Il Farinotti: differenze tra le versioni

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*Si tratta di un autentico ''cult movie'', tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un'intuizione geniale è all'origine del film, che può essere definito un ''road movie''; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di [[Ettore Scola|Scola]], Risi e [[Ruggero Maccari|Maccari]] è in perfetto equilibrio tra la commedia all'italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell'impietoso finale. Il cialtronesco [[Vittorio Gassman|Gassman]], finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l'intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente [[Jean-Louis Trintignant|Trintignant]] si era costruito in un'intera vita, sui suoi parenti. Libera lo ''charme'' opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la sua figura di padre. la partita a ping-pong con [[Claudion Gora|Gora]] è al riguardo esemplare. L'attonito Trintignant in questa scuola dei diritti è infatti l'unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di atmosfera dell'epilogo: un brusco risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come in ''[[La grande guerra]]'' e ''[[Una vita difficile]]'' il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio basato su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d'oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. ''Il sorpasso'', al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema. (''[[Il sorpasso]]'', p. 1892)
*Film ipercitazionista che parla ai ragazzini con un linguaggio che ben conoscono. (''[[Super Mario Bros. (film)|Super Mario Bros]]'', p. 1973)
*Un tale cerca di ritrovare, molti anni dopo, un amore, non consumato, del liceo. Lui è brutto e maldestro, lei è Cameron Diaz. Nel frattempo assistiamo a un pene che rimane incastrato in una lampo, a uno schizzo di sperma spalmato come un gel sui capelli. Si è cercato di far passare un film quasi inesistente per il nuovo manifesto giovanile, trasgressivo e liberatorio. Invece è solo banale e senza invenzioni. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'', p. 2098)
*''The Last Samurai'' porta la firma di [[Tom Cruise]] più che del suo regista, [[Edward Zwick|Zwick]], che si conferma un discreto mestierante: la sua è una regia senza impennate né cadute, prevedibile ma godibilissima. Nel complesso il film è molto curato e la minuziosa rappresentazione di una cultura da noi così lontana tiene alta l'attenzione fino alla fine, nonostante le due ore e mezzo di durata complessiva. (''[[L’ultimoL'ultimo samurai]]'';, p. 2121)
*Scritto e prodotto dai registi di ''[[Matrix]]'', ''V for vendetta'' è un cocktail "esplosivo" che unisce effetti speciali ad un ritmo incalzante non privo di efficacia. Come può accadere per i film tratti da opere letterarie e fumetti, resta il dubbio che il testo di partenza sia stato interpretato più o meno correttamente. Lasciamo agli esperti di fumetto l'ardua sentenza. (''[[V per Vendetta]]'', p. 2245)