Marco Malvaldi: differenze tra le versioni

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'''Marco Malvaldi''' (1974 – vivente), scrittore italiano.
 
==Romanzi==
==''Aria di montagna''==
===''Il gioco delle tre carte''===
*In fondo gli [[scacchi]] sono un gioco molto [[Donna|femminile]]. [...] È la natura stessa del gioco. O metti a posto le tue cose come si deve, oppure sono guai. (p. 262)
====[[Incipit]]====
*Se non ci fossimo noi {{NDR|donne}} a rompere i coglioni, caro, il genere umano si sarebbe estinto da un pezzo. (p. 262)
*Siamo in [[Italia]], in fondo. Siamo pieni di professori emeriti, senatori a vita e centoventagenari assortiti nei posti che contano, a badare che i giovani, quelli che hanno meno di settant'anni, non facciano troppo casino quando tentano di fare le cose per davvero. (pp. 267-268)
*Anche le [[Donna|donne]] più intelligenti, a volte, non capiscono gli scherzi: è una convinzione errata dalla quale, spesso, nemmeno i maschi più intelligenti riescono a liberarsi. (p. 282)
*Ma come ha fatto questo qui {{NDR|[[Al Bano]]}} ad avere successo? [...] È un tappo, è brutto, cantava canzoni oscene, ha una voce che spaventa i bambini... (p. 284)
*[...] Nelle cose [[Arte|artistiche]] la cosa che conta davvero è evitare l'anestesia, l'assenza di sensazioni di qualsiasi tipo. È molto più probabile che sia davvero un'opera d'arte qualcosa che offende il gusto, piuttosto che una cosa della cui esistenza manco ti accorgi, no? (p. 285)
*[...] Noi pensiamo che le persone abbiano gli stessi gusti nostri, ma è solo perché è più probabile che frequentiamo persone simili a noi. (p. 286)
*La cosa importante, per un [[artista]], non è essere bravo, è essere riconoscibile. Fare una cosa in modo tale che soltanto lui la può fare in quel modo. (p. 286)
 
==''Carnevale in giallo''==
*Uno che basa il proprio approccio col mondo sul fatto che sono ottantasei anni che gli girano i coglioni è naturale che guardi di buon occhio il concetto di rotazione. (p. 208)
*Il segreto della [[Politica|polìtia]] 'un è fare quello che la gente ti chiede, ma fare quello di cui la gente ha bisogno. (p. 212)
*«Successe la solita 'osa che succede sempre in [[Italia]]». «La [[sinistra]] ha perso le elezioni?» (p. 214)
*Quando voi fa' la [[rivoluzione]], l'urtima 'osa che devi fa' è mettetti contro l'[[esercito]]. (p. 215)
*I [[Bambino|bimbi]] de' sordi 'un se ne fanno nulla. (p. 231)
 
==''Donne con le palle''==
*«[[Beach soccer|Bìc soccèr]]. Giocano a pallone sulla spiaggia. Premio di duemila euri alla prima classificata». «Boia de'. Penza' che da bimbetti se si gioàva a pallone sulla spiaggia di giorno i vigili te lo foravano. Ora ir Comune ti dà anche un premio» (p. 224)
*«Cioè, ora le donne le pagano per [[Calcio femminile|gioa' a pallone]]?». «Prima hanno voluto entra' ne' carabinieri, e ora vogliano mettessi a fa' ir carciatore di professione? Ora dìo io, ma ci sarà modo d'emancipassi senza fa' de' mestieri da stupidi...» (p. 225)
*Il [[beach soccer]] è molto diverso dal calcio. È un gioco imprevedibile, dove i gol possono arrivare in qualsiasi momento, e in seguito a qualsiasi situazione. Non sono rari i gol in rovesciata, e nemmeno quelli del portiere; né tantomeno quelli dovuti a un rimbalzo imprevedibile della sfera su una delle tante cunette di sabbia, che se per caso sono vicino alla porta possono facilmente trasformarsi in immarcabili, seppur immobili, cannonieri. In più, è un gioco aereo, che richiede doti acrobatiche non comuni [...] (p. 243)
 
==''Il gioco delle tre carte''==
===[[Incipit]]===
Se questa era confusione, allora l'Italia doveva essere il paese più bello del mondo. Questo pensava Koichi Kawaguchi, appena sceso dal volo JL3476 che lo aveva preso in consegna all'aeroporto di Narita e lo aveva fatto atterrare, tra incomprensibili applausi degli italiani presenti sull'aereo, su una delle piste di Roma Fiumicino. (p. 11)
 
====Citazioni====
*La conclusione a cui erano arrivati, in sostanza, era che i precari della [[Ricerca scientifica|ricerca]] erano considerati dall'università e dal Ministero più o meno come la flora batterica intestinale: ovvero, dei parassiti. Parassiti buoni, s'intende; necessari per il buon funzionamento dell'organismo (in quanto sono i precari quelli che stanno realmente in laboratorio), ma mantenuti in vita con gli ultimi residui delle risorse ingerite e, in ultima analisi, in una situazione oggettivamente di merda. (p. 16)
*La giornata in cui accadrà una disgrazia inizia sempre come tutte le altre; fino a quando non succede nulla, è una giornata qualsiasi. (p. 35)
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*Un letterato, un fisico e un matematico stanno viaggiando in treno in Scozia e ad un certo punto vedono su un prato una pecora rossa. Il letterato la guarda e dice: «Però. Interessante. In Scozia le pecore sono rosse». Il fisico scuote la testa e risponde: «No. In Scozia esistono anche pecore rosse». Il matematico li guarda con commiserazione, e conclude: «Esiste almeno un prato, in Scozia, su cui esiste una pecora ''almeno un lato della quale'' è rosso». (p. 164) {{NDR|[[Barzellette dai libri|barzelletta]]}}
 
===''Il telefono senza fili''===
*Per riuscire a far parlare una persona [[Reticenza|reticente]], non c'è niente di meglio che fingersi competenti sul suo stesso terreno e cominciare a sparare boiate colossali: la voglia di correggere l'errore e di ristabilire la verità è troppo più forte della volontà di mantenere un basso profilo. (p. 30)
*Ir segreto d'un ber [[matrimonio]] [...] è sta' 'nzieme 'r giusto. Né troppo, e né poco. Se uno te lo vedi sempre intorno prima o poi è pacifico che ti viene sulle scatole. (p. 44)
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*Ogni cosa ti può far [[Risata e pianto|ridere o piangere]], dipende se ti riguarda o meno. (p. 106)
 
===''L'infinitoLa trabattaglia parentesinavale''===
====[[Incipit]]====
 
===[[Incipit]]===
Nel 1960 Alexander Calandra, prima assistente di Enrico Fermi e poi professore di fisica alla Washington University, venne chiamato da un collega a dare un parere su un esame di fisica che consisteva in un singolo quesito. Il docente avrebbe voluto dare un bello zero allo studente, che invece sosteneva di aver risposto correttamente alla domanda, ritenendo quindi di meritarsi il massimo dei voti. (p. 7)
 
===Citazioni===
*La [[memoria a lungo termine]] funziona in modo diverso da [[Memoria a breve termine|quella a breve termine]]. Quest'ultima aumenta il traffico di collegamenti già esistenti: rilasciamo cioè una maggiore quantità di neurotrasmettitori nelle sinapsi, i collegamenti tra i neuroni, che già possediamo. La memoria a breve termine, in altre parole, è liquida: è come pompare acqua in un tubo. Se pompiamo più acqua, il liquido ci mette più tempo a passare attraverso la rete idrica di casa nostra.<br/>La memoria a lungo termine, invece, ''aumenta il numero di sinapsi'' fra due neuroni già collegati. Costruisce nuovi canali, nuovi tubi solidi, che rimarranno lì per parecchio tempo. Per costruire questi canali, ovviamente, il cervello ha bisogno di proteine, che sono i mattoncini Lego del nostro corpo: e le proteine adatte vengono sintetizzate dal nostro sistema nervoso solo in seguito a emozioni. Più forte è l'emozione, più proteine sintetizziamo, e più canali siamo in grado di costruire. (p. 20)
*La [[poesia]] e la [[fisica]] sono due strumenti che il nostro cervello ha a disposizione per capire il mondo; condividono la capacità di creare per induzione, automagicamente, analogie tra oggetti astratti che sembrano apparentemente scollegati.<br/>L'atteggiamento di chi dice che la poesia e la fisica sono due cose diverse non è molto lontano da quello di chi userebbe due pentole diverse per bollire l'acqua dei fusilli e quella dei maccheroni. E l'atteggiamento di chi si rifiuta di usare le emozioni per imparare e ricordare è simile a quello di chi sostiene che tutto quello che si può fare con un tubo può essere fatto anche con un secchio. (p. 21)
*L'[[ingegnere]] si ferma a quello che è possibile; lo [[scienziato]], lo scienziato nell'animo anche se laureato in ingegneria, sposta il limite un po' più in là, a quello che è capace di immaginare. (p. 42)
*È raro trovare nella letteratura latina opere senza un modello di riferimento greco: il ''[[Tito Lucrezio Caro#De rerum natura|De rerum natura]]'' è una di queste. Ed è un miracolo vero e proprio, un'astronave proveniente da un'altra galassia che atterra su un pianeta vecchio e poco disposto alle novità. Un capolavoro di chiarezza espositiva e di maestria nella costruzione dei versi. Un libro che, riscoperto nel mondo moderno, ha avuto l'effetto di una scintilla in una polveriera. Un libro carico di idee nuove. Di tipo morale, certo: la ''religio'' è uno degli obiettivi contro cui il nostro si scaglia più violentemente, in versi indimenticabili, come quelli in cui ne mostra i lati più folli raccontando il sacrificio umano di Ifigenia, la figlia di Agamennone. Ma anche, e soprattutto, di idee ''scientifiche'', sul materiale invisibile di cui è costituito il nostro mondo e sul modo in cui si può interagire con esso. (p. 50)
*La [[scienza]] è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga.<br/>La capacità di fare [[Analogia|analogie]], di vedere similitudini e somiglianze, è necessaria per progredire. Senza, saremmo automi. Ma una similitudine, per quanto bella sia, e per quanto logica e affidabile appaia, non è scienza. Non lo è per un motivo semplice e scemo: potrebbe non essere vera. (pp. 78-79)
*Una [[parola]], da sola, può avere tanti significati. Dipende tutto, quasi sempre, dal contesto in cui si trova. Anche la stessa, identica molecola, inserita in contesti diversi, può avere comportamenti e significati molto diversi; un po' come la parola «calcio», che [[Calcio (elemento chimico)|sull'etichetta del latte]] probabilmente rinforza le ossa, mentre [[Calcio (pedata)|nella cronaca di un incontro di arti marziali]] di solito le distrugge. (p. 150)
*Ogni [[teoria scientifica]] può dirsi tale solo se ammette di essere falsificata. Ogni teoria scientifica che viene falsificata non è più una teoria scientifica. E non lo è da quel momento in poi.<br/>Da quel momento, è solo storia della scienza: una cosa diversa dalla scienza, ma necessaria a chi fa ricerca quanto la scienza stessa. Non si impara mai quanto dai propri errori, ma anche conoscere gli errori degli altri aiuta non poco. (p. 156)
*Paesaggi marini, natura esausta, colori tratteggiati e accennati, lampi di luce improvvisi, volti di donna che evocano memorie indefinite ma struggenti, muri che chiudono la vista, una sensazione di totale spaesamento che improvvisamente per un attimo si ricompone in un barlume di lucidità che sembra far capire tutto: ecco alcune delle infinite suggestioni che travolgono il lettore di ''[[Eugenio Montale#Ossi di seppia|Ossi di Seppia]]'', capolavoro assoluto della nostra poesia (chi la pensa diversamente dovrà vedersela con mia moglie) e opera prima di Eugenio Montale. (p. 176)
*Come definireste il [[disordine]]?<br/>A me, sinceramente, viene in mente un Malvaldi che vaga per casa, cercando disperato le chiavi dello studio, mentre dietro di lui la moglie recita paziente la Litania delle Chiavi Sperdute: «Nel bracciolo della macchina hai guardato? Ieri sei andato a giocare a ping pong, potresti averle lasciate nella borsa?».<br/>Dopodiché, mentre il Malvaldi è lì che infrange il secondo comandamento, si ode la dolce voce della consorte: «Trovate. Erano nella cassettiera».<br/>«Ci avevo guardato nella cassettiera.»<br/>«Erano nel secondo cassetto. Lo studio pensi di trovarlo? È sempre lì al solito posto, però se vuoi ti scrivo l'indirizzo sulla mano...» (p. 183)
*Il potere di ragionare su cose che non esistono è tipico degli esseri umani. Come ci dice Wisława Szymborska, siamo in grado di immaginarci cosa farebbe una cerva che non esiste se sentisse dei cacciatori che non esistono. C'è una definizione per questa facoltà – si chiama capacità di [[astrazione]]. Una capacità che si esercita e si sviluppa seguendo le traiettorie e le dinamiche di oggetti completamente virtuali, che non coinvolgono direttamente nessuno dei nostri cinque sensi. Oggetti che il nostro cervello crea sulla base di istruzioni ricevute. E tutti noi siamo in grado di trovare perfettamente logico che un cacciatore scritto dia la caccia a una cerva scritta, ora che sappiamo leggere.<br/>La nostra capacità di astrazione è la capacità di trasformare dei simboli privi di qualsiasi somiglianza apparente con un oggetto, nell'oggetto stesso. La parola cerva non ha la forma di una cerva, e come ci ricorda la poesia, anche la parola silenzio fruscia sulla carta. (pp. 225-226)
 
===[[Explicit]]===
Se c'è una cosa, una sola cosa, che vorrei che vi rimanesse di questo libro, è la seguente: il destino di tutte le nostre costruzioni, di tutti i nostri ragionamenti, di tutto il nostro studio è la corteccia cerebrale.<br/>Rifiutarci di usare il ragionamento matematico, la geometria, il numero significa costruire nel nostro cervello strutture ambigue, se non addirittura sbagliate.<br/>Rifiutarci di usare le emozioni significa costruire con lo sputo, invece che col cemento.<br/>Credere di poter fare a meno di [[Cuore e cervello|uno di questi due elementi]], a mio modesto avviso, sarebbe allo stesso tempo triste e cretino. (p. 235)
 
==''La battaglia navale''==
===[[Incipit]]===
Senza dubbio, in questi due anni, il Bocacito è diventato il ristorante più elegante di Pineta.<br/>I tavoli sono rotondi, ampi e ben distanziati, con le tovaglie che cadono in impeccabili panneggi i quali mettono ancor più in risalto la perfetta stiratura; merito di Aldo, e della sua mania di passare il ferro da stiro direttamente sul tavolo. (p. 13)
 
====Citazioni====
*Il menù [...] coniuga con raffinatezza la [[tradizione]] e l'[[innovazione]], due parole che, insieme con «prodotti del territorio», non devono mai mancare in un [[ristorante]] nell'anno 2016, pena la squalifica. (p. 13)
*Si sa, spesso i discorsi inutili sono principalmente quelli delle altre persone. (p. 25)
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*A volte, per stare meno male, basta che gli altri capiscano perché stai male. (p. 176)
 
===''La briscola in cinque''===
====[[Incipit]]====
Quando cominci a ciondolarti sulle gambe, quando ti accendi un'altra sigaretta per far passare altri cinque minuti anche se hai la gola che ti brucia e la bocca talmente impastata da credere di aver mangiato un copertone, così anche gli altri se ne accendono una e si sta lì ancora un po', insomma quando è così è veramente ora di andare a letto. (p. 13)
 
====Citazioni====
*L'unica cosa piacevole di un giorno di metà agosto, alle due di pomeriggio precise, quando uno respira aria liquida e tenta di non pensare che alla cena mancano ancora sei o sette ore, è andare con qualche amico al bar a prendere qualcosa. (p. 19)
*{{NDR|Parlando della [[discoteca]]}} Quello che non capisco è cosa ci trova la gente! Ti rinchiudano in uno stanzone con la musica a tutto bòrdone, tutti pìgiati l'uno coll'altro, invece di balla' devi dimenarti come se t'avessero messo la sabbia nelle mutande, e alla fine esci tutto rincoglionito. E per fatti tratta' così ti fanno anche paga'! Dimmi te se è regolare... [...] Ma dìo, se voi senti' tutto che rimbomba prenditi a mattonate sur cranio, almeno è gratis... (p. 24)
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*Troppo comodo, de'. Ci cascan tutti in piedi, con quest'in[[capacità di intendere e di volere]]. Vale a di' che se vado in comune e dìo che quando mi sono sposato ero briao, posso anda' dalla mi' moglie e dinni di levassi dalle scatole? (p. 152)
 
===''La carta più alta''===
====[[Incipit]]====
Sarebbe stato tutto perfetto.<br/>
In piedi, di fronte alla finestra aperta, Massimo rimirava il suo pratino rasato di fresco. A piedi nudi, tazzina in mano, il caffè ancora troppo caldo per tentare di berlo, il nostro stava approvando orgoglioso con lo sguardo il risultato del proprio lavoro.<br/>
Sì, sarebbe stato tutto meraviglioso. <!--(p. 11)-->
 
====Citazioni====
*C'è la gelateria ayurvedica, che offre solo prodotti [[natura]]li e quindi, secondo una implicita logica distorta, salutari e benefici; ci sono persone convinte, evidentemente, che l'oppio non si estragga dal papavero, che veleni come l'atropina e il curaro siano stati sintetizzati in laboratorio e che non avrebbero nessuna obiezione ad una dieta a base di rabarbaro. (p. 15)
*– Può provare anche qualcos'altro. L'[[ACE (bevanda)|Ace]] l'ha già assaggiato?<br/>– Senti ganzo. A' mi' tempi coll'Ace ci pulivano per terra – osservò il Rimediotti. – Ora lo bevano. (p. 41)
Line 137 ⟶ 96:
*– L'[[ignoranza]] aiuta a prendere la decisione giusta? – ridacchiò Ampelio. – Cos'è, il nuovo [[Motti dai libri|slogan]] della [[Lega Nord|Lega]]? (p. 193)
 
===[[Incipit]] di ''Odore di chiuso''===
L'aspetto della collina di San Carlo dipende principalmente dall'ora della giornata.<br>
Di mattina, il sole si alza alle spalle del colle; e poiché il castello è stato costruito un po' sotto la sommità, i suoi raggi diretti non arrivano a penetrare nelle finestre delle camere dove riposano il settimo barone di Roccapendente, i suoi familiari e i suoi (solitamente molti) ospiti, che così possono tranquillamente dormire fino a tardi.
 
==Racconti==
===''Aria di montagna''===
*In fondo gli [[scacchi]] sono un gioco molto [[Donna|femminile]]. [...] È la natura stessa del gioco. O metti a posto le tue cose come si deve, oppure sono guai. (p. 262)
*Se non ci fossimo noi {{NDR|donne}} a rompere i coglioni, caro, il genere umano si sarebbe estinto da un pezzo. (p. 262)
*Siamo in [[Italia]], in fondo. Siamo pieni di professori emeriti, senatori a vita e centoventagenari assortiti nei posti che contano, a badare che i giovani, quelli che hanno meno di settant'anni, non facciano troppo casino quando tentano di fare le cose per davvero. (pp. 267-268)
*Anche le [[Donna|donne]] più intelligenti, a volte, non capiscono gli scherzi: è una convinzione errata dalla quale, spesso, nemmeno i maschi più intelligenti riescono a liberarsi. (p. 282)
*Ma come ha fatto questo qui {{NDR|[[Al Bano]]}} ad avere successo? [...] È un tappo, è brutto, cantava canzoni oscene, ha una voce che spaventa i bambini... (p. 284)
*[...] Nelle cose [[Arte|artistiche]] la cosa che conta davvero è evitare l'anestesia, l'assenza di sensazioni di qualsiasi tipo. È molto più probabile che sia davvero un'opera d'arte qualcosa che offende il gusto, piuttosto che una cosa della cui esistenza manco ti accorgi, no? (p. 285)
*[...] Noi pensiamo che le persone abbiano gli stessi gusti nostri, ma è solo perché è più probabile che frequentiamo persone simili a noi. (p. 286)
*La cosa importante, per un [[artista]], non è essere bravo, è essere riconoscibile. Fare una cosa in modo tale che soltanto lui la può fare in quel modo. (p. 286)
 
===''Carnevale in giallo''===
*Uno che basa il proprio approccio col mondo sul fatto che sono ottantasei anni che gli girano i coglioni è naturale che guardi di buon occhio il concetto di rotazione. (p. 208)
*Il segreto della [[Politica|polìtia]] 'un è fare quello che la gente ti chiede, ma fare quello di cui la gente ha bisogno. (p. 212)
*«Successe la solita 'osa che succede sempre in [[Italia]]». «La [[sinistra]] ha perso le elezioni?» (p. 214)
*Quando voi fa' la [[rivoluzione]], l'urtima 'osa che devi fa' è mettetti contro l'[[esercito]]. (p. 215)
*I [[Bambino|bimbi]] de' sordi 'un se ne fanno nulla. (p. 231)
 
===''Donne con le palle''===
*«[[Beach soccer|Bìc soccèr]]. Giocano a pallone sulla spiaggia. Premio di duemila euri alla prima classificata». «Boia de'. Penza' che da bimbetti se si gioàva a pallone sulla spiaggia di giorno i vigili te lo foravano. Ora ir Comune ti dà anche un premio» (p. 224)
*«Cioè, ora le donne le pagano per [[Calcio femminile|gioa' a pallone]]?». «Prima hanno voluto entra' ne' carabinieri, e ora vogliano mettessi a fa' ir carciatore di professione? Ora dìo io, ma ci sarà modo d'emancipassi senza fa' de' mestieri da stupidi...» (p. 225)
*Il [[beach soccer]] è molto diverso dal calcio. È un gioco imprevedibile, dove i gol possono arrivare in qualsiasi momento, e in seguito a qualsiasi situazione. Non sono rari i gol in rovesciata, e nemmeno quelli del portiere; né tantomeno quelli dovuti a un rimbalzo imprevedibile della sfera su una delle tante cunette di sabbia, che se per caso sono vicino alla porta possono facilmente trasformarsi in immarcabili, seppur immobili, cannonieri. In più, è un gioco aereo, che richiede doti acrobatiche non comuni [...] (p. 243)
 
==Saggi==
===''L'infinito tra parentesi''===
 
====[[Incipit]]====
Nel 1960 Alexander Calandra, prima assistente di Enrico Fermi e poi professore di fisica alla Washington University, venne chiamato da un collega a dare un parere su un esame di fisica che consisteva in un singolo quesito. Il docente avrebbe voluto dare un bello zero allo studente, che invece sosteneva di aver risposto correttamente alla domanda, ritenendo quindi di meritarsi il massimo dei voti. (p. 7)
 
====Citazioni====
*La [[memoria a lungo termine]] funziona in modo diverso da [[Memoria a breve termine|quella a breve termine]]. Quest'ultima aumenta il traffico di collegamenti già esistenti: rilasciamo cioè una maggiore quantità di neurotrasmettitori nelle sinapsi, i collegamenti tra i neuroni, che già possediamo. La memoria a breve termine, in altre parole, è liquida: è come pompare acqua in un tubo. Se pompiamo più acqua, il liquido ci mette più tempo a passare attraverso la rete idrica di casa nostra.<br/>La memoria a lungo termine, invece, ''aumenta il numero di sinapsi'' fra due neuroni già collegati. Costruisce nuovi canali, nuovi tubi solidi, che rimarranno lì per parecchio tempo. Per costruire questi canali, ovviamente, il cervello ha bisogno di proteine, che sono i mattoncini Lego del nostro corpo: e le proteine adatte vengono sintetizzate dal nostro sistema nervoso solo in seguito a emozioni. Più forte è l'emozione, più proteine sintetizziamo, e più canali siamo in grado di costruire. (p. 20)
*La [[poesia]] e la [[fisica]] sono due strumenti che il nostro cervello ha a disposizione per capire il mondo; condividono la capacità di creare per induzione, automagicamente, analogie tra oggetti astratti che sembrano apparentemente scollegati.<br/>L'atteggiamento di chi dice che la poesia e la fisica sono due cose diverse non è molto lontano da quello di chi userebbe due pentole diverse per bollire l'acqua dei fusilli e quella dei maccheroni. E l'atteggiamento di chi si rifiuta di usare le emozioni per imparare e ricordare è simile a quello di chi sostiene che tutto quello che si può fare con un tubo può essere fatto anche con un secchio. (p. 21)
*L'[[ingegnere]] si ferma a quello che è possibile; lo [[scienziato]], lo scienziato nell'animo anche se laureato in ingegneria, sposta il limite un po' più in là, a quello che è capace di immaginare. (p. 42)
*È raro trovare nella letteratura latina opere senza un modello di riferimento greco: il ''[[Tito Lucrezio Caro#De rerum natura|De rerum natura]]'' è una di queste. Ed è un miracolo vero e proprio, un'astronave proveniente da un'altra galassia che atterra su un pianeta vecchio e poco disposto alle novità. Un capolavoro di chiarezza espositiva e di maestria nella costruzione dei versi. Un libro che, riscoperto nel mondo moderno, ha avuto l'effetto di una scintilla in una polveriera. Un libro carico di idee nuove. Di tipo morale, certo: la ''religio'' è uno degli obiettivi contro cui il nostro si scaglia più violentemente, in versi indimenticabili, come quelli in cui ne mostra i lati più folli raccontando il sacrificio umano di Ifigenia, la figlia di Agamennone. Ma anche, e soprattutto, di idee ''scientifiche'', sul materiale invisibile di cui è costituito il nostro mondo e sul modo in cui si può interagire con esso. (p. 50)
*La [[scienza]] è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.<br/>A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga.<br/>La capacità di fare [[Analogia|analogie]], di vedere similitudini e somiglianze, è necessaria per progredire. Senza, saremmo automi. Ma una similitudine, per quanto bella sia, e per quanto logica e affidabile appaia, non è scienza. Non lo è per un motivo semplice e scemo: potrebbe non essere vera. (pp. 78-79)
*Una [[parola]], da sola, può avere tanti significati. Dipende tutto, quasi sempre, dal contesto in cui si trova. Anche la stessa, identica molecola, inserita in contesti diversi, può avere comportamenti e significati molto diversi; un po' come la parola «calcio», che [[Calcio (elemento chimico)|sull'etichetta del latte]] probabilmente rinforza le ossa, mentre [[Calcio (pedata)|nella cronaca di un incontro di arti marziali]] di solito le distrugge. (p. 150)
*Ogni [[teoria scientifica]] può dirsi tale solo se ammette di essere falsificata. Ogni teoria scientifica che viene falsificata non è più una teoria scientifica. E non lo è da quel momento in poi.<br/>Da quel momento, è solo storia della scienza: una cosa diversa dalla scienza, ma necessaria a chi fa ricerca quanto la scienza stessa. Non si impara mai quanto dai propri errori, ma anche conoscere gli errori degli altri aiuta non poco. (p. 156)
*Paesaggi marini, natura esausta, colori tratteggiati e accennati, lampi di luce improvvisi, volti di donna che evocano memorie indefinite ma struggenti, muri che chiudono la vista, una sensazione di totale spaesamento che improvvisamente per un attimo si ricompone in un barlume di lucidità che sembra far capire tutto: ecco alcune delle infinite suggestioni che travolgono il lettore di ''[[Eugenio Montale#Ossi di seppia|Ossi di Seppia]]'', capolavoro assoluto della nostra poesia (chi la pensa diversamente dovrà vedersela con mia moglie) e opera prima di Eugenio Montale. (p. 176)
*Come definireste il [[disordine]]?<br/>A me, sinceramente, viene in mente un Malvaldi che vaga per casa, cercando disperato le chiavi dello studio, mentre dietro di lui la moglie recita paziente la Litania delle Chiavi Sperdute: «Nel bracciolo della macchina hai guardato? Ieri sei andato a giocare a ping pong, potresti averle lasciate nella borsa?».<br/>Dopodiché, mentre il Malvaldi è lì che infrange il secondo comandamento, si ode la dolce voce della consorte: «Trovate. Erano nella cassettiera».<br/>«Ci avevo guardato nella cassettiera.»<br/>«Erano nel secondo cassetto. Lo studio pensi di trovarlo? È sempre lì al solito posto, però se vuoi ti scrivo l'indirizzo sulla mano...» (p. 183)
*Il potere di ragionare su cose che non esistono è tipico degli esseri umani. Come ci dice Wisława Szymborska, siamo in grado di immaginarci cosa farebbe una cerva che non esiste se sentisse dei cacciatori che non esistono. C'è una definizione per questa facoltà – si chiama capacità di [[astrazione]]. Una capacità che si esercita e si sviluppa seguendo le traiettorie e le dinamiche di oggetti completamente virtuali, che non coinvolgono direttamente nessuno dei nostri cinque sensi. Oggetti che il nostro cervello crea sulla base di istruzioni ricevute. E tutti noi siamo in grado di trovare perfettamente logico che un cacciatore scritto dia la caccia a una cerva scritta, ora che sappiamo leggere.<br/>La nostra capacità di astrazione è la capacità di trasformare dei simboli privi di qualsiasi somiglianza apparente con un oggetto, nell'oggetto stesso. La parola cerva non ha la forma di una cerva, e come ci ricorda la poesia, anche la parola silenzio fruscia sulla carta. (pp. 225-226)
 
====[[Explicit]]====
Se c'è una cosa, una sola cosa, che vorrei che vi rimanesse di questo libro, è la seguente: il destino di tutte le nostre costruzioni, di tutti i nostri ragionamenti, di tutto il nostro studio è la corteccia cerebrale.<br/>Rifiutarci di usare il ragionamento matematico, la geometria, il numero significa costruire nel nostro cervello strutture ambigue, se non addirittura sbagliate.<br/>Rifiutarci di usare le emozioni significa costruire con lo sputo, invece che col cemento.<br/>Credere di poter fare a meno di [[Cuore e cervello|uno di questi due elementi]], a mio modesto avviso, sarebbe allo stesso tempo triste e cretino. (p. 235)
 
==Bibliografia==