È gente fabbricata con tutte le peggiori porcherie dell'universo. Sono falsi, ipocriti, vigliacchi, ricattatori, assassini, ladri. I serpenti velenosi li schivano perché hanno paura d'essere morsicati." (pp. 33-34)
*Riempì di vino i bicchieri di carta:<br>"[[Brindisi dai libri|Alla salute]] della grande Russia sovietica!" gridò il compagno Scamoggia levando il bicchiere.<br>"Alla distruzione del capitalismo!" brindò il compagno Rondella.<br>"Alla faccia di tutti i preti dell'universo!" ruggì Peppone guardando negli occhi don Camillo. (p. 35)
*"I [[Prete|preti]]" stabilì Peppone con voce feroce "sono la più infame razza che esista sulla terra. Noè, quando fece salire sull'arca tutte le bestie, non voleva portarsi la vipera, ma il Padreterno gli gridò: 'Noè, e io come potrei fare a vivere senza i preti?'."<br>Il compagno Oregov, informato dalla Petrovna, rise di gusto e la [[Barzellette dai libri|battuta]] gli piacque tanto che volle prenderne nota sul suo taccuino.<br>Rise, un po' a stento, anche don Camillo e, portatosi alla pari di Peppone che arrancava in coda, gli disse a mezza bocca:<br>"Sei un disonesto, compagno. La storia che io ti ho raccontato ieri era diversa. Noè non voleva portare l'asino e allora Dio gli disse: 'E come potrebbe divertirsi il mondo senza senatori comunisti?'."<br>"Suona meglio così" rispose Peppone. "Però bisognerà che domandi scusa alle vipere." (p. 92)
*La [[metropolitana di Mosca]] è l'orgoglio dell'Unione Sovietica e, per aver un'idea di cosa essa sia, bisogna pensare a un incubo assiro-babilonese. Marmi, cristalli, lampadari, porcellane, mosaici, stucchi, affreschi, altorilievi, bassorilievi, statue, quadri, ceselli, bronzi, argenti, ori: ci si stupisce che gli zerbini non siano di visone. (p. 169)
*Tutti tacquero raggelati e, nel silenzio, il compagno Oregov [[Brindisi dai libri|disse]] con un italiano stentato, ma anche troppo comprensibile:<br>"Viva il grande Stalin!"<br>Levò il bicchiere colmo di vodka e tutti balzarono in piedi levando il bicchiere.<br>"Viva!" risposero tutti a una sola voce. (p. 184)
 
===[[Explicit]]===
I due sposi se ne andarono e don Camillo e Peppone rimasero a scaldarsi davanti al fuoco che ardeva nel caminetto del tinello.<br>Non apersero bocca per un bel pezzo, quindi, don Camillo esclamò:<br>"Prendiamo nota, prima che mi dimentichi!"<br>Trasse di tasca la sua famosa agenda e spiegò:<br>"Bisogna che aggiunga alla lista altre due conversioni e un altro matrimonio".<br>"Scrivete pure!" ruggì Peppone. "È tutta roba che poi vi troverete sul conto quando arriverà il momento della riscossa proletaria. E pagherete tutto!"<br>"Non mi farete neanche un piccolo sconto? Neanche un po' di riguardo per un ex compagno?"<br>"Ma sì" ghignò Peppone. "Vi lasceremo scegliere dove vorrete essere impiccato."<br>"Lo so già" rispose don Camillo. "Vicino a te, compagno..."<br>Era una fredda giornata d'inverno e la nebbia, salendo dal grande fiume, distese il suo velo anche su questa storia che era appena appena finita e già pareva vecchia come il cucco. (pp. 222-223)
 
==Le vignette ''Obbedienza pronta, cieca e assoluta''==
Line 92 ⟶ 106:
*Giovannino Guareschi, ''Diario clandestino, 1943-1945'', Rizzoli, 1991.
*Giovannino Guareschi, ''Don Camillo e i giovani d'oggi'', Rizzoli, Milano, 1983.
*Giovannino Guareschi, ''Il compagno don Camillo'', Rizzoli, Milano, 1963.
 
==Film==
Line 97 ⟶ 112:
*''[[Don Camillo (film 1952)|Don Camillo]]''
*''[[Il ritorno di don Camillo]]''
*''[[Don Camillo e l'Onorevoleonorevole Peppone]]''
*''[[Don Camillo monsignore... ma non troppo]]''
*''[[Il compagno don Camillo]]''
Line 109 ⟶ 124:
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
===Opere===
{{Pedia|Diario clandestino||(1949)}}
{{Pedia|Il compagno Don Camillo (romanzo)|''Il compagno Don Camillo''|(1963)}}
{{Pedia|Don Camillo e i giovani d'oggi (romanzo)|''Don Camillo e i giovani d'oggi''|(1969)}}
 
{{DEFAULTSORT:Guareschi, Giovannino}}