Arthur Rimbaud: differenze tra le versioni

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*Il [[Poeta]] si fa ''veggente'' mediante un lungo, immenso e ragionato ''sregolamento'' di ''tutti i sensi''. Tutte le forme d'amore, di sofferenza, di pazzia; cerca egli stesso, esaurisce in sé tutti i veleni, per non conservarne che la quintessenza. Ineffabile tortura nella quale ha bisogno di tutta la fede, di tutta la forza sovrumana, nella quale diventa fra tutti il grande infermo, il grande criminale, il grande maledetto, – e il sommo Sapiente! – Egli giunge infatti all<nowiki>'</nowiki>''[[ignoto]]''! Poiché ha coltivato la sua anima, già ricca, più di qualsiasi altro! Egli giunge all'ignoto, e quand'anche, sbigottito, finisse col perdere l'intelligenza delle proprie visioni, le avrebbe pur viste! Che crepi nel suo balzo attraverso le cose inaudite e innominabili: verranno altri orribili lavoratori; cominceranno dagli orizzonti sui quali l'altro si è abbattuto!<ref name=OpMarg/>
*Questa lingua sarà anima per l'anima, riassumerà tutto: profumi, suoni, colori; pensiero che uncina il pensiero e tira.<ref name=OpMarg/>
*Le poetesse saranno! Quando l'infinita schiavitù della donna sarà spezzata, quando vivrà per sé e attraverso sé, quando l'uomo - finora abominevole - le avrà dato la libertà, sarà poeta anch'essa! La donna troverà l'ignoto! I suoi mondi d'idee differiranno dai nostri? Essa troverà cose strane, insondabili, ributtanti, deliziose, noi le prenderemo, noi le comprenderemo.
*Ma siccome investigare l'invisibile e udire l'inaudito è cosa diversa dal riprendere lo spirito delle cose morte, [[Charles Baudelaire|Baudelaire]] è il primo veggente, il re dei poeti, ''un vero Dio''. Tuttavia egli è vissuto in un ambiente troppo artistico; e la forma tanto vantata in lui è meschina: le invenzioni d'ignoto richiedono forme nuove.<ref name=OpMarg/>